Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 7 dicembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 6 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 6 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

TOP

FABIO TAGLIAFERRI

Fabio Tagliaferri (Foto: Stefano Strani / Imagoeconomica)

Si è già calato nel ruolo di portavoce cittadino di Fratelli d’Italia e ha intenzione di convocare per i prossimi giorni un vertice fra tutti i responsabili politici dei partiti e delle liste che fanno riferimento al centrodestra a Frosinone. Provando a distinguere tra i livelli cittadini e quelli provinciali. (Leggi qui: Tagliaferri pronto alla sfida: “Si alle Primarie. Con notai indipendenti”).

Fabio Tagliaferri, ex assessore ai Lavori Pubblici e attuale responsabile politico di Fratelli d’Italia, vuole mandare un segnale chiaro: nel capoluogo toccherà ai referenti cittadini dare il primo input. Altrimenti, di cosa si parla quando si declamano termini come autonomia e indipendenza?

È un segnale per l’ala interna a FdI che ha messo in discussione la legittimità della sua nomina; ma dopo ventiquattrore i fuochi erano già spenti. Ed è un segnale per il sindaco Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, che lo ha messo fuori dalla Giunta azzoppando così la corsa di un possibile successore da lui non eccessivamente gradito.

In ogni caso è subito palese che Fabio Tagliaferri intende dire la sua con il supporto di tutto il Partito alle spalle. Si muoverà nel centrodestra naturalmente, ma non sembra avere alcuna intenzione di limitarsi ad alzare la manina.

Nel ruolo.

LUCA FANTINI

Luca fantini

Il Segretario provinciale del Pd ha imparato alla perfezione ad alternare interventi, silenzi e atti. Luca Fantini è cresciuto moltissimo in questi ultimi mesi, dimostrando estrema pragmaticità alle elezioni comunali di Sora.

Poi ha saputo tirare fuori l’orgoglio del Segretario nella composizione della lista per le Provinciali. Senza farsi prendere dall’ansia di arrivare a 12 candidati, ma puntando sulla convergenza dei voti ponderati. In questo modo ha gettato le basi affinché il Pd possa essere ancora il primo Partito con 4 consiglieri.

Infine c’è il fronte delle comunali di Frosinone, con alcuni partiti del centrosinistra che sono posizionati su un altro tavolo, quello presieduto dai Socialisti di Gian Franco Schietroma. Luca Fantini ha scelto di evitare polemiche e di andare avanti lungo la propria strada. Sicuro che certamente non può che essere il Pd il perno di una coalizione di partiti e di civiche. Non cederà di un millimetro al Psi.

Segretario.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Ha declinato l’invito del Pd a candidarsi per il seggio di Roma lasciato libero da Roberto Gualtieri. Il presidente del Movimento Cinque Stelle ha dimostrato di non avere lo stesso coraggio politico palesato invece da Enrico Letta in quel di Siena, collegio molto più insidioso rispetto a quello romano.

Giuseppe Conte avrebbe avuto la possibilità di entrare a Montecitorio, di giocare direttamente la partita per l’elezione del Capo dello Stato e di poter interloquire con il gruppo parlamentare del Movimento. Poteva cioè rafforzare il suo ruolo che viene continuamente messo in discussione da Beppe Grillo, da Luigi Di Maio e da molti altri. Inoltre a Roma avrebbe sicuramente avuto  il sostegno di un certo Goffredo Bettini. E Nicola Zingaretti non lo avrebbe certamente lasciato solo.

Invece Giuseppe Conte ha scelto ancora una volta il passo indietro e le spiegazioni in politichese.

Mai uno scatto.

SALVINI-RENZI

Matteo Salvini e Matteo Renzi (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Con la presa di posizione del fedelissimo Antonio Tajani, Silvio Berlusconi ha “stanato” il leader della Lega Matteo Salvini. Perché dire che se Mario Draghi viene eletto al Quirinale si va alle urne, significa portare allo scoperto gli alleati. Cioè, Lega e Fratelli d’Italia vogliono o no giocare la partita per Silvio Berlusconi?

Il risultato è stato che tutti i fedelissimi di Matteo Salvini hanno detto che non si può impostare la partita per il Quirinale come ha fatto Forza Italia, invocando elezioni anticipate nel caso al Colle dovesse salire Draghi. Equivale a dire che quella di Berlusconi è una candidatura di bandiera.

Matteo Renzi si trova invece in difficoltà: il Pd non gli risponde quando lui pone la necessità di una scelta tra Italia Viva e Cinque Stelle. E la strada che porta alla convergenza con il centrodestra significherebbe perdere altri parlamentari.

I due Matteo all’angolo.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright