Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 22 febbraio 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 22 febbraio 2023.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 22 febbraio 2023.

TOP

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Da fustigatore social degli avversari a Cavaliere Jedi di garantismo e magnanimità etica il passo è stato forse troppo breve per non far sorgere qualche dubbio di genuinità. Ma il passaggio di stato ci sta tutto. Stato come da quello gassoso a liquido con cui Matteo Salvini sta seguendo la leggi della Fisica e si è fatto contenuto per ogni contenitore senza trovare più le costrizioni di una forma quadrangolare che, per carità, è ancora nelle sue dimensioni.

La prova provata del fatto che il vicepremier e leader della Lega è capace di enormità di raziocinio come Giuseppe Bottazzi da Brescello arriva da un posto dal nome simile, Bruxelles. Precisamente arriva dalla “melmaia” del Qatargate e dalle ultime decisioni dei giudici belgi in ordine alle misure applicate sugli indagati.

Il dato storico è di quelli che per lo più alletterebbero un “manettaro” quale Salvini obiettivamente non è mai stato. Dopo una Camera di Consiglio breve e secca i giudici di Bruxelles avevano decretato che Pier Antonio Panzeri ed Eva Kaili dovessero restare in carcere. La posizione dell’ex eurodeputato del Pd prima e di Articolo Uno dopo e della già vicepresidente del Parlamento Europeo è stata ritenuta meritevole di altri “due mesi” di custodia per consentire eventualmente l’acquisizione o la cristallizzazione di altre prove.

Ma il dato non è questo, no, il dato è che Matteo Salvini non ha voluto “fare la scarpetta ideologica” nella decisione dei giudici,. Anzi, ha decisamente rifiutato il piatto ancorché in punto di Diritto. Ecco cosa ha detto ed in un certo senso lasciato ai posteri il capitano: “Lo dico da avversario politico delle sinistre, sconcertato all’idea che politici europei possano essere stati pagati da Paesi stranieri: tenere ancora in carcere gli indagati per il Qatargate con tutte le prove già emerse, i documenti e i soldi già sequestrati, mi sembra inutilmente punitivo“.

E gloria sia ai numi del raziocinio che hanno sconfitto i titani del settarismo anche con uno che settario pareva destinato a restarci per sempre. E senza deroghe.

Abbiamo un boy scout.

LUCIO MIGLIORELLI

Lucio Migliorelli

Sul calendario della Storia le date vengono scritte soltanto dopo. Dopo che le cose sono accadute. Non è che ti svegli una mattina e trovi scritto ‘ieri sera è finito il Medio Evo. Da oggi comincia l’Età Moderna‘. Ci arrivi soltanto secoli più tardi, rileggendo tutte le cose accadute nella loro apparente lenta banalità.

Senza voler scomodare la raccolta dei grandi eventi che hanno segnato le epoche, riducendo la quota di volo ai cieli del Sud Lazio: solo tra qualche anno si comprenderà l’importanza dell’operazione compiuta nelle ore scorse dalla Saf (la società formata da tutti i Comuni della provincia di Frosinone in parti uguali). Esattamente come avvenne quando Saf venne costituita dall’allora giovanissimo avvocato Francesco Scalia divenuto Presidente della Provincia di Frosinone. L’importanza dell’operazione Scalia venne compresa solo quando 100 km a sud Napoli affogava nella monnezza; e 100 km a Nord Roma aveva i rifiuti fino al primo piano delle case. In mezzo, in Ciociaria, tutto funzionava e lavoravamo pure l’immondizia di Roma.

L’operazione conclusa nelle ore scorse dal presidente Lucio Migliorelli ha una visione di prospettiva molto analoga. Ha costituito una New Company alleandosi con il gruppo Ing.Am e con Sav.No S.p.A due colossi nazionali nel settore ambientale per lo smaltimento dei rifiuti; sono leader per la gestione del sistema integrato dei rifiuti. Porterà Saf S.p.A. a gestire direttamente tutta una parte di rifiuti che oggi invece sono state un business per i privati. In pratica: potrà occuparsi di plastiche, metalli, carta e cartone della raccolta differenziata. Lo farà nel sito industriale Remat Lazio acquistato qualche anno fa a San Giorgio a Liri.

Dove sta il business? Il business sta nel fatto che Saf potrà bussare al mercato della carta da riciclo, della plastica e dei metalli, con il peso di tutte le tonnellate raccolte in tutti i 91 Comuni. E potrà contrattare condizioni più favorevoli. Chi ci guadagna? Tutti i Comuni perché Saf appartiene in parti uguali a tutti loro.

