Tesseramento Pd: ‘Effetto Zingaretti’ sulle tessere

Il tesseramento nel Partito Democratico. I numeri. Chi ha aderito da Frosinone a Cassino, da Anagni a Sora. Cosa significano quelle cifre. E quali segnali mandano al nuovo Segretario provinciale

Il primo tesseramento nella storia del Partito Democratico va in scena quando stanno per scorrere i titoli di coda a questo Pd. Quelli avvenuti fino ad oggi non sono stati ‘tesseramenti’. Ma ostentazioni di muscoli tra componenti e capi corrente che si dovevano contare.

Ora è stato diverso. Il primo tesseramento sotto la guida di Nicola Zingaretti Segretario è quello che prevede lo Statuto: cittadini e sostenitori che prendono la tessera per partecipare alla vita del Partito, contribuire al dibattito. Niente capi bastone ad imporre i numeri. Nessuna grande manovra dei big che si schierano e si posizionano, nessuna forzatura.

Non sono circolati i pacchetti di tessere che fino a qualche tempo fa erano la normalità in un Pd che solo sulla carta li vietava. È stata spontanea questa adesione al Pd che sta per scomparire e cedere il passo al Partito nuovo annunciato dal segretario. Ma è stato il migliore segnale per confermare che è il momento giusto di una rigenerazione.

Frosinone, nessun effetto Renzi. Anche Vicano si tessera

di Giulia Crescenzi
Il Segretario del Pd di Frosinone Andrea Palladino

Il vento di Matteo Renzi non ha scombussolato il Pd di Frosinone. Il segretario cittadino Andrea Palladino a chiusura del tesseramento si ritrova in elenco, nella sostanza, lo stesso numero di iscritti nel 2019. Significa che l’uscita di una figura per nulla secondaria come Valentina Calcagni in direzione di Italia Viva è stata ammortizzata da nuovi ingressi. L’esponente renziana è accreditata d’una cinquantina di tessere.

Hanno preso la tessera tutti i 5 consiglieri comunali in carica. L’hanno confermata figure come l’ex consigliere regionale del Lazio Daniela Bianchi e come Giuseppina Bonaviri che riunisce un ampio consenso nell’intellighenzia culturale di sinistra. Nell’elenco dei tesserati figura anche il dottor Mauro Vicano, già direttore generale della Asl di Frosinone. E tra i papabili candidati a sindaco di Frosinone per il centrosinistra.

Il fatto che sia stata ammortizzata senza conseguenze l’uscita della pattuglia renziana indica il riavvicinamento degli elettori ed il ritorno del Pd ad un’attrattività che aveva perso nel tempo.

Cassino, effetto elezioni sulle tessere. Porte chiuse a chi ha votato anti Pd

di Carlo Alberto Guderian

Barbara Di Rollo con Nicola Zingaretti

In silenzio, senza clamori, il sindaco di Cassino Enzo Salera ha avviato la rigenerazione del Partito Democratico in città. La rotta scelta è stata la stessa che si è rivelata vincente la scorsa estate nell’affrontare il centrodestra. In pratica: il ritorno alle regole scritte nello Statuto. Tradotto all’atto pratico: niente sanatorie, nessuna amnistia per quelli che alle scorse elezioni hanno votato contro il Partito Democratico.

Nell’elenco degli iscritti al Pd di Cassino nel 2020 non c’è l’ex segretario cittadino Marino Fardelli. Ma solo perché si è iscritto on line. Era uscito e si era dimesso nei giorni della spaccatura verticale che aveva portato alle urne due candidati di centrosinistra contro la coalizione della destra guidata da Mario Abbruzzese. Scorrendo l’elenco non c’è nemmeno il nome di Salvatore Fontana, consigliere comunale e già componente dell’Assemblea Nazionale Pd.

On line risultano essersi tesserati anche il consigliere comunale Luca Fardelli e Jole Falese. Ma per entrambi verrà sollevata la questione ai probiviri: il regolamento è chiaro, non possono tesserarsi coloro che si sono candidati contro il Partito.

Sono circa 130 gli iscritti: roba che non si vedeva da tempo; niente file e niente truppe cammellate in una città dove le tessere, fino a qualche tempo fa, si consegnavano con le valigie. Un risultato al quale hanno contribuito molto due fattori. Il primo: anche a Cassino c’è stata la spinta dei Giovani Democratici di Luca Fantini, gli stessi che qualche settimana fa hanno riempito il Civico Sociale per ascoltare il loro segretario. Il secondo: la presenza del presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo ha attirato tutto un mondo che prima orbitava ai margini della galassia Dem ma non si sentiva a proprio agio.

Il tema Cassino sarà uno dei dossier più scottanti per il prossimo Segretario provinciale che uscirà dal congresso di aprile. Il sindaco Enzo Salera ha voluto da subito dopo il successo elettorale che non ci fossero correnti, divisioni in bande di alcun genere. Si relaziona direttamente con Nicola Zingaretti. E aspetta ora il momento opportuno per calare l’asso sul tavolo provinciale: nel quale ha i numeri per determinare l’elezione del prossimo presidente della Provincia.

Anagni, il Pd risorge con Proietti. I Tagliaboschi non vanno da Renzi

di Franco Ducato

L’elezione del Segretario di Anagni Egidio Proietti

Era stato azzerato. La sconfitta elettorale di due anni fa aveva ridotto in macerie il Partito Democratico di Anagni. Subito dopo il voto che aveva dato la città al centrodestra, il segretario Francesco Sordo si era assunto responsabilità politiche non sue ed aveva rassegnato le dimissioni. Il compito di ricostruire il Partito era stato assegnati al commissario Francesca Cerquozzi: che proprio nella Città dei Papi ha dimostrato anche ai più scettici che sotto la chioma bionda c’è un cervello dotato di abilità organizzativa e di visione politica. Un anno fa è stata lei ad imporre la svolta del rinnovamento: un Segretario giovane come Egidio Proietti, profondo rispetto per la storia ma timone fisso sulla rotta della rigenerazione.

