Il centrodestra guarda al sindacato per trovare il sindaco

Il vertice del centrodestra ha deciso: entro Natale il candidato sindaco di Latina del centrodestra avrà un nome. I messaggi tra le righe, nascosti nel comunicato finale. Tra i nomi che circolano c'è quello di Roberto Cecere, segretario provinciale della Cisl.

Il candidato sindaco? Entro Natale. Sarà un politico o un civico? Nessuna pregiudiziale: in entrambi i casi però dovrà essere una persona subito identificabile con il centrodestra. Il Tavolo con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si è riunito in mattinata per gettare le basi della candidatura a sindaco di Latina. Tra sorrisi e pacche sulla spalla ma anche mille spigoli da smussare.

Al tavolo si sono seduti i Coordinatori regionali della Lega Claudio Durigon, di Forza Italia Claudio Fazzone, di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini. Nessun retroscena dietro l’assenza dell’eurodeputato Nicola Procaccini e del coordinatore provinciale Nicola Calandrini cioè dei due uomini di punta dei Fratelli d’Italia sul territorio: solo una questione di linearità e coerenza, il tavolo è del Regionale.

A Latina ci pensiamo noi

Claudio Fazzone. Foto © Rocco Pettini / Imagoeconomica

Il comunicato ufficiale affidato alla stampa dopo la riunione dice che “per quanto riguarda il profilo del candidato sindaco è stato concordato che il nome dovrà essere scelto dal tavolo che si è costituito oggi e che continuerà a riunirsi periodicamente. La persona che sarà scelta per guidare Latina sarà un nome di alto profilo e di esperienza, che saprà rappresentare la città, con personalità, credibilità e capacità politica di rinnovamento”.

Un’ovvietà? Per niente proprio. Ci sono almeno due messaggi nascosti tra le righe di quel comunicato.

Il primo messaggio è indirizzato al tavolo nazionale con Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, in agenda nelle ore successive al vertice di Latina. Nel programma dei big nazionali c’è la questione del candidato sindaco di Roma ma anche dei grandi capoluoghi chiamati al voto la prossima primavera: MilanoNapoliTorinoBologna. Ed altri 17 capoluoghi tra i quali c’è anche Latina.

Il Comunicato di oggi dice al Tavolo nazionale ‘non vi preoccupate, a Latina ci pensiamo noi e decidiamo noi il candidato in modo unitario. Non consideratela tra le possibili pedine di scambio’. La designazione unitaria su scala locale è l’arma più forte.

Non a caso il secondo capoverso del comunicato stampa specifica: “I presenti hanno convenuto che il centrodestra deve presentarsi unito alle imminenti elezioni comunali e pertanto hanno stabilito di lavorare sin da subito per arrivare ad un candidato e ad un programma condiviso, nel più breve tempo”. (Leggi qui Amici a denti stretti, ma Latina non ammette sbagli).

Differenza ma non steccati

Claudio Durigon. Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Al di là dell’apparenza, le differenze di vedute ci sono. Ma non sono steccati, non sono valli insormontabili. Alla fine una sintesi verrà individuata: ciascuno cercherà di capitalizzare il più possibile, nessuno ha intenzione di arroccarsi e far saltare il tavolo. Anche perché il prezzo pagato 5 anni fa sull’altare delle divisioni brucia ancora: la città è nelle mani di un’amministrazione civica.

Dove stanno le differenze di vedute? Fratelli d’Italia vuole che il candidato sia un politico, la Lega è disposta ad aprire anche ad un Civico. La sintesi potrebbe essere quella di Claudio Fazzone: apriamoci ai civici ma che non siano né sprovveduti né inesperti, allarghiamoci a quella parte di società che non fa politica ma a condizione che sia gente capace e subito riconoscibile con l’area di centrodestra.

Sta proprio qui il secondo messaggio tra le righe. Nella non pregiudiziale nei confronti di un possibile candidato civico. Tiene molte porte aperte. Tre in particolare.

I nomi del centrodestra

Una è quella che porta a Roberto Cecere, segretario provinciale della Cisl. Ha un bagaglio amministrativo non di poco conto, apprezzato in maniera trasversale e con un buon seguito. A Claudio Fazzone non dispiacerebbe affatto.

Un’altra è quella che porta a Giovanni Lauretti, già presidente dell’Ordine Provinciale degli Avvocati, anche lui figura di alto profilo e che gode di un buon seguito. In questo caso non dispiacerebbe affatto ai Fratelli d’Italia

C’è poi la via che conduce a Giovanna Miele: giovane ma di esperienza, è consigliere comunale uscente; poco tempo fa ha lasciato Forza Italia ed è tra le fondatrici dell’associazione civica Laboratorio Identità Futuro che ha già rotto gli indugi e l’ha indicata come candidata ideale.

In poco più di un mese si saprà se sarà lei il nome sul quale tentare una sintesi. O prevarranno altre logiche.