Top e Flop, i protagonisti del giorno: lunedì 16 maggio 2022

I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto in questo lunedì 16 maggio 2022 e cosa ci attende nelle prossime ore

I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto in questo lunedì 16 maggio 2022 e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

PAOLO TRANCASSINI

Paolo Trancassini

In un Paese di cerchiobottisti, studiosi di sofismi con i quali dire tutto e allo stesso tempo pure il suo contrario purché sia poi possibile smentirlo, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini ha fatto una scelta di chiarezza. E di coerenza. Lo ha fatto con una serie di dichiarazioni riportate da Alessioporcu.it. (Leggi qui: Regionali, FdI traccia la rotta: un politico al timone).

Nella sostanza ha detto: 1. che è arrivato il momento di candidare a Governatore del Lazio un politico; 2. che al suo Partito spetta una sorta di prelazione perché “nel Lazio siamo indiscutibilmente il Partito trainante e con una classe dirigente molto importante”; 3. che l’antipolitica sta tramontando e “tutti dovrebbero riconoscere a Fratelli d’Italia il servizio che ha reso alla politica, perché la coerenza fa parte della credibilità della politica stessa”.

Dichiarazioni che sono come un fiammifero sulla benzina della campagna elettorale in corso per le Comunali in tre dei capoluoghi del Lazio: Frosinone, Viterbo, Rieti. Perché Paolo Trancassini ha detto in sostanza, soprattutto agli alleati, signori, qui ci si conta ed in base ai numeri si decide sulle Regionali.

Alleato avvisato…

MARINO FARDELLI

Marino Fardelli (Foto: Michele Di Lonardo)

Aveva sbattuto la porta lasciandosi alle spalle la politica e si era accomodato alla scrivania dedicandosi a tempo pieno alla sua attività. Una scelta di coerenza: da Segretario del Partito Democratico di Cassino Marino Fardelli non era riuscito a guidare la coalizione verso una candidatura unitaria; aveva vissuto le Primarie come una sconfitta politica.

Il richiamo in servizio è arrivato nei mesi scorsi: nomina a Difensore Civico Regionale. Che per alcuni è una specie di cimitero degli elefanti mentre per Fardelli è stato l’occasione con cui dimostrare che ogni cosa può avere un ruolo, l’importante è crederci. Ha iniziato una girandola di incontri istituzionali con i quali rivitalizzare quell’istituzione e metterne in evidenza il ruolo e l’utilità per i cittadini.

Ora, il respiro internazionale. Mercoledì mattina, presso la sede del Consiglio regionale del Lazio, incontrerrà Liudmyla Denisova, Ombudsman of Ucraina e Commissaria dei Diritti Umani di nomina parlamentare. Un incontro con cui ribadire che il Lazio non si volta dall’altra parte di fronte alla tragedia del popolo ucraino.

Ai vari fondi stanziati dalla Regione per assicurare servizi ed accoglienza ai rifugiati ucraini aggiungiamo ora un aiuto sui problemi legati alla cittadinanza ed al rapporto con la pubblica amministrazione, per tutte le necessità che si manifestino.“.

Difensore Internazionale.

FLOP

BEPPE GRILLO

Rocco Casalino e Beppe Grillo (Fotio: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Nuovo post, nuova polemica. E il pomo della discordia è sempre la politica estera. Il blog di Beppe Grillo torna ad infiammare il dibattito all’interno del Movimento 5 Stelle. A creare scompiglio tra i parlamentari questa volta è un intervento dell’ex ambasciatore Torquato Cardilli pubblicato sul sito del garante M5S. Nell’articolo Cardilli scrive: “La Russia ha infranto il diritto internazionale, ma di violazioni è pavimentata la storia dell’Onu“.

Nell’articolo, “l’occupazione di Gerusalemme, annessa da Israele e proclamata sua capitale eterna” viene paragonata “all’occupazione russa e successiva annessione della Crimea“. L’autore del post poi taccia le Nazioni Unite di ‘doppiopesismo’ e non risparmia critiche all’operato degli Stati Uniti.

