Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 14 luglio 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di giovedì 14 luglio 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di giovedì 14 luglio 2022.

TOP

LUCA FANTINI

Luca Fantini

Non si è nascosto. Ed ha detto senza peli sulla lingua una serie di verità scomode. Una su tutte: il Partito Democratico ha perso le elezioni Comunali di Frosinone. Il Segretario provinciale del Pd Luca Fantini lo ha detto di fronte alla Direzione, senza alcun indoramento della pillola. “La sconfitta è stata certamente severa e senza alibi. Occorre tenerne conto per inaugurare un nuovo corso. In tutti gli altri Comuni della nostra provincia il partito democratico a prevalso nettamente, ma è chiaro che il capoluogo ha un valore diverso”. Sconfitta e nuovo corso: non c’è bisogno di altro.

Ha messo in evidenza la cucitura senza perdere tempo a rivangare nello strappo. Lo ha fatto evidenziando la “Necessità di insistere su un nuovo metodo, basato sul confronto, sul dialogo, sulla sintesi e sulla paziente costruzione di alleanze competitive. Si tratta di un risultato non scontato”. Grazie al quale “è stato evitato il rischio dell’isolamento politico”. In pratica, Luca Fantini ha guardato al domani ed alla ritrovata unità del Pd in occasione di queste elezioni, senza perdere del tempo a rivangare l’incomunicabilità del passato. C’è la cucitura e per lui il futuro parte da quella. A chi non sta bene lascia una sola possibilità: può restare nel passato.

Per questo evidenzia il lavoro svolto da “Una classe dirigente che in questa occasione più che mai si è mossa in modo unitario, senza risparmiarsi. E che ancora oggi nella sconfitta prima ancora che nelle vittorie merita un riconoscimento”.

Si cambia. In maniera netta. Senza indugi, senza pretesti: la decisione è presa e non è negiziabile. Il Segretario provinciale annuncia “una profonda fase di rinnovamento per il circolo di Frosinone, in analogia con quanto stiamo proponendo in tutti circoli della federazione. Si va verso una stagione di Congressi che sta apportando un cambiamento profondo e radicale, con una nuova generazione di Segretari e dirigenti Under 40 che sarà chiamata a dare un nuovo impulso all’azione dell’intera organizzazione provinciale”.

Il ragazzo con le palle da Segretario.

FRANCESCA CERQUOZZI

Francesca Cerquozzi

Ci sono due modi per riconoscere che una cosa è fatta bene: parlare della cosa in sé come faceva quello sburone di Kant o parlare di chi quella cosa l’ha voluta e l’ha messa in barra dritta verso il successo, come avrebbe fatto quel praticone di Aristotele. Che dovette sciropparsi anche le ripetizioni al figlio dell’argeade Filippo II, di certo uno non facile, con mezza corte di Pella ad aspettare che fallisse.

Il primo modo è innocuo perché, un po’ alla Platone, “la butta in caciara” e si adagia morbido sul luogocomunismo dell’evento ideale che prevale sulle persone: lì, su quel terreno, non ti tocca nessuno perché nessuno obietterebbe su un concetto. In Italia poi il concetto è sacro anche per chi crede che un concetto sia un’esibizione musicale dal vivo citata da Maurizio Costanzo.

Il secondo è quello giusto, ingombrante ma giusto. Per cui si riconosce che certe faccende sono legate in tutto e per tutto alle intelligenze che le hanno messe a forgia. Questa sera si conclude con Gad Lerner il Festival della Filosofia dii Veroli, giunto alla sua terza edizione grazie alla lungimiranza del sindaco Simone Cretaro ed alla bravura maniacale di un direttore artistico del calibro di Fabrizio Vona.

Tutto vero e cristallino, ma se c’è una persona che al Festival della Filosofia ha dato genesi, nerbo e polpa quella è stata Francesca Cerquozzi. E sulla giovane consigliera Dem qualcosina va detta senza le remore del politically correct (non se ne abbia a male Marcello veneziani che ieri con la sua filosofia su La Cappa ha detto che dobbiamo fuggirne). Perché la filosofia per certi versi è nata proprio per bandirle, le ipocrisie, classificandole per quelle che sono in etimo: giudizi al di sotto dell’asticella del logos.

La Cerquozzi è riuscita in poco tempo a mettere in asse perfetto con la Ciociaria e con un territorio transprovinciale, di cui Veroli è uno degli spot trainanti, una materia che per anni e annorum tutti abbiamo considerato un semplice rovello liceale. Con cui mandare maledizioni ai prof. Poi la “filosofia” è diventata serbatoio social per pescaggi random di “perle di saggezza” di cui gli ignari postatori facevano uso spregiudicato, lo stesso che farebbe un Neanderthal di una scacchiera.

