Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 2 settembre 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di venerdì 2 settembre 2022.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di venerdì 2 settembre 2022.

TOP

RACHELE DI VEROLI

Frah Quintale

Lui si chiama Francesco Servidei, in arte Frah Quintale. È un rapper che gode di un certo seguito: 250milioni di ascolti su Spotify, 6mila fan davanti al palco in cui si è esibito lo scorso fine settimana a Rossano Calabro con il suo repertorio street pop.

La musica racconta i tempi. Quando uscì Claudio Villa e la sua generazione, vennero apostrofati da quella precedente come ‘urlatori’, i Beatles furono una rivoluzione che mandò in pensione molti di loro; oggi piace lo street pop con il suo rap. E tra i suoi rappresentanti c’è Frah Quintaleantieroe dall’esempio dissacrante“.

Quando uno spettacolo tv non tira, quando una diva è in declino, quando una canzone non centra il successo, le leggi della comunicazione dicono che bisogna creare uno schock mediatico: generare discussione su quel personaggio. In modo che il suo film – programma – canzone, diventino un simbolo di quel confronto a prescindere dall’insuccesso.

La foto delle polemiche

Forse è per questo che il rapper ha postato una foto che ritrae sette agenti della Polizia di Stato con i volti coperti dall’emoticon di un maiale: l’ha inserita nel book del concerto tenuto sabato a Rossano accompagnan dola con la didascalia “Rossano (se mi guardi così)“.

A rispondergli è stata Rachele, una quattordicenne di Veroli. Che sotto a quell’immagine ha postato: “Non so chi credi di essere umiliando in pubblico esseri umani come te, che svolgono un lavoro onesto e peraltro per il tuo tour. Come sarebbe il mondo senza la polizia? Senza regole e senza rispetto per il prossimo! Uno di quelli a cui avete attribuito la maschera di maiale è mio padre e non potete nemmeno immaginare che sforzo fa tutti i giorni e le notti per mantenere in ordine questo Stato. Adesso pensate come si dovrebbe sentire lui che al posto di stare a casa con me e la mia famiglia si trovava lì a prevenire eventuali disastri. Vergognati!

Disco di platino per Rachele.

GILBERTO DIALUCE

Gilberto Dialuce

Per risolvere il problema grosso del gas c’era un solo modo: dare gas alle iniziative che di quel problema rappresentano la soluzione, anche a costo di giocarsi la matta di una piccola austerity peraltro annunciata come le botte dalla mamma quando da bambini andavamo in loop di cose discole. Che significa?

Che Roberto Cingolani ha predisposto un decreto ministeriale con il quale la crisi energetica incentivata dalla guerra della Russia in Ucraina e dalle speculazioni ad Amsterdam (le seconde più della prima) potrà essere fronteggiata. Il mantra è semplice e riassumibile in poche righe: termosifoni giù di un grado già da ottobre, accesi per un’ora in meno al giorno e norma valida per case, riscaldamenti centralizzati ed edifici pubblici.

Ma il ministro della Transizione ecologica in questa sua iniziativa ha avuto un partner tecnico, uno di quelli che in ogni storia che si rispetti serve. Pragmatico e greve come solo i tipi spicci sanno esserlo. Il presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce, coautore del report informativo con cui Cingolani ha “farcito” il Consiglio dei Ministri. L’ha messa giù più spiccia. Tanto spiccia che ha fatto capire agli italiani che le norme emergenziali hanno un punto di incontro preciso e mediano con i comportamenti emergenziali spontanei.

Foto: AG IchnusaPapers

Cioè? Se l’Italia vuole uscire indenne dalla crisi energetica gli italiani per primi la dovranno affrontare dal basso senza attendere input legislativi paracadutati da un esecutivo di rigore ma in limine vitae. Perciò Dialuce ha anche illustrato le iniziative random che potrebbero far risparmiare quasi 7 miliardi di metri cubi con piccole ed incisive condotte.

Come? Non solo “abbassando solo di 1 grado le temperature dei caloriferi, da 20 a 19°, durante l’inverno, riducendone l’utilizzo di un’ora al giorno e accorciando il periodo di accensione dei caloriferi di due settimane, che siano utenze autonome o centralizzate, case, ville e uffici pubblici, ritardandone l’inizio a novembre e anticipando la fine di una settimana a marzo”.