Quello che emerge dal tesseramento concluso oggi è un Pd che, sia pure a fatica, si sta riprendendo: sia dalla batosta elettorale e dalle tensioni interne. E che riparte da un consistente numero di tessere. In attesa di mettere in pratica le parole del segretario Nicola Zingaretti, che da tempo chiede di aprirsi alla società civile.

L’analisi del tesseramento

Ad Anagni si fanno i primi conti in attesa della ratifica dei numeri del tesseramento. Sarebbero un centinaio le tessere che fino ad ora sarebbero state conteggiate. Al Congresso di un anno fa furono una trentina i tesserati che andarono al seggio in Sezione. Proprio per questo solo numeri confortanti quelli di oggi.

Numeri che consentono di dire almeno due cose;

  • 1 – La missione del segretario Egidio Proietti, ovvero tenere la barra dritta dopo la catastrofe elettorale del 2018 e cercare di fermare una deriva che sembrava inarrestabile, sembra per ora riuscita. Proietti, che all’ all’inizio era seguito con un po’ di scetticismo, è quantomeno riuscito ad invertire un’emorragia che sembrava inguaribile dopo i 31 votanti al congresso regionale del 2018.
  • 2- La realtà di Italia viva, che dopo l’uscita dal Pd di Teresa Neri poteva rappresentare una sirena irresistibile per una certa sinistra, ad Anagni, almeno per ora, non ha attecchito. Anche perché il gruppo dei Tagliaboschi è rimasto a casa e non è migrato verso i lidi renziani, come dimostra la presenza di Sandra Tagliaboschi alla Direzione provinciale che l’altro giorno ha dato il via libera al Congresso. Se e come queste tessere riusciranno a diventare un’azione politica rilevante, aprendosi alla società civile come chiede il segretario nazionale, è però ancora tutto da vedere.

Sora: effetto Romagna nel Pd. Ritorni, conferme e novità

di Tazio Murari Pizzi

Massimiliano Iula

Il vento dell’Emilia Romagna soffia fino sulle sponde del Liri. A Sora si chiude il tesseramento del Pd e dopo anni di apatia ci sono i primi segnali di rinnovamento in città. Dalle prime indiscrezioni il numero delle tessere è lievitato, ci sono state tante conferme ma soprattutto sono tornati i volti dei vecchi militanti che si erano allontanati nel periodo renziano. E poi i giovani: avanguardia di quell’iniezione di vitamine che potrebbe essere Luca Fantini con la sua conquista della Segreteria provinciale.

Tra i vari iscritti che hanno confermato il loro appoggio troviamo i nomi della ex segretaria del circolo cittadino Tiziana Tucci, del candidato sindaco nella tornata elettorale del 2016 Augusto Vinciguerra. Ha preso la tessera Antonio Pellegrini (neo presidente della Pro Loco) e con lui lo ha fatto Bruno La Pietra storica figura della sinistra cittadina. Iscritto anche l’ex consigliere dell’amministrazione Tersigni, Elvio Meglio.

E poi ancora gli storici Antonio Lombardi che fu assessore provinciale ai tempi dei Ds, l’attuale presidente Renato Morganti, il tesoriere Tiberio Mattacchione, il segretario Enzo Petricca. Anche loro hanno rinnovato la fiducia al Partito del govSegretario Nicola Zingaretti, avviandosi sulla linea del rinnovamento e dell’apertura della ‘governance’ ai giovani.

L’analisi del tesseramento

L’analisi del tesseramento consente di delineare una radiografia aggiornata del Pd di Sora.

Appare politicamente isolato il consigliere in carica Natalino Coletta, uno dei nove che tiene in piedi l’amministrazione guidata da Roberto De Donatis. È il risultato del lavoro condotto da chi intende neutralizzare sul nascere un possibile De Donatis bis.

Tra i maggiori ‘portatori’ di tessere si confermano infatti i big Agostino Di Pucchio (membro dello staff del presidente della Provincia Antonio Pompeo) e soprattutto Maria Paola D’Orazio che ha fatto attivismo alla vecchia maniera per spingere al tesseramento.

Stefano Lucarelli

La novità del 2020 è l’apporto fornito dall’ex assessore allo Sport e Commercio della giunta De Donatis, Stefano Lucarelli. Ha favorito l’entrata di più di qualche volto noto e qualche nuova esperienza. Pare sia stato proprio Lucarelli a far tornare la voglia di rimettersi in gioco a due ex protagonisti della giunta guidata dal compianto Cesidio Casinelli. Si tratta dell’ex assessore provinciale di Scalia Roberto fratellone Di Ruscio e Gianni Celli. In particolare il primo torna ad avere una tessera di Partito dopo dieci anni di assenza dalla scena politica.

Una delle certezze è Massimiliano Iula con il suo granitico gruppo di giovani: fedelissimo di Luca Fantini, lula ha portato nell’orbita del Partito un interessante nucleo di giovani che può dare un serio contributo alla rigenerazione Dem.

Un risultato che in primavera dovrà essere tenuto nel giusto peso dal nuovo Segretario provinciale. Sora sembra ritrovare un’identità politica a sinistra dopo anni di rigetto reciproco tra le due anime Ds – Margherita, mai amalgamatesi se non durante la parentesi ulivista di Cesidio Casinelli.