Ai vertici del Movimento 5 Stelle ci si affretta a prendere le distanze dal post: “Non è firmato da Beppe…“, viene fatto notare in ambienti contiani. E poi “Il blog è una piattaforma che ospita contributi di personalità del mondo accademico, della scienza, che non devono essere associate al Movimento“.

Ci sta tutto. O quasi. Perché allora non si capisce il motivo per cui M5S debba versare 300mila euro l’anno al blog di Grillo per poi ritrovarci post che non riflettono la linea del Movimento. In questo modo il M5S continua a tenere il piede in due scarpe: quella del Governo e quella dell’opposizione; infischiandosene della delicatissima situazione internazionale e del ruolo centrale che in quello scenario deve svolgere anche il governo retto soprattutto dal M5S.

I soliti inaffidabili.

LORENZO GUERINI

Lorenzo Guerini (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

Quella di Lorenzo Guerini è una Difesa a zona, nel senso che a seconda dei soggetti a cui deve palesarne gli effetti il ministro sceglie una formula. Oggi ad esempio Guerini è andato in audizione al Copasir sulla questione della seconda tranche di armi all’Ucraina, quella che ha diviso l’Esecutivo Draghi come il Mar Rosso. Solo che qui a dividere è il Mar Nero e Mario Draghi ad inseguirlo ha due Faraoni: Conte e Salvini.

Al Copasir Guerini ci ha trovato un sergentissimo Adoldo Urso che sulla questione della segretezza della natura delle armi che invieremo a Kiev ha spiegato in modalità sergente Hartman: “E’ giusto che sia così, perché qui parliamo di sicurezza nazionale“. Riassumiamo: noi invieremo all’Ucraina armi “pesanti” e il decreto è già in Gazzetta Ufficiale, solo che per tabulas lì c’è solo il decreto, non l’oggetto specifico dello stesso. Insomma, non si arriva a capire quali armi manderemo e i quotidiani hanno galvanizzato le naje dei redattori più vecchi per fare ipotesi credibili.

E nel giustificare, come ha ribadito oggi al Copasir, il perché di tanta segretezza Guerini ha magnificamente elencato le famose tre ragioni per cui nessuno deve sapere cosa stiamo spedendo a Zelensky. Ricordiamocele, abbozzando magari una singola e timida obiezione per ognuna. Guerini-il segreto punto uno: “Per non far percepire alla parte russa in termini provocatori questa attività, avendo cura di non enfatizzarne la comunicazione”. Obiettiamo sommessamente che noi a Putin lo abbiamo provocato già: manca solo una ditata negli occhi e che gli si nomini la mamma, quindi Mosca comunque ci percepisce come provocatori e comunque sa che stiamo inviando armi.

Guerini il segreto motivo due: “Per non rendere note le eventuali vulnerabilità e criticità delle forze armate ucraine“. Le forze armate ucraine non hanno vulnerabilità, nel senso che hanno bisogno di tutto, anche degli M113 di quando chiamarono militare lo zio con l’ernia, e pensare che se gli mandi i cannoni allora qualcuno capisce che gli servono i cannoni è roba da etilismo spinto.

Guerini-il segreto punto tre: “Perché in certi casi i Paesi produttori di armi hanno chiesto di mantenere la riservatezza“. I Paesi produttori delle armi italiane sono l’Italia che ovviamente è in territorio italiano, gli Usa che sono riservati come Tina Cipollari e la Germania, che con la Rheinmetall ci fa i cannoni vicino Roma ed ha una homepage sul sito che pare Postal Market.

Il sunto è: il segreto è tale per motivi geopolitici o per non far prendere d’aceto i Partiti contrari? Non capiamo e attendiamo, non molto fiduciosi, risposta.

Lorenzo il Magnifico

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