Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 6 novembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 5 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di sabato

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 5 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di sabato

TOP

ANTONELLO ANTONELLIS

Antonello Antonellis

L’ex sindaco di San Donato Valcomino e già assessore provinciale al Bilancio, adesso è il referente provinciale di Azione. E si sta impegnando come non mai in questo ruolo, peraltro in costante collegamento con i livelli romani e con lo stesso Carlo Calenda.

Alle provinciali Azione non ha i numeri per poter mettere in campo una lista propria, ma Antonellis ha fatto sapere ai leader degli altri Partiti del centrosinistra che non andrà a rimorchio. E che gli esponenti di Azione faranno convergere i propri voti ponderati su esponenti condivisi. Non imposti.

Poi ci sono le comunali di Frosinone: già da diverse settimane il consigliere comunale Alessandra Sardellitti sta partecipando alle riunioni del centrosinistra cittadino, riunioni alle quali però il Pd manca spesso e volentieri. Pure su questo  l’input di Antonellis è netto: Azione va avanti con le sue idee.

Strategico.

MAURIZIO CIANFROCCA

Maurizio Cianfrocca

Il sindaco di Alatri sta applicando la vecchia massima: quando sei incudine statti, quando sei martello batti. In questo momento lui è martello perché ha firmato una vittoria che nessuno immaginava con queste proporzioni. Al punto da poter mettere il veto sulla candidatura di Antonello Iannarilli alla presidenza del consiglio comunale. (Leggi qui Deleghe da assegnare, le prime spine per Cianfrocca).

Nella costruzione della giunta ha seguito le indicazioni dei Partiti e delle liste, ma ci ha messo anche del suo. Insomma, pure nella fase post elettorale sta dimostrando doti di leadership calma. Non ha bisogno di alzare la voce e di battere i pugni sul tavolo. Riesce ad imporre la sua linea nell’ambito di un confronto continuo.

Adesso naturalmente arriva la prova più difficile, quella dell’amministrazione quotidiana. Lui però è attrezzato per vincerla.

Lanciatissimo.

FLOP

ILARIA FONTANA

Ilaria Fontana (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Lei è una fedelissima di Vito Crimi, posizionato dalla parte di Giuseppe Conte. E il punto è proprio questo, tutto politico. L’elezione del capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle ha fatto emergere ancora una volta come il vero leader sia Luigi Di Maio.

Per Conte è stata una Caporetto, che poi lui ha cercato di mascherare con le solite litanie sull’unità (che non c’è). La realtà è che in ogni contesto il braccio di ferro lo vince Di Maio. E questo sarà destinato a ripercuotersi anche sulle candidature che contano, specialmente alla Camera e al Senato.

Fedelissimo di Luigi Di Maio è Luca Frusone e con 345 seggi in meno sarà complicato che i Cinque Stelle (considerando anche le percentuali di oggi) possano confermare tre deputati eletti in provincia. Vero che Frusone è al secondo mandato, ma l’impressione è che questo ostacolo possa essere superato.

E alla fine, se la situazione non cambia, ad essere favoriti per una riconferma di candidatura sono Luca Frusone ed Enrica Segneri. Non Ilaria Fontana.

Spiazzata. 

MAURIZIO GASPARRI

Maurizio Gasparri (Foto: Carlo Lannutti / Imagoconomica)

Era in corsa per la candidatura a sindaco di Roma. Se il centrodestra avesse puntato su di lui, sicuramente non poteva fare peggio di Enrico Michetti. Ma il punto è un altro: nessuno parla più di Maurizio Gasparri come possibile candidato alla presidenza della Regione.

Il senatore di Forza Italia è uno degli uomini di maggiore esperienza e preparazione del centrodestra. A livello nazionale, prima che nel Lazio. Però siamo in un momento in cui sono Fratelli d’Italia e Lega a prendersi la scena.

Per la candidatura alla presidenza della Regione Lazio i nomi che vanno per la maggiore sono quelli di Francesco Lollobrigida e Fabio Rampelli, entrambi di Fratelli d’Italia. Eppure anche alle ultime amministrative i risultati hanno dimostrato che la coalizione vince quando riesce a mettere in campo esponenti moderati. Di Forza Italia.

Non è che all’interno degli “azzurri” Maurizio Gasparri è diventato troppo ingombrante?

In panchina.

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