Luisa Todini, l’anti Zingaretti di Silvio (di C.Trento)

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Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

E se fosse una “ lei” a sfidare Nicola Zingaretti e il Movimento Cinque Stelle per la presidenza della Regione Lazio?

Donna, imprenditrice, già eurodeputata di Forza Italia della prima ora, nel 1994: Luisa Todini ha tutte le caratteristiche tratteggiate da Silvio Berlusconi in queste ore. Il fondatore e leader degli “azzurri” non a caso ha detto: «Non c’è traguardo che non sia alla nostra portata con una proposta di governo, locale e nazionale, credibile, seria, affidata non a politici di professione ma a chi nella vita civile e professionale ha dimostrato di saper realizzare dei risultati».

Chi è Luisa Todini
Un “identikit” politico che corrisponde alla perfezione al l’ipotesi di Luisa Todini. Il curriculum d’altronde parla chiaro: laurea in giurisprudenza, inizio dell’attività di imprenditrice all’età di venti anni, dal 2014 sulla tolda di comando delle aziende di Todi (Cantina Todini, Relais Todini e Agricola Todini). Ma anche membro del consiglio d’amministrazione di Rothschild & Co.

Una carriera ricca di incarichi delicati e prestigiosi: Luisa Todini ha presieduto il Foro di Dialogo Italo-Russo e il Comitato Leonardo. A ventotto anni è stata eletta eurodeputata di Forza Italia. Consigliere di amministrazione della Fondazione Child, è stata vicepresidente dell’ Ipi, l’Istituto per la promozione industriale.

Nel 2012 è stata eletta consigliere di amministrazione della Rai e successivamente ha ricoperto anche il ruolo di presidente di Poste Italiane, su proposta del Governo Renzi. A dimostrazione di capacità professionali e manageriali che vanno oltre i confini politici.

Nel contempo, però, Luisa Todini ha mantenuto costantemente un profilo di autonomia e di indipendenza. Il 19 novembre 2014 si è dimessa da consigliere di amministrazione della Rai dopo aver votato no alla scelta di ricorrere contro il decreto Irpef presentato dal governo, quello che stabiliva un prelievo forzoso dalle casse dell’azienda televisiva per 150 milioni.

Il contesto politico
Silvio Berlusconi sta analizzando nei minimi dettagli la situazione politica e si sta muovendo nello scacchiere del centrodestra soppesando ogni mossa ed equilibrio.

Il via libera alla candidatura di Nello Musumeci (Fratelli d’Italia) per la presidenza della Regione Sicilia apre a Berlusconi uno spazio di agibilità politica notevole nel Lazio.

Peraltro, un conto sarebbe stata la candidatura di Giorgia Meloni, discorso diverso è convergere su altri nomi di Fratelli d’Italia, nessuno dei quali è al livello della Meloni. Per quanto riguarda il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, nelle ultime settimane l’opzione sembra aver perso lo slancio iniziale. E poi vale sempre il discorso politico, dal momento che a spingere Pirozzi è la destra dello schieramento, con Fratelli d’ Italia in testa.

La strategia di Berlusconi è diversa, considerando anche la centralità del Lazio nel panorama nazionale. Quando Silvio Berlusconi insiste «sui nostri programmi liberali fondati su valori cristiani», guarda sì al centrodestra unito, senza perdere di vista però l’orizzonte del Partito Popolare Europeo.

La candidatura di un’ imprenditrice del calibro di Luisa Todini andrebbe a “parlare” in maniera diretta a quel mondo moderato e produttivo capace di fare sempre la differenza.

C’è poi il discorso del sistema elettorale: alle regionali si vota a turno unico, senza ballottaggio. Chi prende un voto in più vince e governa. E Silvio Berlusconi confida che una candidatura come quella della Todini può dare scacco matto a Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

La lunga volata è già cominciata.

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