Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 29 novembre 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di martedì 29 novembre 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di martedì 29 novembre 2022

TOP

RICCARDO MASTRANGELI

Riccardo Mastrangeli

Doveva essere il preludio della catastrofe, un pizzino politico per fargli capire a cosa sta andando incontro: invece no, il Consiglio Comunale che si è riunito ieri a Frosinone non ha compiuto alcuno sfregio sul sindaco Riccardo Mastrangeli.

Non c’è stato strascico per la vicenda che ha visto il sindaco candidarsi a Presidente della Provincia di Frosinonecivico in quota Lega” come ha evidenziato il giorno del deposito dei documenti; mentre dall’altro lato c’è una parte importante della sua maggioranza, i Fratelli d’Italia che hanno contestato la sua scelta di candidarsi e sostengono il candidato avversario Gino Germani espresso dal Partito Democratico.

Non è una questione che rimarrà senza conseguenze. Mastrangeli non è un ipocrita. Domenica ha detto che tutte le valutazioni si faranno dopo il voto del 18 dicembre. Nei giorni precedenti i vertici FdI avevano lasciato trapelare che potrebbero buttare giù la sua amministrazione nonostante sia stata eletta appena un paio di mesi fa.

Proprio per questo tutti gli occhi ieri sera erano puntati sui banchi della maggioranza. Dai quali non è partita alcuna spallata, nessuno scossone, nemmeno un messaggino politico. Tutti i punti dell’ordine del giorno sono stati approvati senza difficoltà. La maggioranza è stata un monolite.

Ma non c’era il solito clima. È chiaro che le Provinciali avranno ripercussioni sulla stabilità dell’Aula. È anche per questo che Riccardo Mastrangeli ha accettato la sfida della candidatura. Ha la piena consapevolezza che FdI intenda far pesare il suo 30% registrato alle Politiche, non intende concedere nulla di più di quanto il Partito ha rimediato alle Comunali. I numeri sono differenti.

In caso di vittoria del candidato Pd appoggiato da Fratelli d’Italia, i Consiglieri di quest’ultimo gruppo potrebbero assediare il sindaco, logorarlo, pretendere il rispetto di un ruolo più pesante.

Nel frattempo. In Aula c’è stato l’avvicendamento tutto leghista tra l’assessore al Centro Storico Danilo Magliocchetti che ha lasciato il posto a Rossella Testa, il consigliere Giovanni Bortone assume le deleghe ad Università e Rapporti con la Regione. Fa il suo ingresso in Aula il primo dei non eletti Dino Iannarilli. Via libera alle variazioni di Bilancio (fondi le attrezzature nei parchi, per lo smaltimento dei rifiuti Covid, per le politiche sociali; in uscita, spese riconosciute e non previste). Tutto come se nulla fosse.

Solidissimo.

GILBERTO PICHETTO FRATIN

Gilberto Pichetto Fratin (Foto: Leonardo Puccini © Imagoeconomica)

Quando un ministro dice le cose che ha detto Gilberto Pichetto Fratin sulla strage di Ischia vuol dire semplicemente che quel ministro là o è pazzo o ha capito che non è più tempo di mentire.

In Italia la cultura dell’abusivismo edilizio è talmente radicata che girare intorno al problema significa fare girotondo intorno alle bare di chi per quel “problema” ha pagato.

Preambolo: nessuno al momento sa quanto e per colpa di chi l’abitudine a costruire fuori regola, oggettiva, abbia incentivato il disastro nei comuni isolani. Quello che si sa è che parlarne concettualmente non solo non è peccato, ma è giusto in punto di etica. Poi toccherà a chi di dovere stabilire se sia congruo in punto di Diritto.

Ma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di essere durissimo fra i duri se lo è potuto permettere. Perché? Innanzitutto perché al ministero Picchetto Fratin ci sta da troppo poco per avere colpe e da abbastanza da additare chi potrebbe averne, il che lo mette in una posizione comodissima.

Poi perché di fatto Fratin ha detto una cosa che, sempre e solo concettualmente, pensiamo tutti. Intervistato a Rtl 102.5 il ministro è tornato su quanto accaduto a Ischia, sottolineando che: “Contro l’abusivismo edilizio basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare, i sindaci non devono lasciare costruire“.

