Tommaso Ciccone lasciato solo nel teatrino di Forza Italia

Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani separati da una cortina di ferro: il primo sta con Antonio Tajani, il secondo sogna un partito diverso che Berlusconi non varerà mai.  I casi di Fiuggi e di Latina sono una conseguenza. Nel frattempo però il candidato alla presidenza della Provincia è stato abbandonato al proprio destino. Dovrà cavarsela da solo

Hanno lasciato Tommaso Ciccone allo sbaraglio, a petto in fuori contro un fuoco più amico che nemico.

Nella riunione di ieri di Forza Italia il candidato alla presidenza della Provincia ha provato a rassicurare tutti, chiamandoli a raccolta. Ma quanto è successo conferma semplicemente che la coalizione non esiste più da tempo in Ciociaria. (leggi qui Scoppia Forza Italia per Ottaviani sul palco della Lega: «Cogl**ne, non capisci la politica»)

 

Intanto la frattura insanabile all’interno di Forza Italia, tra il vice responsabile nazionale degli enti locali Mario Abbruzzese e il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Il primo, al quale fa riferimento il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, è schierato dalla parte di Antonio Tajani senza se e senza ma. Ed è una posizione politicamente ostile alla Lega. D’altronde basta guardare a quello che sta succedendo a Cassino. Per non parlare di quello che era accaduto per la candidatura a sindaco di Anagni.

 

Nicola Ottaviani ha criticato l’impostazione di Forza Italia a casa di Tajani, a Fiuggi. Prendendo le distanze in maniera inesorabile. Tutto quello che è venuto dopo è una conseguenza.

Quanto alla partecipazione alla festa della Lega a Latina, con la presenza di Ottaviani sul palco insieme a Matteo Salvini, era scontato che provocasse dei malumori all’interno degli “azzurri”.

Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli lo ha evidenziato chiedendo spiegazioni che Ottaviani aveva già dato. Il sindaco di Frosinone crede nel centrodestra, ma con un’impostazione diversa. Con protagonisti i sindaci e gli amministratori, con le primarie, con il ricambio della classe dirigente.

Tutte cose che difficilmente Silvio Berlusconi concederà. E questo lo sanno tutti.

 

 

La Lega si gode la situazione e non ha alcuna intenzione di togliere le castagne dal fuoco a Forza Italia. Stesso discorso per Fratelli d’Italia. Tommaso Ciccone “resiste”, ma sa che dovrà cavarsela da solo.