Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 8 ottobre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 8 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 8 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore.

Nicola Ottaviani

Nicola Ottaviani

Si appresta a celebrare l’ennesima edizione di Solidiamo, il vero “marchio di fabbrica” del suo doppio mandato da sindaco di Frosinone. Consiste nella premiazione degli studenti più meritevoli del capoluogo attraverso le risorse derivanti dalla rinuncia del 50% degli emolumenti previsti per sindaco e assessori, oltre alla rinuncia del 50% dei gettoni di presenza dei consiglieri.

Una formula che nel 2017 (quando era in vigore già da cinque anni) colpì Silvio Berlusconi, al punto che Ottaviani doveva essere tra i protagonisti della svolta dell’Altra Italia, poi naufragata. Ma questa è un’altra storia.

Nicola Ottaviani è riuscito in questi  anni a far rinunciare alla metà degli emolumenti degli amministratori comunali. Un segnale che certe iniziative possono avere diritto di cittadinanza anche nel centrodestra, non soltanto nel campo del Movimento Cinque Stelle. Il prossimo anno, quando lui non sarà più sindaco, ci sarà lo stesso Solidiamo. Ma intanto ha impresso una svolta nella politica delle scelte del capoluogo.

In anticipo di anni.


Bettini – Michetti

Simonetta Matone ed Enrico Michetti (Foto: Imagoeconomica)

Il primo, Goffredo Bettini, guru e mentore di tutti i sindaci di Roma targati Pd, ha suonato l’allarme rosso. Dicendo che a Roma Enrico Michetti è forte.

Lo ha detto perché il candidato del centrodestra ha cambiato passo. Si sta muovendo benissimo e anche l’incontro con Virginia Raggi ha fatto capire a tutti che lui vuole vincere. Infatti il messaggio che ha fatto passare è quello del politico che prende informazioni sul funzionamento della macchina amministrativa.

Poi c’è il patto di ferro con Giorgia Meloni, in cerca di rivincite, ma soprattutto in cerca di una vittoria a Roma che le consentirebbe di provare a rilanciare l’asse trasversale con Enrico Letta per un doppio accordo: Draghi al Quirinale ed elezioni anticipate. Michetti non fa più errori comunque.

Goffredo Bettini, capace di leggere la politica della Capitale come nessun altro, ha voluto far capire allo stato maggiore del Pd che l’intesa tra Roberto Gualtieri e Carlo Calenda non basta. E non basta perché Enrico Michetti può rivolgersi a quelli che hanno votato la Raggi senza il tramite dell’ex sindaca.

Gemelli diversi.

FLOP

Raggi – Conte

Giuseppe Conte e Virginia Raggi (Foto: Imagoeconomica)

L’ex sindaca e membro del comitato dei garanti dei Cinque Stelle ha fatto due mosse. La prima: non procederà ad endorsare nessuno.  E ha pure trovato la frase giusta: “Gli elettori non sono mandrie”. La seconda: incontrerà sia Enrico Michetti che Roberto Gualtieri. Come dire a Conte: non ci provare.

L’ex presidente del Consiglio ha ripetuto che non saranno fatti accordi con i candidati di destra. Ma a questo punto è difficile che possa andare oltre. Perché il messaggio vero che Virginia Raggi gli ha inviato è: non provare a fare l’endorsement a Gualtieri, altrimenti la sottoscritta potrebbe decidere di appoggiare Michetti.

In sostanza i due si stanno marcando a vicenda per la leadership dei Cinque Stelle. Ma così facendo stanno paralizzando politicamente il Movimento Cinque Stelle.

Bizantinismi politicamente sterili.


Guido Crosetto

La sua partecipazione a Piazza Pulita è diventata un caso. Per lui Giorgia Meloni ha fatto un’eccezione, in quanto aveva disposto che nessuno del Partito doveva partecipare a queste trasmissioni fin quando non le saranno date risposte alla richiesta di ottenere le 100 ore di girato.

Ma Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, vale un’eccezione. Il punto però è un altro. Ad un certo punto c’è stato un durissimo scontro verbale con il conduttore Corrado Formigli, al quale Crosetto ha rimproverato di dire stupidaggini. Formigli ha reagito in modo scomposto (in teoria lui è l’arbitro), apostrofando Crosetto: “Stupidaggini lo dici a tua sorella, adesso stai un attimo zitto”.

In quel momento là non contava più l’argomento in discussione e neppure il dibattito (interessante) in studio. In quel momento là contava il rappresentante di un partito che viene zittito in uno dei talk show più seguiti.

Se Guido Crosetto si fosse alzato andando via (ci stava tutto), avrebbe ribaltato la percezione mediatica del confronto in atto. Ha titubato, forse ci ha pensato, ma è rimasto. Un politico del suo livello doveva considerare la mossa strategica eclatante.

Esitazione fatale.

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