Il metodo applicato da Ing.Am e Sav.No S.p.A sui territori da loro gestiti ha portato a raggiungere livelli elevati di raccolta differenziata con numeri che sfiorano l’85%. Significa meno materiali in discarica e meno spese per i cittadini. Ma lo caperemo solo tra qualche anno.

Sulle orme di Scalia.

FLOP

ENRICA MAZZETTI

Enrica Mazzetti

La differenza fra un politico ed un tecnico è che il primo deve dire la cose come vorrebbe che stessero e il secondo deve dire le cose come stanno. E non è differenza da poco, specie quando in ballo di sono argomenti seri che, al di là del grip da argomento di cui discutere, sono polpa su cui vivere. Vivere e magari tirar su qualche parolaccia, a contare il siluro che il governo Meloni ha voluto lanciare contro il Superbonus e contro l’universo composito degli incentivi edilizi e fatte salve le parziali retromarce.

Ma cosa significa affrontare il problema da un punto di vista tecnico? Che ci sono categorie sociali e famiglie che rischiano di restare al palo. E da un punto di vista politico? Che Forza Italia è nei guai. Guai che derivano dalla posizione di un Partito che sta al Governo e con un Governo che ha ghigliottinato il Superbonus. Ma al tempo stesso è un Partito che degli incentivi edilizi è sempre stato sponsor fierissimo, non foss’altro che per il passato da palazzinaro del suo leader.

Perciò da questo punto di vista le ragioni della deputata azzurra Erica Mazzetti, membro della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici ed esperta di tematiche legate all’edilizia, sono sembrate ineccepibili. Ma imbarazzatissime.

Ha detto la parlamentare: “Serve una nuova norma che introduca incentivi ragionati e studiati, non possiamo lasciar morire un settore fondamentale dell’economia“. Mazzetti ritiene che il superbonus 110%, introdotto dal governo Conte II sia stato “un provvedimento eccellente. Perché? ”È arrivato dopo 10 anni di crisi del settore edilizio. Ma allo stesso tempo è un provvedimento scellerato nei tempi e nei modi. E oggi ne paghiamo tutti le conseguenze“.

Insomma, una azzurra che si è schierata con “Giuseppi” non si era mai vista prima, ma in questo caso è giocoforza. Poi la chiosa capolavoro. “Abbiamo cercato nell’immediato di risolvere il problema della cessione del credito, togliendo la responsabilità solidale. Questo lo abbiamo ottenuto, grazie al nostro vicepremier Tajani che ha portato in Cdm le nostre richieste“.

Tajani, cioè quello sempre forzista che ha detto che tutto sommato il reset andava fatto. Perché c’erano da aggiustare gli errori fatti “dai governi precedenti”, fra i quali quello che una forzista ha definito padre di un provvedimento “eccellente”.

Urge pace encefalica immediata altrimenti a breve ci ritroveremo Berlusconi, che è già abbastanza bipolare di suo ultimamente, ad invocare la salvezza del Reddito di Cittadinanza.

Incolpevole ma avventata.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Lo stop ai bonus per l’edilizia sono la sua clava. Con la quale difende ogni centimetro della sua ridotta pattuglia parlamentare e dei suoi ristretti spazi politici. Il capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte anche nelle ore scorse ha difeso i provvedimenti varati nel corso della sua presenza a Palazzo Chigi. Menando fendenti al nuovo governo Meloni che poco alla volta sta smantellando tutta la sua azione.

Nel dibattito però si è inserita una serie di rapporti della Guardia di Finanza. Dai quali emerge che le agevolazioni fiscali create dalle misure grilline hanno arricchito le tasche della criminalità molto più dei 3,6 miliardi di crediti d’imposta inesistenti sequestrati negli ultimi dodici mesi dalle Fiamme gialle.

I rapporti della Guardia di Finanza non riguardano solo il Bonus 110 ma anche il bonus facciate, il bonus ristrutturazione, gli ecobonus ed il sismabonus. Nei fatti hanno creato una moneta parallela all’euro sulla quale si è lanciata la criminalità, approfittando della marea di burocrazia creata dalle norme e che gli ignari condomini affidavano direttamente alle imprese.

La beffa massima è stata quando la Finanza ha scoperto che personaggi con il Reddito di Cittadinanza trasferivano crediti da mezzo milione di euro alla volta in banche per poi rivenderli e trasformarli da soldi fiscali ad euro veri. Un sistema nato grazie al modo in cui è stata concepita, messa a punto e varata la legge.

Non bastavano i banchi a rotelle.