Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 22 gennaio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 22 gennaio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 22 gennaio 2022

TOP

STIRPE-POMPEO

Il presidente del Frosinone calcio e il sindaco di Ferentino hanno presentato il progetto di ampliamento della “Cittadella dello Sport”. La struttura ospiterà gli uffici del Frosinone, oltre all’attività della prima squadra. Parliamo di un investimento di 10 milioni di euro in due anni per la rigenerazione e l’ammodernamento di alcune strutture tra Ferentino e Fiuggi. Contemporaneamente il centro continuerà ad essere fruibile per tutti i cittadini. (Leggi qui Come Milanello e Pinetina ma tra Fiuggi e Ferentino).

Il progetto si chiama “Identità Ciociara” per dare un respiro anche identitario al miracolo calcistico compiuto dalla famiglia  Stirpe in questi decenni. Insomma, tra Ferentino e Fiuggi i “canarini” avranno un quartier generale sul modello della Pinetina o di Milanello. E questo assume un significato perfino storico in questo territorio.

L’ennesima proposta di investimento ragionato di Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria nazionale e patron di una squadra che ieri sera ha battuto il Parma dopo aver colto i tre punti a Siena. La programmazione viaggia di pari passo con i risultati sportivi. (Leggi qui Cicerelli-aggiro e il Frosinone passa anche a Parma).

Per il sindaco di Ferentino Antonio Pompeo la dimostrazione che sul territorio la buona amministrazione fa la differenza. E si può fare.

I gemelli del gol.

ABBRUZZESE-D’OVIDIO

Alle elezioni comunali di Frosinone avranno un ruolo importante nell’ambito della coalizione di centrodestra. Mario Abbruzzese è il leader di Cambiamo-Coraggio Italia, Angelo D’Ovidio dell’Udc. (Leggi qui Perché Ottaviani ha chiamato pure Abbruzzese e D’Ovidio).

Sono sulla scena politica da decenni, periodicamente spariscono sotto le ondate del nuovismo ma altrettanto puntualmente riemergono ed ogni volta recitano di nuovo da protagonisti. Eppure non avrebbero davvero più nulla da dimostrare. Hanno svolto il ruolo di amministratori regionali e locali (pochi mesi fa D’Ovidio è stato rieletto sindaco di Pastena), hanno dimostrato di saper svolgere un “mestiere” non facile come quello di tenere in piedi un partito.

In Forza Italia Mario Abbruzzese ha dovuto “duellare” con mostri sacri come Antonello Iannarilli e Alfredo Pallone, mentre nell’Udc Angelo D’Ovidio ha dovuto vedersela con una certa Anna Teresa Formisano. Sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Ieri l’incontro operativo con Nicola Ottaviani per definire nomi, liste, aggregazioni. Mario Abbruzzese e Angelo D’Ovidio hanno voglia di dimostrare moltissimo.

Rieccoli.

FLOP

SALVINI-CONTE

Non è per il fatto che hanno deciso di confrontarsi in questo momento particolare legato all’elezione del presidente della Repubblica. Matteo Salvini, Capitano della Lega, e Giuseppe Conte, capo politico dei Cinque Stelle, hanno governato insieme fino alla brusca interruzione del rapporto. E’ come se adesso avessero voluto ridare smalto all’impostazione gialloverde che ha caratterizzato la prima fase di questa legislatura.

Stanno ragionando insieme su un nome da proporre come presidente della Repubblica. Ma il fatto è che entrambi, per motivi diversi ma concordanti, vogliono evitare che al Quirinale salga Mario Draghi. Il vero obiettivo è questo. Perciò hanno deciso di mettere da parte spaccature e antipatie.

Questo però è anche il limite, considerando gli effetti che potrebbe determinare un altolà a Mario Draghi al Colle. Perfino sul Governo.

Convergenza “contro”.

RENZI-LETTA

Enrico Letta passa la campanella a Matteo renzi. Foto Daniele Scudieri / Imagoeconomica

Vale lo stesso discorso di prima ma con motivazioni opposte. Il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Italia Viva Matteo Renzi vedrebbero  bene Mario Draghi al Colle. E ancora meglio forse un Mattarella bis.

Si sono visti, hanno perfino provato a scherzare: “Dopo ricominceremo a litigare”. Il limite però, a pensarci bene, è proprio questo. Nel senso che parliamo di leader politici di alto livello che però non si parlano per mesi. E questo ha degli effetti quando poi si cerca di trovare una soluzione in extremis.

E’ come se nel momento in cui Letta e Renzi hanno deciso di mettersi al tavolo per trovare una soluzione condivisa, al tempo stesso abbiano fatto emergere quanto è eccezionale un evento del genere che invece dovrebbe rappresentare la normalità per un centrosinistra proiettato nel futuro.

Occasioni perse.

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