Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 4 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 4 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 4 marzo 2022

TOP

LUCA FANTINI

Luca Fantini

Il Segretario Provinciale del Pd ha fatto decine di incontri con tutti i Partiti e le liste civiche dello schieramento di centrosinistra. Alla fine è riuscito a raggiungere l’obiettivo di far sì che il Pd indicasse un candidato sindaco come Domenico Marzi. (Leggi qui Marzi fa pace con Marini: si candidano insieme).

Non solo: a questo punto si appresta a fare una lista fortissima del Partito Democratico in vista delle prossime elezioni. I nomi circolati ieri sera comprendono tutti i grandi elettori Dem: da Angelo Pizzutelli a Michele Marini, da Fabrizio Cristofari Norberto Venturi, da Vincenzo SavoStefania Martini ad Antonella D’Emilia.

Fantini si è mosso come Segretario interagendo con Bruno Astorre e Francesco De Angelis. Ha dimostrato di essere capace di tenere una linea ferma e di aggregare intorno ad un progetto politico. Già in occasione delle elezioni Comunali di Sora aveva dimostrato di essere cresciuto moltissimo nel ruolo; poi alle Provinciali ha effettuato un ulteriore scatto. In una situazione complicata come quella di Frosinone ha effettuato il definitivo salto di qualità.

Solido

MAURO VICANO

Vuole andare avanti e su questa posizione ha portato liste civiche e due Partiti, anche se nessun documento è stato firmato e non esiste ancora una coalizione definitiva perché in tanti devono effettuare dei passaggi al proprio interno. Il che rende meno stabile il passaggio. (Leggi qui Il campo di Marzi è stretto: Vicano va avanti).

Ma a Mauro Vicano interessava far capire al Pd che deve trattare politicamente con lui, che non si fa mettere da parte dopo essere stato per oltre un anno il solo candidato possibile. Sotto questo punto di vista ha raggiunto l’obiettivo.

Adesso dovrà decidere come impostare la campagna elettorale se deciderà di presentarsi con uno schieramento che comunque andrà ad incidere nel campo politico del centrosinistra. Potevano dirgli mesi fa che il Pd e altre forze di coalizione non lo avrebbero sostenuto come candidato sindaco. Adesso ha fatto capire di essere in grado di reagire.

Orgoglioso. 

FLOP

SALVINI-MELONI-BERLUSCONI

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Sulla vicenda della riforma del Catasto il centrodestra si è ritrovato, incurante del fatto che due Partiti su tre (Lega e Forza Italia) in teoria fanno parte della maggioranza che sostiene Mario Draghi.

Soltanto i Fratelli d’Italia sono all’opposizione. La spallata al Governo non è riuscita, ma ci saranno altre occasioni in un quadro politico ormai completamente saltato. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi saranno uniti quando si voterà per le politiche e i sondaggi dicono che potranno avere la maggioranza.

Ma quando si fanno operazioni politiche come quella di ieri, si deve cercare di ottenere il risultato perché altrimenti si determina l’effetto boomerang. Come infatti è successo, dimostrando cioè che il centrodestra è minoritario in Parlamento, rispetto al blocco giallorosso.

Spallata a vuoto.

MARIO DRAGHI

Mario Draghi al Consiglio d’Europa il 24 febbraio

Probabilmente il presidente del Consiglio dei Ministri ha sottovalutato il fatto che l’elezione del presidente della Repubblica avrebbe determinato degli sconvolgimenti all’interno della maggioranza che lo sostiene.

Nelle scorse settimane si è consultato con Sergio Mattarella per cercare di capire come muoversi. Probabilmente se non fosse scoppiata la guerra tra  Russia e Ucraina la situazione in Parlamento sarebbe stata ancora più complicata per la maggioranza di governo.

Di fatto è iniziata una campagna elettorale che durerà un anno e questo vuol dire che ci saranno delle fibrillazioni su ogni argomento del Governo che arriverà all’attenzione di Camera e Senato.

Assediato da pezzi della sua maggioranza.