Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 1 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo martedì 1 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo martedì 1 marzo 2022.

TOP

SCHIETROMA-MASTRANGELI

Riccardo Mastrangeli

Si sono sfidati per i seggi parlamentari nel 1994 e poi nel 1996, raggiungendo un pareggio. Riccardo Mastrangeli aveva sposato la “rivoluzione” di Silvio Berlusconi ed era tra i pionieri di Forza Italia. Gian Franco Schietroma, figlio d’arte, guidava il Psdi e sarebbe diventato uno dei fondatori dell’Ulivo di Romano Prodi. Sono ancora protagonisti della scena politica.

Schietroma, segretario regionale del Psi, ha avuto l’intuizione di presentarsi da solo alle elezioni comunali di Frosinone, con il vice segretario nazionale del Partito Vincenzo Iacovissi candidato alla carica di sindaco. Ha il sostegno di alcune liste, ma può soltanto crescere e in ogni caso ha fatto capire che a sinistra ci sono spazi per iniziative diverse da quelle caratterizzate da un’alleanza classica che però non riesce a decollare.

Riccardo Mastrangeli guiderà il centrodestra per allungare a tre la striscia di vittorie consecutive. Ha  riunificato la coalizione come biglietto da visita.

Lungo corso.

STEFANO PIZZUTELLI

Stefano Pizzutelli

Se la sto giocando al meglio: la candidatura a sindaco del centrosinistra. Se dovesse riuscirci raggiungerebbe una specie di record: esponente di una lista civica come Frosinone in Comune, con il sostegno del Pd, dei Cinque Stelle e di tutti gli altri Partiti di sinistra. (Leggi qui Un Papa nero come sindaco del Pd).

Nel 2017 Memmo Marzi lo voleva come candidato sindaco per sfidare Nicola Ottaviani, ma nel Partito Democratico non gli diedero retta. Stefano Pizzutelli si è candidato da solo, è diventato consigliere comunale ed è stato senza alcun dubbio l’esponente di opposizione che più ha incalzato Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli.

Anche lui aspetta risposte dal Partito Democratico, al quale ha fatto capire di poter levare le castagne dal fuoco.

La lunga marcia.

FLOP

SALVINI-RENZI

Matteo Salvini (Foto Marco Cremonesi © Imagoeconomica)

Il Capitano della Lega, per cercare di spostare altrove l’attenzione, ha risposto alle critiche circa il suo rapporto con Vladimir Putin dicendo che Matteo Renzi ne ha avuti di più solidi con il capo del Cremlino.

Matteo Renzi ha risposto che magari in questo momento, con i bombardamenti sulle città ucraine, i temi dovrebbero essere altri. Spiegando pure che i rapporti ai quali fa riferimento Salvini erano quelli di quando era presidente del consiglio.

Salvini e Renzi sono politici che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando molto gli ultimi anni. Hanno la stoffa del leader, entrambi. Ma non sanno resistere alla tentazione e al fascino della polemica e questo forse rappresenta un limite caratteriale più che politico. Magari in questa fase bastava il profilo basso.

Lite continua.

LUIGI DI MAIO

Luigi Di Maio (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

 Come ministro degli Esteri sta crescendo visibilmente: la visita in Algeria per cercare fonti diverse da quelle dell’Est europeo per il gas lo dimostra.

All’interno del Movimento Cinque Stelle, però, sta perdendo la partita con Giuseppe Conte, che potrebbe tornare prestissimo alla guida anche formale dei pentastellati.

Soprattutto però Di Maio rischia di perdere la partita per sbloccare il limite dei due mandati parlamentari. Naturalmente gli spazi di mediazione ci sono, ma considerando anche come si stanno muovendo Beppe Grillo e Vito Crimi, alla fine se proprio dovesse passare il via libera al terzo mandato, il prezzo da pagare sarebbe quello di almeno dieci passi indietro per la leadership del Movimento.

In ritirata.