Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 30 novembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 29 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 29 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

TOP

ANTONIO POMPEO

L’ultima seduta prima del voto

Nell’ultima seduta del Consiglio provinciale prima del voto del 18 dicembre il presidente Antonio Pompeo ha ancora una volta sviluppato un ragionamento aperto a tutti i consiglieri. Sia quelli che stanno per terminare il mandato, sia quelli che saranno eletti. Rimarcando che non esistono in un ente di secondo livello come la Provincia maggioranze e opposizioni.

Esiste invece la necessità di governare e assicurare dei servizi, come è stato fatto dal 2014 ad oggi. Una formula che ha consentito a Pompeo di poter sempre contare su una coalizione in aula.

Stavolta Pompeo si conterà nella lista del Pd, ma è chiarissimo che pure nella civica di Luigi Vacana ci sarà un test importante per lui. (Leggi qui Provinciali, chi sono i veri padroni del vapore).

In ogni caso il Presidente continua a sottolineare il ruolo degli amministratori e questo alla fine dovrà necessariamente portare a scenari che al momento non si palesano.

Proiettato nel futuro.

NICOLA OTTAVIANI

Nicola Ottaviani

Nessuno dubita più che a Frosinone si celebreranno le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrodestra. Esattamente come vuole Nicola Ottaviani, attuale sindaco del capoluogo e coordinatore provinciale della Lega.

Prima della presentazione della lista alle Provinciali in diversi erano convinti che il Carroccio avrebbe avuto difficoltà a presentare 8-10 nomi. Poi ce ne sono stati 12.

Nicola Ottaviani è abituato a tenere coperte le carte in ogni tipo di trattativa o contesto politico. Per scoprirle solo al momento opportuno. Siccome però ogni regola ha le sue eccezioni, per quanto riguarda le Primarie il discorso sta in modo diverso. Nicola Ottaviani non può rinunciare ad un metodo che è il suo “marchio di fabbrica”. La coalizione con la quale governa Frosinone da ormai quasi dieci anni l’ha messa in piedi lui: Partiti più liste civiche. Non farà alcun passo indietro e i big regionali lo hanno capito bene.

Testardo.

FLOP

MASSIMILIANO MIGNANELLI

Massimiliano Mignanelli

Doveva essere il capolista della civica di Antonio Pompeo alle provinciali. Quella che avrebbe dovuto riflettere l’associazione Volume. Non c’è stata alcuna lista civica del presidente della Provincia.

Poteva essere inserito nella lista Provincia in Comune di Luigi Vacana, ma questo avrebbe significato stravolgere gli equilibri di quel gruppo.

In un determinato momento si è anche avanzata l’idea di una sua candidatura nelle file di Forza Italia, da indipendente. Pure in tal caso però ci sarebbero stati effetti all’interno di quella lista.

Alla fine Massimiliano Mignanelli, già vicepresidente della Provincia, non concorrerà alle provinciali. Sicuramente non l’avrà presa benissimo e adesso si aspettano le reazioni politiche a tutto questo.

Certo però uno esperto come lui avrebbe dovuto chiedere e ottenere garanzie di candidature blindate. Prima, non durante.

Beffato. 

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Ha detto due cose. La prima è che a suo giudizio Mario Draghi non va tirato per la giacca e sarebbe preferibile che restasse a Palazzo Chigi. La seconda è che non è il Movimento Cinque Stelle ad essere subalterno al Pd, ma viceversa. Il che andrebbe benissimo se non fosse che nei pentastellati  Conte ha una presa politica molto limitata.

Inoltre i Democrat sono il primo Partito secondo i sondaggi, mentre i Cinque Stelle restano stabili al quarto posto e continuano ad arrancare. (Leggi qui Lega e 5 Stelle in calo, ringraziano Pd e FdI).

Soprattutto continuano ad avere un forte timore di elezioni anticipate. Fra poco più di un anno alle urne per le politiche si andrebbe comunque per la scadenza naturale del mandato. Il che vuol dire che in ogni caso i Cinque Stelle dovranno prepararsi ad un appuntamento del genere. Lo faranno, ma in questo momento è complicato capire come. Perché la linea di Beppe Grillo e di Luigi Di Maio è molto diversa da quella di Giuseppe Conte.

Isolato.