Il Pd presenta il candidato sindaco rimasto senza Pd

Il Pd schiera un intellettuale per contrastare il governo uscente di centrodestra a Terracina. Ma i pezzi pregiati del Partito sono andati via da tempo. A sostenere l'amministrazione uscente. Armando Cittarelli invoca un'inversione di tendenza

Il coraggio kantiano dell’osare non gli manca. È un fine intellettuale ed ha attraversato tutte le stagioni politiche di quello che fu il Pci. Armando Cittarelli è stato assessore alla Cultura di Terracina quando la città era guidata da uno dei pochi dirigenti comunisti pontini capace di diventare sindaco della città e sedere a Montecitorio.

Proprio l’allora primo cittadino Vincenzo Recchia ora ha voluto confermargli lo storico rapporto d’amicizia presentando venerdì mattina, presso la Segretaria Generale, la candidatura di Armando Cittarelli a sindaco. Lo sostiene il Partito Democratico.

È una delle prime candidature ad essere formalizzate insieme a quella dell’imprenditore televisivo Gianfranco Sciscione in vista delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre prossimi.

Vita da intellettuale

Armando Cittarelli negli anni Settanta

Terminata la sua prima ed unica esperienza amministrativa oltre 20 anni fa, Cittarelli ha cominciato a collaborare con varie riveste. Si è occupato di temi d’attualità e letteratura.

Ha pubblicato libri di poesia e saggi. Gli ultimi tre, “Una politica per la città”, “Terracina non-luogo” e l’ultimo “L’Albero della politica” avevano tra le loro pagine più d’un motivo per farlo tornare nell’agone politico.

Così, qualche settimana fa ha presentato un “Manifesto per una città sostenibile”, un vademecum programmatico che per Cittarelli è “una carta dei valori avente un indirizzo programmatico”.

Candidato Pd… senza Dem

ARMANDO CITTARELLI

La sfida elettorale del candidato sindaco del Pd però si preannuncia in salita. Una salita che è forse più dura di un arrivo in quota al termine di una tappa pirenaica del Tour de France. 

Cittarellli è uno dei pochi tra i 7 aspiranti sindaco a presentarsi con il supporto di una sola formazione politica.

Oltre alla quantità, il gap è anche di natura qualitativa. I migliori top player Dem all’ombra di Monte Giove sono andati via. I primi a farlo nel gennaio 2019 furono il candidato a sindaco alle elezioni amministrative del 2016 Alessandro Di Tommaso (in passato anche consigliere provinciale  Pd) ed il vice presidente del consiglio comunale Pino D’Andrea. La terza è stata a maggio Valentina Berti.

Scegliendo il gruppo Misto, hanno fatto letteralmente scomparire il Pd a Terracina. Senza che i vertici di Latina, a cominciare dal Segretario provinciale Claudio Moscardelli, intervenissero. Nulla di nulla.

Parlano i fatti: i tre consiglieri sono andati a sostenere il governo cittadino guidato da un sindaco di Fratelli d’Italia e che gode di altissimo credito nella sua struttura nazionale. Il fatto che nulla e nessuno nel Pd si sia mosso per impedirlo o per sconfessare può indicare un tacito appoggio. Ci può stare: dopo il governo con i 5 Stelle ormai lo stomaco politico Dem digerisce tutto. Ma allora perché presentare ora una candidatura di Partito? Delle due l’una: o si è stati inerti prima o si è intempestivi ora.

È quest’inerzia a lasciare perplessi. È la candidatura fatta oggi con il simbolo di Partito a rendere tutto meno comprensibile. Si è assistito alla liquidazione di un Gruppo consiliare nel silenzio totale del Segretario provinciale. La base ha sempre chiesto di capire: il Pd a Terracina ha perso un gruppo dirigente che ai tempi del Pds aveva espresso figure capaci e politicamente strutturate.

Rita ha detto no

Rita Visini con Nicola Zingaretti. Foto © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Prima di indicare Armando Cittarelli il Pd ha sondato anche l’eventuale disponibilità dell’ex assessore alle Politiche Sociali  della Regione Lazio Rita Visini che è di Terracina.

Dopo una pausa di riflessione ha detto di no.

Comprensibile. Anche perché la sfida di Cittarelli è più faticosa del Tourmalet. Gli auspici formalizzati  in occasione del suo “Manifesto per una città sostenibile” hanno avuto una vita brevissima. Appena qualche ora

Per il coordinamento Dem di Terracina  “Un Partito di governo – aveva spiegato – deve saper indicare una rotta precisa, rimanendo comunque inclusivo ed aperto al dialogo con tutte quelle forze civiche, quelle associazioni e quei movimenti cittadini che con noi sentono il dovere di condividere questo percorso riformista tanto nei valori quanto negli obiettivi amministrativi”. 

Le liste civiche tanto auspicate sono nate ma sotto la stella di Roberta Tintari: il vicesindaco uscente, con indosso la fascia di sindaco da quando Nicola Procaccini è stato eletto Parlamentare Europeo. Ha come main sponsor Fratelli d’Italia ed è il candidato a sindaco degli ex consiglieri comunali del Pd Di Tommaso, D’Andrea e Berti

Pd all’attacco a 360 gradi

CLAUDIO MOSCARDELLI

Il coraggio – è vero – aiuta gli audaci  ma la corsa di Cittarelli è condizionata da questi nodi che il suo Partito non ha saputo (o voluto) sciogliere.

Al Pd non resta a questo punto che mettere sott’accusa il  centrodestra, diviso e frantumato dopo il mancato accordo tra FdI da una parte, Forza Italia e la Lega del candidato a sindaco Valentino Giuliani dall’altra. (leggi qui Giuliani lancia il dado: la sfida di Terracina è iniziata).

Il Segretario cittadino del Pd Daniele Cervelloni attacca il presente del ticket Procaccini-Tintari ma anche il loro imperfetto amministrativo. “Il centrodestra di Procaccini e quello prima ancora di Nardi non sono stati all’altezza del ruolo assegnato dai nostri cittadini. Sono aumentate le disparità sociali e la città si è generalmente impoverita determinando uno scollamento tra le realtà territoriali. Tutto ciò ha determinato un arresto del suo processo di crescita che in quest’epoca è sinonimo di arretramento e declino”.

Il Pd un affondo lo rivolge anche all’asse Lega-Forza Italia che, non volendo effettuare “inutili voli pindarici sul piano programmatico”,  preferisce badare all’ordinarietà: “Terracina non merita neppure la semplice normalità avanzata da altri – ha aggiunto Cervelloni senza mai citare il felpato leghista Giuliani “amico di Claudio Durigon” e un po’ meno di Francesco Zicchieri –  bensì di recuperare coraggio e i rinnovata voglia di pensare ad un futuro migliore“.

Un percorso di sviluppo

ARMANDO CITTARELLI

Cittarelli nella sua presentazione presso i giardini di via Bachelet è stato categorico su un punto. Ha detto che “E’ importante definire un percorso di sviluppo coerente con le sue aspettative e le sue potenzialità”.

Ha invocato “un modello di crescita ordinato, consapevole e soprattutto sostenibile. Eliminando di fatto le disparità sociali e territoriali createsi in questi anni, rivitalizzando le energie economiche cittadine ed affermando un modello di sostenibilità reale”.

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