Il teatro scuola che fa crescere i bambini

Luciano Duro

Narratore e Sognatore

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Luciano Duro
di LUCIANO DURO
Narratore e Sognatore

 

Sono solo copioni, favole scritte di notte o frammenti di storie che trovano la loro concretezza quando il laboratorio teatrale inizia e prendi per mano i bambini per condurli in luoghi dove le parole hanno un senso, dove il corpo si muove e si esprime, dove il tempo e lo spazio acquistano grande valore in una società che cammina in fretta e confusamente.
Poi la magia, quella vera, avviene quando si apre il sipario ed i bambini si liberano dalle inibizioni e dalle timidezze e sembrano attori veri e consumati, diventano padroni della scena.

Avete fatto caso, dalla platea sembrano più grandi, più alti, mostrano una sicurezza che agli adulti spesso manca, poi quando termina la rappresentazione e scendono dal palcoscenico ci si accorge che sono piccoli, minuti, fragili, ti interrogano senza parlare, quasi a chiedere il consenso dei genitori, dei parenti, delle maestre, vogliono la conferma di essere stati bravi e cercano il calore e l’abbraccio di chi vuol loro veramente bene.

Con i bambini non puoi fingere, il loro sguardo indaga, penetra nel profondo, sono giudici severi, non è consentito all’adulto il pur minimo errore e difficilmente concedono affetto ad estranei. Ho condotto tanti laboratori nelle scuole, ho conosciuto centinaia di bambini, di tanti non ricordo il nome ma li ho tutti nel cuore perché l’esperienza del teatro crea un rapporto forte, sincero, affettuoso che ti lega per tutta la vita.

Pier Matteo l’ho visto al “Liri Blues”, è diventato grande, è avvocato. “Luciano non mi riconosci?”, l’ho guardato era cambiato ma gli occhi erano gli stessi, ci siamo abbracciati come vecchi amici.

Davide l’ho rincontrato su Facebook è medico, sin da piccolo ha avuto una grande padronanza scenica, oggi si esibisce con spericolate acrobazie.

Michele si occupa professionalmente di eventi ed Ivano suona ed ha ha messo su una sua compagnia teatrale.

Mirko l’ho riconosciuto sul palcoscenico, era bravo e sono molto orgoglioso di lui.
Sara ha studiato musicoterapia a Perugia e si occupa solo dei piccoli… Carla non c’è più… se n’è andata per sempre un Natale di tanti anni fa, ha voluto portare con sé i copioni teatrali, aveva undici anni. Prima di lasciarci scrisse una lettera che mi recapitò la maestra.

“ Ti scrivo per dirti grazie della pazienza… Spero che anche tu ti sia divertito con noi e in futuro spero di recitare tutte le tue idee fantastiche. Sai Luciano io non avrei potuto farlo se non ci fossi stato tu, e sai perché? Avevo paura di entrare in scena davanti a tutta quella gente. Con te sono entrata perché mi hai dato coraggio e mi hai fatta sentire sicura di quello che facevo… Ci hai fatto recitare, come ci hai detto tu, da grandi attori… Ciao Carla.”

Lavorare con i bambini della tua città è straordinario! Li vedi sempre nella piazza che giocano e anche quando la scuola e chiusa, ti fermano per strada, ti sorridono e ti salutano. Li vedi crescere giorno dopo giorno e diventare uomini.

E’ forse per questo che ho pensato a Mimì e Simone che sono andati via da Isola del Liri, non li vedrò più così frequentemente come prima, si adatteranno ad una nuova città ed avranno nuovi amici, ma il legame è così forte che resisterà nel tempo. Già immagino Mimì, ormai adulto… “Luciano mi riconosci? “, lo guarderò negli occhi … “Certo che ti riconosco”, perché i bambini crescono, diventano uomini ed avranno la barba ma gli occhi non cambieranno mai e da essi capirò se sono felici.

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