Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 29 dicembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 28 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di mercoledì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 28 dicembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di mercoledì

TOP

DOMENICO FAGIOLO

Ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco il suo pensiero e di motivarlo. Puntando sul fatto che non sono stati eletti consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia di Frosinone. Il capoluogo. A pochi giorni dal ribaltone che ha visto Fabio Tagliaferri prendere il posto di portavoce cittadino. Sostituendo lo stesso Fagiolo, che è andato vicino all’elezione a consigliere provinciale. Sarebbe bastato qualche voto ponderato in più. (Leggi qui Fagiolo all’arrabbiata: “Congiura contro Frosinone alle Provinciali”)

Mimmo Fagiolo ha puntato l’indice contro il segretario regionale del Partito Paolo Trancassini, contro quello provinciale Massimo Ruspandini e contro quello cittadino Fabio Tagliaferri. Dicendo sostanzialmente che è stato impedito a tavolino che venisse eletto un consigliere di Frosinone. E questo perché si voleva lanciare un messaggio ad un gruppo consiliare e ad un assessore non allineati.

Naturalmente a questo punto il Partito dovrà intervenire, ma è proprio quello che vuole il gruppo consiliare. Perché è evidente che lo strappo è nato nel momento in cui lo stesso Domenico Fagiolo è stato messo da parte per fare spazio a Fabio Tagliaferri portavoce. E lui non ha scelto di porgere l’altra guancia.

A brutto muso.

GABRIELE PICANO

Michelina Bevilacqua e Gabriele Picano

Tendono a sottovalutarlo ma fanno male. Molto male. Gabriele Picano è vicepresidente provinciale di Fratelli d’Italia e ieri mattina ha “firmato” l’adesione al Partito di Michelina Bevilacqua, proveniente dalla Lega. (Leggi qui La Lega sparisce da Cassino: tutti Fratelli).

In questo modo il Carroccio non è più presente nel consiglio comunale della Città Martire e FdI si rafforza ulteriormente. Se in questo momento si confrontano le situazioni di Frosinone e di Cassino, emergono chiaramente le differenze.

Ma c’è molto di più. Nelle strategie per le candidature al Consiglio Regionale i vertici provinciali di Fratelli d’Italia tengono presenti tutti, compreso Gabriele Picano che però consioderano una specie di vittima sacrificale. (Leggi qui “Camorrista”. “E io ti denuncio”. Scontro tra senatore e sindaco).

E questo alla lunga sarà un elemento di forte discussione. Intanto perché se a livello nazionale il Partito veleggia su percentuali intorno al 20%, lo deve all’allargamento voluto proprio dalla Meloni. Anche verso esperienze non provenienti dall’Msi e poi da An. Nell’area nord della provincia gente come Antonello Iannarilli viene tenuta ai margini. Con ogni probabilità verrà provata la stessa operazione nel sud. Dove però Gabriele Picano è attrezzato non soltanto per dire la sua, ma per farsi sentire ad ogni livello.

Intanto a Cassino lui ha stravinto il derby con la Lega. Altrove invece è andata molto diversamente.

Determinato a contare.

FLOP

LETTA-BETTINI

Foto: Andrea Giannetti © Imagoeconomica

Ormai è evidente che l’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale terrorizza varie anime del Pd. Che però non si rendono conto che se questa opzione dovesse sfumare, difficilmente Draghi resterebbe premier alla guida di una maggioranza che non lo vuole al Colle.

Goffredo Bettini ha sostanzialmente assunto una posizione simile a quella del capo dei Cinque Stelle Giuseppe Conte, nel senso che a suo giudizio va trovata una soluzione diversa da quella dell’ex Governatore della Bce. Anche per non convergere con Matteo Renzi, l’odiatissimo ex segretario.

E su questa posizione contraria a Renzi c’è anche i segretario nazionale Enrico Letta. Il Pd sta per compiere un errore fatale, peggiore di quello che ha portato alla Caporetto sul ddl Zan. Perché contemporaneamente Matteo Renzi e Matteo Salvini si stanno parlando e a detta dei ben informati hanno una strategia univoca a partire dalla quarta votazione in poi.

In questo modo il Pd rischia seriamente si trovarsi un presidente della Repubblica di centrodestra. La via maestra resta quella di sostenere Draghi, ma come al solito le correnti seminano il panico all’interno del Partito. E Letta e Bettini non hanno la forza e neppure la voglia di provare a individuare una posizione unitaria.

Confusi alla meta.

LUIGI DI MAIO

Luigi Di Maio

Il Movimento Cinque Stelle può recitare da protagonista nell’elezione del presidente della Repubblica. A patto di avere una posizione unitaria. Ma le divergenze sono forti.

Giuseppe Conte gradirebbe elezioni anticipate e sta cercando un asse con settori del Pd per sbarrare la strada a Mario Draghi. Luigi Di Maio è su posizioni diametralmente opposte: lui non vuole elezioni anticipate e l’ipotesi di Draghi al Colle non gli dispiacerebbe. Ma è arrivato il momento di accelerare e di provare a convincere e a saldare i gruppi parlamentari di Camera e Senato.

Invece Luigi Di Maio appare abbastanza “timido” e questo non aiuta. Il centrodestra ha la maggioranza relativa e dalla quarta votazione in poi, con il sostegno di Matteo Renzi, può fare “bingo”. Il centrosinistra è diviso e litigioso. O il ministro degli esteri accelera adesso oppure poi sarà sempre più complicato.

Re Tentenna.

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