Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 2 dicembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 1 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di giovedì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 1 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di giovedì

TOP

FRANCESCO DE ANGELIS

Francesco De Angelis

Con la sottoscrizione davanti al notaio il Consorzio industriale regionale unico è diventato operativo a tutti gli effetti. Si è concluso un iter lunghissimo e impegnativo. (Leggi qui Le tre chiavi del super consorzio industriale del Lazio).

Gli interventi del vicepresidente della Regione Daniele Leodori e dell’assessore Paolo Orneli stanno a dimostrare quanto la Regione Lazio abbia seguito la vicenda.

Francesco De Angelis, presidente dopo essere stato commissario, si trova a gestire un’autentica macchina da guerra. E lo sa. In questi anni non sono mancati tentativi per cercare di metterlo in difficoltà, di rallentare il processo di fusione, di provare perfino a cambiare la “governance”. Lui ha risposto con i fatti, non alimentando alcuna polemica ma proseguendo la strada del varo degli statuti e dei regolamenti.

Parallelamente ha mediato tra le diverse posizioni ed esigenze riuscendo ad ottenere il via libera all’unanimità. La presidenza di un ente del genere (il più grande in Italia) è un fatto a suo modo storico sul piano della politica e dell’economia locale.

Potente.

PIERPAOLA D’ALESSANDRO

Pierpaolo D’Alessandro

Sanità ma anche sviluppo. Gestione dell’ennesima fase di emergenza della pandemia ma anche prospettiva. Pierpaola D’Alessandro, direttore generale della Asl di Frosinone, sta proseguendo nell’attività di illustrazione ai sindaci delle potenzialità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ovviamente legato alla sanità, ma non per questo meno importante. Anzi.

Anche perché il Pnrr rappresenta davvero un’occasione irripetibile per i territori e magari, oltre alla D’Alessandro servirebbero pure altri in grado di spiegare agli amministratori (i protagonisti) come si deve procedere. Perché il problema alla fine rimane sempre lo stesso: “scaricare a terra” le potenzialità di progetti e proposte.

Pierpaola D’Alessandro lo sta facendo dimostrando ancora una volta che nella pandemia il “Pubblico” è tornato protagonista.

Instancabile.

FLOP

SALVINI-GIORGETTI

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Quanto successo tra i parlamentari della Lega, con le accuse scambiate tra i pro green pass ed i no green pass in realtà testimonia lo stato di sbandamento di un Partito che oscilla quotidianamente tra posizioni opposte nella gestione della pandemia.

Una importante pattuglia parlamentare del Partito è su posizioni contrarie al green pass ed esprime pure diversi dubbi sulla campagna di vaccinazione. Mentre altri senatori e deputati sono sulla stessa lunghezza d’onda dei Governatori del Carroccio, che invece sono convintamente favorevoli verso il green pass e la campagna di vaccinazione.

Il Capitano Matteo Salvini e il potentissimo ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti dovrebbero cercare di trovare una soluzione che tenga insieme tutti. Ma soprattutto il Partito, considerando fra l’altro che continua a scivolare nei sondaggi. Non poco. Invece i due sono in una fase nella quale si ignorano e battibeccano a distanza.

La tigna non paga.

MARIO DRAGHI

Mario Draghi

Perfino Super Mario rischia di essere giubilato dai franchi tiratori nella corsa al Quirinale. Il segretario del Pd Enrico Letta ha avvertito del rischio, dicendo che se il nuovo Capo dello Stato non verrà eletto a larghissima maggioranza il Governo è destinato a cadere.

Intanto però si moltiplica l’esercito di chi tira Draghi per la giacca affinché resti a Palazzo Chigi. Magari qualcuno pensa davvero che sarebbe più utile al Paese come premier, ma in diversi in realtà ne temono l’ascesa al Colle. Perché nei prossimi sette anni non toccherebbero palla.

Mario Draghi però non fa riferimento ad alcun Partito, mentre l’elezione del presidente della Repubblica è la massima espressione delle strategie dei Partiti. L’ex Governatore della Bce rischia la doppia beffa: non essere eletto presidente della Repubblica e dover lasciare Palazzo Chigi. Perché dalla quarta votazione in poi comincerà la “guerra” senza esclusione di colpi.

Appeso a un filo.