Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 28 dicembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 27 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 27 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

TOP

ANTONIO POMPEO

Antonio Pompeo

Come ha scritto alessioporcu.it, lui vuole il Campo larghissimo. Vuol dire che proverà ad andare oltre i confini di una maggioranza comunque delineata e formata da Pd, Provincia in Comune e Polo Civico. In totale, con lui, 8 consiglieri su 13. (Leggi qui Provincia, inizia la consiliatura più delicata).

Ma Pompeo cercherà di coinvolgere anche le opposizioni, cioè Lega e Fratelli d’Italia. Non sarà semplice, ma lui intende provarci. Perché? Intanto perché dal 2014 ad oggi ha sempre interpretato il ruolo in maniera “super partes”. Poi ha puntato tutto sugli amministratori locali, una carta che intende giocarsi pure quando dovrà fare la campagna elettorale per le Regionali.

Antonio Pompeo è consapevole che non potrà farcela soltanto con i voti del Pd, dove è in minoranza rispetto alla corrente Pensare Democratico di De Angelis, Buschini e Battisti. E quindi l’unica strada è allargare ulteriormente il Campo.

Quadripartisan.

NICOLA OTTAVIANI

Nicola Ottaviani

Si è reso conto che può provare a catalizzare il ruolo delle opposizioni di centrodestra sia alla Provincia che negli enti intermedi. D’altronde fece la stessa cosa quando, diversi anni fa, ci fu la durissima battaglia sulla gestione del servizio idrico. (Leggi qui Provincia, inizia la consiliatura più delicata).

Ottaviani in conferenza dei sindaci guidò il fronte anti Acea, riuscendo ad aggregare anche esponenti di centrosinistra. Allora quel tipo di scelta ebbe effetti positivi nella conferma a valanga come primo cittadino. Adesso la prospettiva è differente perché sicuramente Ottaviani proverà a giocarsi le sue carte per una candidatura alla Camera. E siccome sa che alla fine dovrà competere sia con un esponente del Pd sia con uno di Fratelli d’Italia, lui ha individuato il percorso: contrapposizione frontale verso la Provincia di Pompeo, il Consorzio unico di De Angelis, la Saf di Migliorelli.

Il sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega ha definito nei dettagli il piano strategico. Sarà rigorosamente “contro”.

Barricadero.

FLOP

BERLUSCONI-SALVINI-MELONI

Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Foto © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Nel centrodestra il gioco delle parti continua senza sosta. Bisognerà solo capire se i tre leader sono realmente d’accordo a recitarle oppure no. Silvio Berlusconi insiste nel provare ad avere una maggioranza che gli consenta di salire al Quirinale.

Bypassando il primo step: il resto del centrodestra lo voterà compatto? Perché questo non è affatto scontato. Matteo Salvini nella Lega è nella solita situazione del “vorrei ma non posso”, nel senso che deve fare i conti con una larga fascia di Partito che non disdegnerebbe di votare per Mario Draghi. E quindi, come da un anno a questa parte, oscilla.

Giorgia Meloni ha ormai capito che il gioco di sponda con il Pd di Enrico Letta può consentirle di assumere in maniera stabile la leadership del centrodestra. E di conseguenza una elezione condivisa di Mario Draghi potrebbe non dispiacerle affatto. Fra l’altro sia Salvini che la Meloni si rendono conto che con Silvio Berlusconi al Colle le stesse fisionomie del centrodestra sarebbero destinate a cambiare.

Tre parti in commedia.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte (Foto: Andrea Giannetti / Imagoeconomica)

La sua strategia è una sola da un anno a questa parte: contrastare Mario Draghi. Perché Giuseppe Conte non ha mai digerito la spallata di Matteo Renzi e la nomina a Palazzo Chigi dell’ex Governatore della Bce. Adesso per cercare di mettere i bastoni fra le ruote si è “inventato” la proposta di una donna al Quirinale. Facendo riferimento a personalità indubbiamente di primo piano: Cartabia, Bonetti, Severino, Moratti.

Ma è il motivo che lascia capire quali sono le reali intenzioni. Intanto perché all’interno del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio sta lavorando per una soluzione che non escluda affatto l’elezione di Mario Draghi a presidente della Repubblica. In secondo luogo Giuseppe Conte vorrebbe elezioni politiche anticipate, perché teme di essere logorato come capo dei Cinque Stelle se si dovesse arrivare al 2023.

L’uscita su una donna al Quirinale ha raccolto molti silenzi e pochissimi consensi. Il punto è che negli ambienti politici sanno tutti che per Conte l’unica cosa che “conta” è creare problemi a Mario Draghi.

In cerca di vendetta politica. Senza truppe.