No, quella è la norma. In punto di condotta lo si potrà fare così: “Cominciamo col ridurre la durata della nostra doccia di due minuti e riduciamo di tre gradi la temperatura dell’acqua, ridurremo di 2,7 miliardi di metri cubi il consumo di gas in pochi mesi”. Perché per dare la luce al buio dei mesi che ci aspettano ci voleva solo uno che la luce ce l’ha nel nome.

E Dialuce fu.

FLOP

COLETTA – ZACCHEO

Coletta e Zaccheo

Hanno dato vita all’unico confronto diretto di questa mini campagna elettorale per il mini voto bis alle Comunali in 22 Sezioni. Ma è stato come assistere al Gioco delle Cucuzze. Come funziona?

Il primo il cucuzzaro, pronunciando ad alta voce: “Sono andato nel mio orto e ho raccolto due cucuzze…” ed a questo punto pronuncia il nome di uno dei giocatori. La cucuzza nominata  risponde: “E perché due?”
E il cucuzzaro: “Allora quante?” A questo punto la cucuzza dice un altro numero tra quelli in gioco oppure chiama in causa il cucuzzaro, pronunciando la frase: “tutto il cucuzzaro!”

Quindi tra Coletta e Zaccheo chi fa flop? Tutti e due, tutto il cucuzzaro. Parlano nel confronto diretto ciascuno di se stessi prescindendo dalle domande e da quanto dice l’altro. Sono apparsi come due monadi che si confrontano in una Babele politica dentro le mini elezioni (si ripete il voto in 22 delle 126 sezioni totali) più incomprensibili del mondo. (Leggi qui: Coletta contro Zaccheo e la maledizione dell’io).

Zaccheo pensa che l’altro sia illegittimo, Coletta che Zaccheo sia immorale. Ma la democrazia occidentale vuole che i due si combattano ma non si neghino. Barbarie politico-elettorale, forse loro non meritano Latina. 

La città ha bisogno di noi, non di ioEgoismi al potere, autoerotisti alla ricerca del loro piacere.

Coletta o Zaccheo, già tutto il cucuzzaro.

ANGELO BONELLI

Nicola Fratoianni, Eleonora Evi e Angelo Bonelli (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Chi ha più di qualche capello grigio lo ricorda giovanissimo Consigliere regionale del Lazio, fresco di elezione dopo il periodo trascorso in Campidoglio, sull’onda della prima ondata di ambientalismo in Italia. Angelo Bonelli oggi è tra i pochi reduci di quel periodo. Ed a pieno merito e titolo è oggi il leader dei Verdi.

Come accade spesso ai leader, sono più avanti della loro base: vedono oltre e su quella visione delineano gli scenari. Creando però situazioni paradossali. Come quella accaduta in queste ore. Quando Angelo Bonelli ha partecipato ad un confronto televisivo e si è detto a favore del termovalorizzatore di Roma. E non è stato un lapsus: ha sottolineato che sta scritto nel programma.

Non deve avere letto quel manifesto politico la candidata ambientalista all’uninominale del Pd a Roma, Rossella Muroni: che sul tema è contraria. E nemmeno tra i Verdi la posizione deve essere circolata molto se Tiziana Mossa, componente della Direzione Nazionale ed anche lei candidata, ha commentato Urbi et Orbi: “Sono a dir poco stupita dalle parole del mio portavoce Bonelli che ha dichiarato i Verdi favorevoli al termovalorizzatore di Roma. Sono membro della direzione nazionale dei Verdi è non mi sembra che avessimo mai avuto questa posizione”.

Ora. Premesso che la differenza di opinioni è il sale della politica e la vitamina che fa crescere un Partito, qui però abbiamo un leader che è a favore del termovalorizzatore annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri mentre la candidata da eleggere proprio in quella città è contraria.

Con buona pace degli elettori Dem. Perché i Verdi sono alleati del Pd e sono a favore, la Muroni dovrebbero eleggerla i Dem con i loro voti ma è contraria. Ed il Partito che esprime alla guida Bonelli è contrario ma lui che è il leader è a favore.

Grande è la confusione sotto il cielo.

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