Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 19 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 19 marzo 2022.

TOP

AMBROGIO SPREAFICO

È triste ed assurdo interpretare le sacre scritture secondo il proprio modo di vedere”. L’anatema di monsignor Ambrogio Spreafico nei confronti del presidente russo Vladimir Putin è educato nei toni ma fortissimo nella sostanza. (Leggi qui: Putin cita la Bibbia, Monsignor Spreafico: “Aggiunge dolore”).

Putin ha citato il versetto 13 del capitolo 15 del Vangelo di Giovanni per il suo discorso allo stadio “Luzhniki” di Mosca: “Non c’è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici”. Una strumentalizzazione bella e buona da parte del comandante in capo di un esercito che ha invaso l’Ucraina, che sta bombardando i civili, che uccide donne e bambini in fuga. Un orrore da crimine di guerra.

La retorica dello zar è inaccettabile. Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e già presidente della commissione della Cei per l’ecumenismo e il dialogo, ha affermato: “E’ motivo di dolore ulteriore, mi sembra che invece dobbiamo invocare il Signore per capire, se ci fosse un nemico, come dobbiamo vincere l’inimicizia e vivere nella pace e nel dialogo”.

Il Dio del Cristianesimo è pace, amore e perdono. Non certo uno sterminatore di innocenti. Spreafico ha scomunicato Putin.

Uomo di Dio.

ELLY SCHLEIN

Elly Schlein

La vicepresidente dell’Emilia Romagna ha il profilo perfetto per diventare la nuova ed indiscussa stella della sinistra italiana. A Roma  lancia la sua “Visione Comune”, che è una “comunità di battaglie intersezionali” e ha come baricentro la difesa dell’ambiente e la giustizia sociale. (Leggi qui Tutti i nomi di Visione Comune: ma non dite che è un Partito).

Un’area già presente nelle province di Frosinone e Latina e infatti vi fanno riferimento il sindaco di Latina Damiano Coletta, in qualche  modo il primo cittadino di Cassino Enzo Salera. E  Stefano Pizzutelli, consigliere di Frosinone in Comune. E tantissimi altri ancora.

La Schlein immagina una politica che davvero parte dall’amministrazione e dagli amministratori, per cercare soluzioni applicabili nei territori. Una politica già apprezzata dalla gente. Ma si tratta probabilmente del progetto più importante e fattibile per allargare dalla base il variegato fronte progressista della società italiana, che non riesce ad organizzarsi in una maniera stabile e vincente dai tempi dell’Ulivo di Romano  L’ambizione di Elly Schlein è questa.

Visione Comune.

FLOP

SILVIO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi (Foto Sergio Oliverio / Imagoeconomica)

Da quanti anni il leader di Forza Italia continua a ripetere che senza il suo Partito il centrodestra in Italia non può vincere e neppure governare? La realtà però è profondamente diversa.

Quando il centrodestra ha vinto come coalizione (2018), la Lega si è sfilata ed è andata ad amministrare il Paese con i Cinque Stelle. Nel frattempo Forza Italia ha cominciato a scendere nei sondaggi, fino ad arrivare stabilmente sotto il 10%. Oggi, dopo la sconfitta (con perdite) nella battaglia per il Quirinale, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e la Lega di Matteo Salvini neppure si parlano.

Magari Silvio Berlusconi poteva far sì che Forza Italia determinasse una mediazione, ma finora nessun risultato. Ma soprattutto i sondaggi continuano a dare Fratelli d’Italia in crescita vertiginosa, mentre la Lega, pur arretrando, rimane comunque ampiamente davanti a Forza Italia. E’ esattamente per questo che ad ogni tipo di elezione, alla fine Forza Italia resta nel centrodestra. Perché è il partito di Berlusconi che, senza Fratelli d’Italia e Lega, non va da nessuna parte.

Disco rotto.

LUCA ZAIA

Luca Zaia (Foto: Imagoeconomica / Canio Romaniello)

Il Governatore del Veneto ha premesso che la guerra di Putin non ha alcuna giustificazione e va condannata senza se e senza me. Però contestualmente ha bacchettato il presidente degli Usa Joe Biden per il linguaggio usato verso il capo del Cremlino.

Un linguaggio, secondo Luca Zaia, che non può appartenere a chi ha responsabilità politiche così grandi come il numero uno della Casa Bianca. Perché in questo modo non si gettano le basi per arrivare ad una soluzione di pace. Magari in astratto sarà anche vero, ma in concreto siamo davanti ad una guerra che sta devastando un Paese sovrano (invaso) e che vede un aggressore (la Russia) e un aggredito (l’Ucraina).

Ma in Italia puntare il dito contro gli Stati Uniti (che non sono un ente di carità) è una moda da decenni. Perché si ha sempre la convinzione che la responsabilità sia sempre da dividere in due: gli altri (Iraq, Iran, Russia) e appunto Usa. Solo che stavolta donne e bamabini vengono uccisi dall’Armata russa per ordine di Putin. E si pretende che Biden moderi il linguaggio.

Fuori dal contesto.