Poi ha dato un consiglio a Vincenzo De Luca “papale papale”, come piace a lui: “Io confischerei quello che è abusivo, e poi andrei a vedere caso per caso“. E alla fine Fratin ha spiegato che lui è “scudato” ma senza per questo cadere nell’ipocrisia: “Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, annunciato ieri in Consiglio dei ministri, deve essermi presentato a giorni, Era partito con il ministro Galletti nella legislatura 2013-2018. Io sono arrivato al Ministero un mese fa, ho chiesto subito cosa era pendente. Tuttavia non avrebbe evitato il disastro”.

E cosa lo avrebbe evitato? Ecco le dolenti note di una sincerità che l’Italia “condonara” forse aspettava da troppi anni: “Il disastro non ci sarebbe stato se non si fosse costruito nell’alveo e se si fossero fatte le misure di sicurezza che risultano in progettazione da anni”.

Pianta il Picchetto.

FLOP

GIACOMO PASCALE

Giacomo Pascale

Chiariamoci: se a chiunque, in qualità di sindaco, un ministro della Repubblica avesse detto che quelli “come lui” andrebbero “arrestati” per ciò che avrebbe potuto incentivare la tragedia di Casamicciola, incazzarsi un pochino sarebbe stato normale. Quello che però il primo cittadino di Lacco Ameno sembra non aver capito è che per replicare su misura basta dire di avere le carte in regola.

Spieghiamola. Il titolare dell’Ambiente non è stato criptico nel dire la sua sulla strage di Ischia ed ha detto senza mezzi termini che “contro l’abusivismo edilizio basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare, i sindaci non devono lasciare costruire“.

Ecco, lì a Giacomo Pascale, sindaco di uno dei comuni coinvolti nella slavina, sono venuti gli occhi rossi di fastidio. Perciò il primo cittadino ha preso un gelato del Tg5 ed ha detto di essere “basito”. Perché Pascale è basito? Pascale è stato chiaro ma non chiarissimo: “Resto incredulo per la sua affermazione. Soprattutto perché da Meloni a Sangiuliano, a Crosetto ci sono stati tutti vicini”. E ancora: “Non capisco. Nel momento in cui governo nazionale e quello regionale ci stanno mostrando massima vicinanza. Sono basito“.

Allora, riassumiamo: un ministro della Repubblica “ti cazzia” perché per lui la tua categoria, ove avesse agevolato dei reati, andrebbe carcerata e tu che fai? Invece di prendere sempre il famoso gelato e dire: “Ho i documenti che provano che qui e sotto la mia guida non è stata rilasciata una sola autorizzazione sospetta” ti trinceri dietro il fatto che i maggiorenti ti hanno dato solidarietà?

Insomma, al sindaco bastava replicare che il ministro aveva perfettamente ragione ma che aveva sbagliato a generalizzare, invece di dire che questo è il momento in cui gli omologhi dello stesso, citando le teste di serie tra l’altro, sono “tutti vicini”. Non era il caso di spiegare meglio, sindaco? Oppure farlo avrebbe creato problemi?

Dilla molto ma molto meglio.

DANIELE SINIBALDI

Ha capito, ha incassato, ha taciuto. Intelligente. Perché mai è esistita altra situazione nella quale, più della sua, “qualunque cosa che dirai verrà usata contro di te”. Mai discutere con una donna, meno ancora se con quella donna condividi il tetto, e meno ancora di meno ancora se poi con quella donna c’è di mezzo pure un pargolo che ancora prende il latte col Plasmon dal biberon e reclama il cambio del pannolino. È quanto capitato al neo sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi: fresco di elezione al Capoluogo, impegnato con le imminenti scadenze elettorali.

Ha scoperto a sue spese quanto possa essere sottile, diabolica, micidiale la collera di una donna che si sente lasciata indietro. La frase scritta su Facebook dalla di lui signora per rimproverargli le assenze per ragioni politiche “mentre io sono da sola a casa con un bambino di un anno” ha fatto il giro d’Italia guadagnando le pagine dei giornali più prestigiosi ed i commenti delle analiste più acute.

Daniele Sininaldi meriterebbe il Top. Per avere alzato le mani e chiuso la bocca con prontezza unica. Per esperienza: ha evitato danni maggiori. Ne sono convinti i milioni di mariti che con lui hanno condiviso questa esperienza. (Leggi qui: Torna a casa caro, che non ti dico niente).

Il Flop ci sta perché un bravo sindaco deve imparare che l’esempio si dà dal di dentro e non dalle riunioni. E che il post su Facebook è il minimo che potesse capitare: esiste un’escalation rapida e dirompente di fronte alla quale quell’avvertimento è nulla. Sindaco avvisato, marito mezzo salvato.

Fallo d’inesperienza.