Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 13 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 13 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 13 aprile 2022

TOP

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini

Ha voluto rassicurare sul sostegno  al Governo, dicendo che con la pandemia e con la guerra non è tempo di crisi.

Contemporaneamente ha rilanciato l’idea di una federazione con Forza Italia, esaltando il ruolo di Silvio Berlusconi. Inoltre la Lega ha ricominciato a salire nei sondaggi dopo mesi e mesi di discesa.

Matteo Salvini ha preso atto dell’importanza di questo momento sul piano dell’affidabilità dei Partiti e dei leader. Tutto lascia presumere che dopo il duro scotto pagato alla sconfitta nella partita della presidenza della Repubblica, adesso il Capitano del Carroccio abbia ritrovato il bandolo della matassa. Rimane da capire quali saranno e come verranno impostati i rapporti con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Salvini non appare disposto a cedere la leadership del centrodestra.

Caparbio.

FAUSTO BERTINOTTI

Fausto Bertinotti (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

L’analisi dell’ex leader di Rifondazione Comunista sul primo turno delle presidenziali francesi è da manuale. Per Bertinotti è arrivata a compimento la scomparsa della contrapposizione tra sinistra e destra, sostituita da una sfida tra liberali e nazionalisti.

Melenchon – ha detto Bertinotti a La Repubblicaè il vero vincitore delle elezioni. Ci è arrivato ponendosi come colui che avrebbe impedito alla destra di andare al ballottaggio e consentito alla nuova sinistra l’accesso alla presidenza della Repubblica”. Non c’è riuscito per un soffio ma sarà decisivo al ballottaggio.

Incarna una componente sociale, politica e culturale di un nuovo modo di essere sinistra. Fausto Bertinotti ha colto le potenzialità di un modello del genere anche nel nostro Paese se ci fossero protagonisti all’altezza.

Lucidissimo.

FLOP

MATTEO RENZI

Matteo Renzi (Foto Francesco Benvenuti © Imagoeconomica)

Italia Viva non voterà la riforma della Giustizia e Matteo Renzi non ha risparmiato critiche al ministro Marta Cartabia. Ha determinato un problema all’interno della maggioranza, facendo esattamente quello che aveva rimproverato più volte a Matteo Salvini e Giuseppe Conte.

Quindi Renzi ha spiegato di essere favorevole all’elezione diretta del presidente della Repubblica, un tema da sempre caro al centrodestra. Sta ancora una volta cercando di sparigliare le carte sia nella maggioranza che sostiene Mario Draghi, sia in Parlamento.

Il problema però è che non è più decisivo e probabilmente dovrebbe iniziare a pensare ad un modello di legge elettorale concordato con qualche altra forza politica. Matteo Renzi resta il politico più bravo nelle aule parlamentari, ma con i numeri dovrà fare i conti anche lui.

Più dispetto che strategia.

LUIGI DI MAIO

Luigi Di Maio (Foto: Tim Hammond / Imagoeconomica)

Il ministro degli Esteri si sta distinguendo nella gestione della situazione legata alla guerra tra Russia e Ucraina, ma è in forte difficoltà all’interno del Movimento Cinque Stelle perché Giuseppe Conte sta andando avanti con una linea politica che è una fortissima presa di distanza da Mario Draghi, dal Governo e dalla maggioranza.

I sondaggi danno ragione a Conte perché da circa un mese il Movimento Cinque Stelle sta risalendo la china. Da qui alle elezioni politiche in programma tra un anno la musica non cambierà e Luigi Di Maio dovrebbe iniziare a porsi il problema di cosa fare, anche perché non sembra che Grillo e Conte vogliano cambiare la norma che prevede il limite dei due mandati.

In questo caso Luigi Di Maio nei Cinque Stelle non avrebbe spazi.

In minoranza nel suo Partito

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