Tolerus, la chiave con cui Caligiore spera d’illuminarsi a Cinque Stelle

L'accordo raggiunto tra il sindaco di Ceccano e l'associazione Tolerus non è solo per la tutela dell'Ambiente. Ma è anche una raffinata operazione politica. Con la quale Roberto Caligiore spera di costruire un dialogo con il Movimento 5 Stelle. Decisivo per la sua elezione a presidente della Provincia.

Non è una banale operazione per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile. L’intesa tra il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore ed il Centro Studi Tolerus è una raffinata operazione di diplomazia politica. Dietro alla quale si muovono scenari provinciali e locali.

 

L’accordo con Tolerus

Il Centro Studi Tolerus è una stimata associazione di volontariato. Al suo interno ha un competente centro studi specializzato su ambiente e territorio. La sua sede è già un biglietto da visita: sta nell’Ecostazione, all’interno della stazione ferroviaria di Ceccano; uno stabile recuperato, rivoluzionato, diventato centro culturale polifunzionale.

Tolerus è nata una dozzina di anni fa, in maniera spontanea: riunendo decine di persone intorno alla battaglia per la tutela del polmone verde di Bosco Faito, impedirne la distruzione per costruirci su un mega centro commerciale. Risultato raggiunto.

Ora Tolerus collaborerà con il nuovo “Ufficio per l’emergenza ambientale e per lo sviluppo sostenibile” che il sindaco ha deciso di realizzare. La proposta era stata avanzata proprio da Tolerus nel corso del consiglio comunale aperto del 16 giugno scorso: una seduta dedicata ai problemi ambientali della città.

 

La breccia

Tolerus è un’associazione apolitica ed apartitica. Ma non si può negare che tra i suoi sostenitori ed i suoi attivisti molti abbiano simpatie per il Movimento 5 Stelle.

In questo senso l’associazione può essere per Roberto Caligiore un ponte con il quale tentare di raggiungere un dialogo sui temi concreti. Un po’ come ha fatto Nicola Zingaretti in Regione nel momento in cui ha voluto aprire una linea con il gruppo pentastellato: confronto diretto e concreto su progetti specifici.

Il Sant’Egidio attraverso il quale poter dimostrare la volontà concreta di dialogo fattivo alla chiesa grillina.

 

La strada per la Provincia

A cosa serve questo dialogo? Sono due le necessità politiche di Roberto Caligiore. Una interna ed una provinciale.

Con molta probabilità sarà proprio il sindaco di Ceccano il prossimo candidato del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Frosinone. Verrà schierato per contendere piazza Gramsci ad Antonio Pompeo ed al suo centrosinistra.

Ma occorre un sostegno allargato. I numeri dicono che il Centrodestra può giocarsi la partita. Ma l’ago della bilancia saranno i tantissimi sindaci e consiglieri di matrice civica. E soprattutto i consiglieri pentastellati. Già la pattuglia presente nel Consiglio Comunale di Frosinone è in grado di bilanciare decine e decine di voti ponderati dei piccoli Comuni.

Impossibile che il loro sostegno possa andare ad un’ipotetico candidato Nicola Ottaviani. E tantomeno a Carlo Maria D’Alessandro.

L’unico sindaco di grande Comune in grado di poter tentare di costruire un ponte verso quei voti è Roberto Caligiore. Che nasce civico, elegge la sua amministrazione obbligando i Partiti alleati ad ammainare la bandiera politica. E ora tenta di mandare un segnale di coincidenza sui temi comuni.

 

La via interna

Il dialogo con il mondo del Cinque Stelle è utile a Roberto Caligiore anche per stabilizzare la sua maggioranza.

Le dimissioni da vicesindaco che Massimo Ruspandini doveva dare dopo la sua elezione in Senato, non arrivano per un motivo chiaro. In questa fase determinerebbero uno squilibrio pericolosissimo per la giunta.

Ruspandini vorrebbe che al suo posto venisse nominato Alessandro Savoni. Che diventando assessore, lascerebbe il posto in Consiglio ad Antonella Del Brocco. Entrambi eletti nella lista civica di Gizzi ma che stanno considerando la possibilità di aderire a Fratelli d’Italia.

Stefano Gizzi verrebbe a perdere i riferimenti in aula. Il che rappresenterebbe l’occasione d’oro per chi da mesi sta cercando di ottenerne la testa. Operazione impossibile: il sindaco lo ha dichiarato ‘intoccabile‘. perché sa benissimo che con lui perderebbe, al di là delle stravaganze politiche, una delle figure con il maggiore tasso politico nella sua amministrazione.

 

E gli equilibri

Le dimissioni di Massimo Ruspandini riaprirebbero poi le ambizioni di Patto Civico che è in attesa di capire cosa vuole fare. Ad un assessorato ci stanno pensando. E l’unico posto sul quale poter realisticamente accampare pretese è quello ai Lavori Pubblici che il senatore lascerebbe.

Scatterebbe a quel punto il tema Savoni: non tutti lo vogliono. E le faide interne limitano anche la figura di Tonino Aversa. Si rischia insomma di innescare una polveriera. Che potrebbe prendere fuoco e determinare un riordino. Durante il quale, magicamente, c’è il rischio di ritrovarsi in aula il Gruppo consiliare della Lega: in molti stanno lavorando a Ceccano per entrare nelle file di Salvini. Il che squilibrerebbe Fratelli d’Italia.

 

Meglio allora cercare un dialogo con il Movimento 5 Stelle. Cominciando, per ora, a mandare segnali di convergenza sui temi ambientali. Sperando in Tolerus.