Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 13 novembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 12 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di sabato

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 12 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di sabato

TOP

GUIDO D’AMICO

Ha parlato della straordinaria forza delle micro, piccolissime e piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale del Paese e che trainano sotto ogni punti di vista.

Ha parlato della necessità di un giubileo fiscale che è cosa profondamente diversa dal condono. Ma ha parlato pure di turismo, di Pnrr e di condivisione. Davanti ad una platea di circa 200 imprenditori Guido D’Amico, presidente di ConfimpreseItalia, ha tenuto una relazione congressuale completa e di alto livello. (Leggi qui Micro ma decisive: la sfida di D’Amico).

Dopo aver scelto Fiuggi come location e dopo aver allestito un programma che vede la partecipazione di ministri e sottosegretari, Guido D’Amico al cospetto del suo popolo ha fatto capire come Confimprese intende sedersi a tutti i tavoli delle trattative con il Governo. Rifiutando la logica dell’analisi del sangue.

Capo.

MARA CARFAGNA

Mara Carfagna e Giovanni Toti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Per la ministra del sud è fondamentale che Mario Draghi resti presidente del Consiglio piuttosto che venga eletto Capo dello Stato. Mara Carfagna ha detto in modo chiaro che senza Draghi a Palazzo Chigi si aprirebbe una serie di problemi difficili da fronteggiare. A cominciare dall’attuazione del Pnrr.

A differenza di molti dei suoi colleghi di Forza Italia Mara Carfagna non fa questo ragionamento per tirare una ipotetica volata a Silvio Berlusconi per il Colle. Lo fa perché di questo Governo è parte importante e si rende conto che il Paese è appeso a Super Mario. Basta ricordare dove eravamo un anno fa e dove siamo adesso.

All’interno del centrodestra Mara Carfagna è quella che più di tutti prende le distanze da alcune posizioni della Lega e di Fratelli d’Italia. E che abbia scelto la platea di Confimprese per questo tipo di ragionamento è importante anche per quanto riguarda la centralità dell’evento e di Fiuggi.

A testa alta.

FLOP

DARIO FRANCESCHINI

Dario Franceschini

Era il grande favorito per la presidenza della Repubblica. Adesso, solo dalla parte del centrosinistra, ha davanti Romano Prodi, Walter Veltroni, Giuliano Amato e Pierferdinando Casini.

In questi mesi il potentissimo ministro della cultura e capo delegazione del Pd al Governo ha dovuto allinearsi alle strategie del segretario Enrico Letta. Strategie che sono risultate vincenti alle comunali, ma che in Parlamento hanno prodotto il disastro sul ddl Zan.

Il fatto è che un esponente come Franceschini ha la possibilità di poter vincere una partita complessa come quella del Quirinale ad una sola condizione. E cioè che il centrosinistra sia unito e che abbia possibilità di intese o con i Cinque Stelle o con la parte moderata del centrodestra. Ma la linea Dem in aula non va né da una parte né dall’altra. E in più sono stati emarginati Matteo Renzi e Carlo Calenda. Non è la sua linea, ma in altri tempi avrebbe provato a cambiarla. Ora no.

Rassegnato.

GIANCARLO GIORGETTI

Giancarlo Giorgetti (Foto: Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli)

La sua linea all’interno della Lega è completamente scomparsa. Il Capitano Matteo Salvini ha imposto una strambata sovranista e di centrodestra duro e puro. Lo si è capito anche ieri quando ha voluto sottolineare che la Lega sta lavorando per eleggere un presidente della Repubblica non del Pd.

Vuol dire che intanto verranno avanzati nomi di esponenti di centrodestra, ma che soprattutto, se anche il Carroccio dovesse orientarsi su Mario Draghi, lo farebbe alle condizioni di Salvini. E probabilmente di Giorgia Meloni. Il che vuol dire richiesta di elezioni anticipate. Giancarlo Giorgetti è stato marginalizzato. Un messaggio molto forte arrivato direttamente da Matteo Salvini. A

ll’angolo.

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