Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 10 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 10 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 10 marzo 2022.

TOP

MIRIAM DIURNI

Miriam Diurni

Nell’intervista a tutto campo ad Alessioporcu.it, Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, ha detto ai politici e alla politica che gli imprenditori non pensano minimamente di sostituirsi a nessuno. Però quello che è certo è che la politica la deve smettere di cercare alibi, deve adattarsi ai tempi moderni e soprattutto ai cambiamenti. Prendendo  l’iniziativa. (Leggi qui La dottrina Diurni: «Scenari di guerra? Siamo al fronte da due anni»).

In Ciociaria questo non succede da anni e infatti si vede. A pensarci bene si tratta della critica più garbata e al tempo stesso più micidiale che potesse essere mossa. La provincia di Frosinone è in difficoltà sotto svariati punti di vista, ma c’è un elemento che scoraggia ogni tipo di investimento: i tempi elefantiaci delle risposte amministrative e burocratiche, associati alla cultura nel No che fa saltare sul nascere ogni iniziativa che potrebbe rappresentare un germe di sviluppo.

Con la conseguenza che chi vuole investire va a farlo altrove. Miriam Diurni lo ha detto a voce alta.

Autorevolissima.

ENRICO COPPOTELLI

Enrico Coppotelli

Non è mai semplice per nessuno essere riconfermato alla guida di un contesto comunque elettivo. Enrico Coppotelli è stato eletto per la seconda volta alla guida della Cisl Lazio, un sindacato che conta 300.000 iscritti in regione e 300 delegati.

Coppotelli ha centrato l’obiettivo grazie ad un lavoro certosino, sistematico, quotidiano, costantemente proiettato a rendere il suo sindacato sempre più sintonizzato con le nuove esigenze dei nuovi lavoratori, con il dialogo finalizzato a raggiungere una sintesi nel nome del Lavoro. Senza barricate e senza pregiudizi. Una maniera moderna di interpretare il sindacato, che ha dato i suoi frutti.

Nella tre giorni di congresso a Roma, Coppotelli ha organizzato tavole rotonde e confronti sui temi di maggiore attualità. C’è stato un segnale importantissimo: la presenza, con tanto di intervento, del numero della Cisl Luigi Sbarra. A legare l’impostazione nazionale a quella regionale. Enrico Coppotelli ha firmato un’altra pagina importante sul piano sindacale.

Ne sentiremo parlare ancora.

FLOP

VINCENZO DE LUCA

Vincenzo De Luca

Un nutrito e autorevole gruppo di intellettuali campani ha preso carta e penna rivolgendosi al Segretario nazionale del Pd Enrico Letta, per invitarlo ad affrontare il tema “De Luca”.

Il vulcanico presidente della Regione Campania stravince le elezioni sulla base di un consenso reale del quale il Pd non può fare a meno. Per questo si permette ogni tipo di atteggiamento, criticando chiunque non la pensi come lui: leader nazionali e locali, alleati e avversari. In effetti un problema politico di non poco conto. Finora nessun leader del Pd ha mai osato entrare in rotta di collisione con De Luca: non Matteo Renzi, non Nicola Zingaretti, non Enrico Letta. Ma a Vincenzo De Luca non si può certamente chiedere di fare il simpatico all’interno del suo partito. Lui è De Luca, è così.

Però sicuramente, essendo straordinariamente intelligente, è il primo a rendersi conto che alla lunga un atteggiamento del genere crea problemi e disorientamento nell’elettorato del Pd. Finora non gli è importato, ma magari in questo lunghissimo anno di campagna elettorale dare la sensazione di fare squadra non sarebbe un’eresia.

Anticonformista per stare alla moda (la sua).

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Il silenziatore mediatico (poi i Cinque Stelle dicono di non godere di buona stampa) ha fatto passare in quarto piano il fatto che il ricorso presentato contro la sospensione di Giuseppe Conte capo politico sia stato respinto. Però è andata così e tra oggi e domani l’ex presidente del Consiglio cercherà di superare definitivamente questo tipo di problema con una nuova votazione.

Rimane però il fatto che sono stati commessi degli errori quando c’è stata la prima votazione. Soprattutto però quello che si fa fatica a metabolizzare è che Giuseppe Conte non ha il sostegno di una parte largamente maggioritaria del Movimento. Nonostante gli interventi a intermittenza di Beppe Grillo, nonostante i silenzi a intermittenza di Luigi Di Maio, nonostante le prese di posizione a intermittenza di Vito Crimi, Giuseppe Conte non “sfonda” all’interno del Movimento.

Ma nonostante tutto questo non si vede in altra posizione se non in quella di capo politico.

A dispetto dei santi.

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