Ma la filosofia è molto di più della sua austera veste accademica e settoriale, non è caviale schizzinoso per menti appollaiate su torri, è pane franco per coscienze in viaggio nella parte di mondo in cui i pensieri sono quasi sempre preoccupazioni. E il merito delle Cerquozzi è stato quello di rendere pop una cosa che molti credevano dovesse restare in alto e da lì farsi guardare altera dal volgo.

L’ha portata in piazza la filosofia, Francesca Cerquozzi, ce l’ha voluta lei e ci ha scommesso una faccia che, se le cose fossero poco poco andate male, sarebbe stata massacrata dai benpensanti di ogni risma. Non è che le è andata bene, è lei che ha fatto bene tutto quello che andava fatto, ed oggi grazie a lei Veroli, la Ciociaria e il Lazio hanno un appuntamento fisso con la storia e con le lusinghe del pensiero.

Il logos biondo.

FLOP

MAURO VICANO

Alla fine avevano ragione loro. Aveva ragione il Movimento 5 Stelle a mettersi di traverso e dire che Mauro Vicano non poteva essere il candidato sindaco dei Progressisti a Frosinone. Non poteva farlo perché era un ‘impresentabile‘ in quanto aveva sulla testa due procedimenti per traffico di rifiuti. E ne erano talmente convinti da far dire al sottosegretario Ilaria Fontana al suo leader Giuseppe Conte che a Frosinone loro non sarebbero andati con il Pd se il nome fosse rimasto quello. E così è stato necessario rimettere in campo lo stimatissimo avvocato Domenico Marzi che ha fatto il possibile in appena quaranta giorni di campagna elettorale. (Leggi qui: L’indecenza dei 18 candidati ‘impresentabili’).

Aveva ragione il M5S perché il giudice Nicolò Marino di Roma (competente sul Traffico di Rifiuti) ha disposto l’apertura del processo per Mauro Vicano e per il titolare di quella che nel 2017 era la discarica provinciale dei rifiuti Mad di Roccasecca Valter Lozza.

Se le accuse sono quelle conosciute fino ad oggi, se i magistrati non porteranno cose nuove e clamorose, logica vuole che quel caso finisca come tanti altri simili in precedenza: un nulla giudiziario. C’è però un’evidenza incontrovertibile: oggi Mauro Vicano è imputato per traffico illecito di rifiuti, per frode in pubbliche forniture, per truffa aggravata, per violazione delle norme ambientali.

Vero tutto quello che il dottor Vicano ha detto dal primo momento in cui annunciò la sua candidatura: nella società pubblica che ha gestito i rifiuti dei Comuni ciociari lui faceva il presidente, gli competevano scelte di indirizzo dell’azienda, la gestione pratica l’avevano i dirigenti. Ai quali aveva dato totale delega scritta, competenze precise, una dotazione economica adeguata per svolgere quella mansione.

Ma è anche vero che se si fosse candidato, se avesse vinto lui le elezioni, oggi a poche ore dalla presentazione della giunta, il capoluogo avrebbe avuto un sindaco sotto processo per traffico di rifiuti ai danni (anche) del suo Comune. E questo lo avrebbe reso incompatibile.

Per una volta hanno ragione loro.

LUCIO FIORDALISIO

Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio

All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove più il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d’erbe famiglia e d’animali e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l’ore future, nè da te, dolce amico, udrò più il verso e la mesta armonia che lo governa, nè più nel cor mi parlerà lo spirto delle vergini Muse e dell’Amore, unico spirto a mia vita raminga, qual fia ristoro a’ dì perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? I Sepolcri – Ugo Foscolo

Se lo hanno letto, a Patrica non lo hanno apprezzato. I 295 endecasillabi sciolti che compongono il carme I Sepolcri non hanno comosso nemmeno un po’ l’animo del sindaco Lucio Fiordalisio.

E così un dirigente del Comune di Patrica ha dovuto autorizzato l’estumulazione ed il trasferimento a Fondi della salma del poeta Libero di Libero ottemperando ad una sentenza pronunciata dai giudici del Tribunale Amministrativo.

Sono stati loro ad ordinare il trasferimento a Fondi della salma del celebre poeta nato di fronte al mare e poi trasferitosi sui monti di Patrica. Lo sollecitava un erede, ritenendo che il cimitero di Fondi fosse più consono e meritevole della memoria del decujus. Invece ne è nata una lunga e stucchevole diatriba. Alla quale, per spirito di campanile, si è unito anche l’attuale sindaco di Patrica. Finendo perdente davanti alla magistratura amministrativa.

Aveva ragione Foscolo a domandarsi se è una pietra a fare la differenza. Certamente si. E De LIbero ha il diritto di farsi tumulare dove meglio gli piacesse in vita. Dove sbaglia Patrica è nel ritenere che sia la sepoltura a fare la differenza. Perché nulla potrà mai togliere a Patrica una evidenza: è stato il Comune scelto da Libero De Libero per ritrovare la sua pace interiore. E quello non glielo toglierà nessuno.

I classici, ragazzi: ripartite dai classici.