Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 26 febbraio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 26 febbraio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 26 febbraio 2022

TOP

RICCARDO MASTRANGELI

Mastrangeli
L’assessore Riccardo Mastrangeli

Sta andando tutto come avevano previsto lui e il sindaco Nicola Ottaviani: le primarie del centrodestra si faranno il 27 marzo, con cinque candidati ma con nessuna vera sfida fratricida. Le primarie incoroneranno Mastrangeli candidato sindaco di tutto il centrodestra. Non è una profezia: è un’evidenza. Perché nessun altro candidato può esprimere una potenza elettorale paragonabile a quella su cui può contare l’intero centrodestra unito più le civiche: saranno loro a sostenere il farmacista che fu deputato nella prima Forza Italia.

Da diverse settimane l’assessore al Bilancio firma tutti i comunicati di natura politica dell’Amministrazione ed ha incassato il sostegno politico dei Fratelli d’Italia e di Adriano Piacentini, uomo determinante all’interno del centrodestra cittadino.

Riccardo Mastrangeli non alza i toni, va avanti per la sua strada, in piena continuità con l’Amministrazione di Nicola Ottaviani. Intanto sta costruendo una coalizione che avrà minimo cinque liste se non dieci. Dipenderà se deciderà di “accorpare” o se invece di far correre tutti. Non avverte il peso di essere il grande favorito.

A gonfie vele.

LUIGI VACANA

Luigi Vacana

Nella giungla del centrosinistra frusinate il consigliere provinciale Luigi Vacana è l’unico che non ha dubbi di sorta. Abituato alla Provincia ad essere decisivo per il centrosinistra, nel capoluogo fa la stessa identica cosa.

La differenza è che con lui non ci saranno i Socialisti di Gian Franco Schietroma. Ma per il resto ha all’interno della Piattaforma Civica Biagio Cacciola, diverse forze di sinistra, gli smerigliani, Christian Bellincampi e anche l’ex presidente della Provincia Peppe Patrizi.

Schierato con Mauro Vicano, è pronto a sostenere il candidato del centrosinistra unito senza problemi. Per un motivo che ha capito prima e meglio degli altri: sarà importante stabilire quali forze politiche si metteranno insieme per competere con un centrodestra fortissimo. Perciò Luigi Vacana sta costruendo la lista.

Scafatissimo.

FLOP

ENRICO LETTA

Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica

Prima o poi anche il Segretario del Pd dovrà prendere atto che non è possibile tenere tutti dentro. Cioè arriverà un momento in cui dovrà scegliere tra Carlo Calenda e Giuseppe Conte.

L’alleanza con il Movimento Cinque Stelle funziona solo nel Lazio (ma il merito è tutto di Nicola Zingaretti), altrove non ha mai davvero preso piede. Troppe divisioni tra Pd e pentastellati: in politica estera, nella gestione della pandemia, nella vocazione europea.

Carlo Calenda ha dato una prospettiva diversa e proprio qualche ora fa ha detto che a suo parere il Pd ha scelto di continuare ad avere un asse con i Cinque Stelle. E’ anche normale considerando le percentuali attuali dei Partiti: senza un’intesa forte con i Cinque Stelle, è difficile immaginare di poter competere con un centrodestra forte, unito e agguerrito. Ma allora tanto vale impegnarsi a far funzionare davvero l’alleanza. Come succede nel Lazio.

Titubante.

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni (Foto: carlo Lannutti / Imagoeconomica)

In questo momento non c’è un altro leader politico che può provare a rifondare il centrodestra uscito a pezzi dalla partita dell’elezione del presidente della Repubblica. Soltanto Giorgia Meloni può farlo.

Ma la leader di Fratelli d’Italia fatica a mettere in piedi una strategia del genere. Sa che sia Matteo Salvini (Lega) che Silvio Berlusconi (Forza Italia) cercheranno in tutti i modi di metterle il bastone fra le ruote. Sa che la selva dei cespugli centristi non le riconoscerà mai il ruolo di guida della coalizione. Eppure nonostante tutto questo non può non provarci.

L’alternativa è continuare ad andare avanti con un centrodestra che annaspa, che oscilla continuamente tra le grandi intese con il Pd e la caratterizzazione nel proprio campo. Giorgia Meloni può provare a invertire questo stato di cose, ma deve provarci sul serio. Con le iniziative, non con gli annunci.

Troppi stop and go.