Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 26 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 26 marzo 2022.

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo sabato 26 marzo 2022.

TOP

NICOLA OTTAVIANI

Nicola Ottaviani

Nel centrodestra del capoluogo per la terza volta consecutiva si celebreranno le primarie: un record del quale il sindaco Nicola Ottaviani è molto orgoglioso anche perché si tratta di uno strumento solitamente usato dal centrosinistra.

Ottaviani sa bene che l’esito è scontato: nessuno tra i seppur autorevoli candidati in campo può vantare un massiccio appoggio politico paragonabile a quello del suo successore designato Riccardo Mastrangeli. Ma per lui l’obiettivo delle primarie è quello di mobilitare la base della coalizione.

Le primarie sono come Solidiamo: una specie di “firma” che il sindaco ha voluto mettere a questi dieci anni di amministrazione. Una volta che saranno terminate metterà mano all’ultimo cambio in giunta nominando un assessore di Fratelli d’Italia: sarà una donna viste le dimissioni della rappresentante del Polo Civico Nohemy Graziani. Anche in questo caso la strategia di Nicola Ottaviani porterà ad un riassetto. La campagna elettorale continua a progettarla lui.

Comandante in capo.

LUIGI VACANA

Era uscito dal Pd alcuni anni fa quando ne era vice presidente provinciale. Ieri è entrato nella federazione del Partito Democratico a capo di un vero e proprio “esercito” politico.

Nella Piattaforma Civica di Luigi Vacana ci sono Christian Bellincampi e Biagio Cacciola, Italia Viva e Demos, Stefano Vitale, Gaetano Capuano, Sinistra Italiana e Verdi. C’è tutto un blocco che non è soltanto di sinistra ma anche sociale.

Finora Vacana, attraverso la lista Provincia in Comune, si era cimentato alla Provincia, adesso ha deciso di provare a effettuare il definitivo salto di qualità al Comune capoluogo. Tutto dipenderà dai voti che riuscirà a prendere, ma intanto ha messo a disposizione del candidato sindaco Domenico Marzi, di Francesco De Angelis e Antonio Pompeo una lista che può raggiungere un risultato importante e perfino strategico.

Ragionatore.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

C’è ricascato, dimostrando che il suo vero e unico obiettivo è quello di mettere in difficoltà il presidente del consiglio Mario Draghi, che infatti sta attaccando per via dell’aumento delle spese militari dell’Italia.

Il problema però è che come al solito i Cinque Stelle sono divisi. E se Conte ha il sostegno di una parte del Movimento e anche di Alessandro Di Battista (che nel Movimento non c’è più), va detto che l’imbarazzo politico di Luigi Di Maio (ministro degli esteri) è evidentissimo. E questo significa che il Movimento è spaccato.

Però c’è da dire anche che per Giuseppe Conte la priorità rimane soltanto quella di mettere il bastone tra le ruote a Mario Draghi. Come se Conte non avesse mai davvero digerito il passaggio della campanella a Palazzo Chigi.

Ripetitivo.

ROBERTO SPERANZA

Foto © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Non fa che ripetere che la pandemia non è finita e occorre cautela. Avendo perfettamente ragione: ma allora perché l’inflessibile ministro della salute Roberto Speranza non si è opposto con la stessa veemenza del passato all’entrata in vigore di misure che di fatto provocano un calo di concentrazione generalizzato?

Per più di due anni è stato lui, nei diversi Governi, a tenere ferma la barra sulle politiche sanitarie. Adesso probabilmente ha dovuto alzare “bandiera bianca” perché dopo la partita del Quirinale Mario Draghi non può finire sotto assedio a Palazzo Chigi. Ma il numero di contagi giornalieri e dei decessi dimostra che l’Italia non è affatto fuori dal tunnel della pandemia.

Per uno come Roberto Speranza valeva la pena non arretrare. I numeri gli avrebbero dato ragione.

Occasione persa.

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