Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 25 agosto 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 25 agosto 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 25 agosto 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MASSIMILIANO FEDRIGA

Massimiliano Fedriga

La dichiarazione di Durigon è sicuramente non condivisibile ma la richiesta di dimissioni mi sembra eccessiva”: la dichiarazione è di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia. Esponente di spicco della Lega e sicuramente in ascesa.

La vicenda del sottosegretario al ministero delle Finanze e coordinatore regionale della Lega sta infiammando l’estate politica. E sempre oggi il ministro Giancarlo Giorgetti ha detto che le dimissioni dovranno esserci se a chiederle saranno il premier Mario Draghi o il Partito. In realtà Draghi ha fatto capire a Salvini che il passo indietro di Durigon potrebbe essere opportuno, ma il punto è che nel Carroccio in ogni caso scoppierebbe un putiferio.

L’ala nordista del Partito, che fa riferimento allo stesso Giorgetti e al presidente del Veneto Luca Zaia, vorrebbe le dimissioni di Claudio Durigon. Mentre Matteo Salvini è dubbioso e vorrebbe invece provare a resistere. Nel cuneo si è infilato benissimo proprio Massimiliano Fedriga, offrendo nella sostanza una sponda di mediazione all’interno del Carroccio.

Lucido e rampante.

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni

Elena Foresti, consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle a Bologna, ha lasciato i pentastellati aderendo al gruppo Misto. Ma la notizia è che alle elezioni comunali si candida con Fratelli d’Italia. E’ la numero due della lista.

Ha detto la Foresti: “Io col Pd proprio non quaglio. Il M5S ha deciso di andare con lui? Auguri, io vado da tutt’altra parte. Anche perché ci sono casi eclatanti come quello di Bologna, dove abbiamo fatto dura opposizione comunale per 5 anni e adesso appoggiamo un candidato alle elezioni di ottobre di un assessore che proprio il sindaco contro cui ci siamo battuti ha indicato come suo successore nell’evidente continuità”.

In provincia di Frosinone nei mesi scorsi c’è stata l’adesione del sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio, per anni esponente del Partito Democratico. Ciò dimostra la crescita di Fratelli d’Italia, in questo momento il Partito più attrattivo d’Italia. E naturalmente il traino è rappresentato da Giorgia Meloni, che da tre anni non sbaglia una mossa.

Se adesso arrivano anche dai Cinque Stelle, allora vuol dire che il livello raggiunto è notevole.

Io sono Giorgia.

FLOP

ROBERTO SPERANZA

Roberto Speranza

Sulla questione Green pass siamo in alto mare. Stiamo aspettando indicazioni per capire come bisognerà procedere. Ma se le scuole devono controllare tutti i giorni i certificati di docenti e personale rischiamo che si inizi a mezzogiorno”. L’attacco è di Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, secondo il quale “è una follia burocratica insistere sui controlli quotidiani”.

Il fatto è che a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico il Governo è in alto mare. Il ministro Patrizio Bianchi ha ribadito che la strada dei tamponi gratuiti dei quali si dovrebbero far carico le scuole è fuori discussione. Secondo i dati trasmessi dalla struttura commissariale, la popolazione del personale scolastico non ancora vaccinata ammonta al 12,82%, cioè 186.571 persone. Una quota gestibile. Ma allora perché non si accelera?

L’Huffington Post scrive: “Il Comitato tecnico scientifico si riunirà nei prossimi giorni su richiesta del ministro Roberto Speranza per fornire un parere sulla possibile estensione della validità del certificato verde a 12 mesi. Un parere che al ministero si aspettano positivo, e che dovrebbe dare il via libera a una nuova norma”. Ma intanto non ci sono certezze e il rischio vero è quello di cominciare in questo modo anche il prossimo anno scolastico.

A prendere in mano la situazione dovrebbe essere il ministro della Salute, perché alla fine la decisione non potrà che essere politica.

Rimandato a… settembre (tra pochi giorni).

CARLO CALENDA

Carlo Calenda (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

A Roma può essere decisivo al ballottaggio e secondo alcuni autorevoli commentatori Carlo Calenda rappresenta in questo momento la mina vagante. Nel senso che potrebbe perfino arrivare al ballottaggio.

Ma quello che non si capisce è per quale motivo il leader di Azione continui comunque ad attaccare il Pd e il segretario Enrico Letta.

Per quanto importante, la Capitale non rappresenta certo tutta l’Italia. E in ogni caso alle Politiche ma anche alle Regionali alla fine sarà inevitabile scegliere una coalizione. Nei precedenti governi di centrosinistra Calenda ha fatto (benissimo) il ministro. E sicuramente non ha spazi nel centrodestra: non avrebbe senso. E’ arrivato il momento di chiedersi cosa fare dopo. Altrimenti c’è il rischio che il risultato di Roma (per quanto positivo) possa essere sterile sul piano della prospettiva nazionale.

Una rondine non fa primavera.