Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 24 maggio 2023

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 24 maggio 2023

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FELICE GRANISSO

Felice Granisso

Se c’è una cosa che la “via del Pnrr” ha fatto capire quella è stata che l’Italia di oggi si trova a metà strada esatta fra opportunità e delusione. La prima offerta dal futuro, la seconda incentivata dal passato. E ci sono uomini che la carta del futuro vogliono giocarsela assieme alle persone. In un lavoro collegiale in cui ognuno ci mette del suo: imprenditoria, sistemi complessi di governo e territori.

Felice Granisso è uno di questi uomini. Ha voluto promuovere ed ottenete degli incontri ministeriali e, per ora, ha fatto centro. Ma per cosa? Reindustrializzare il sito ex Whirlpool di Napoli. Ha detto Granisso: “Sentire a fianco il Governo e le istituzioni tutte è motivo ulteriore di sprono per andare avanti con ottimismo nell’investimento previsto”. Poi i ringraziamenti, non di prammatica, ma a metà strada esatta fra empatia e strategia, una cosa lodevole e schietta: “Ringraziamo le forze sindacali ed i lavoratori ex Whirlpool per l’intelligenza, la pazienza e la lungimiranza che hanno dimostrato durante la gestione della crisi industriale”.

A loro è andato un grazie particolare, perché hanno contribuito “alla definizione dell’iter che ha portato all’assegnazione dell’area ex Whirpool alla Zes”. Così Felice Granisso è il ceo di Tea Tek Group, che si appresta a riprendere in mano le fila di un progetto produttivo che languiva. E ci sono degli intenti dichiarati: “Ci impegniamo a rispettare tutto ciò da noi proposto. Dalle istituzioni abbiamo ricevuto incoraggiamento e sostegno. Abbiamo accolto, con grande soddisfazione, la disponibilità di tutti ad accompagnare e sostenere con ogni strumento possibile la rinascita del sito ex Whirlpool”.

In questi giorni Granisso, che è uomo di tigna, e il suo team stanno incontrando i sindacati e torneranno a fare summit al Mimit. Il tutto con una mission in agenda che non è tra le più facili ma che è tra le più importanti: fornire a Napoli ed il Paese “una industria strategica e sostenibile economicamente, ambientalmente e socialmente. Un nuovo made in Italy che saprà, come la tradizionale manifattura italiana, conquistare nuovi mercati in tutto il mondo”.

Provare è riuscire.

MARIANO CROCIATA

Mariano Crociata (Foto: Valerio De Rose © Imagoeconomica)

È il pragmatismo a fare da contraltare alla filosofia. La pratica a rispondere al pensiero. E spesso e metterlo di fronte alla scomoda realtà delle cose. Monsignor Mariano Crociata è vescovo con una lunga esperienza alle spalle. E sa che questo non era il momento delle filosofie: ma dell’esempio pratico. Da far partire dalla sua Latina per spedirlo dritto dritto a tutte le diocesi d’Italia.

Nelle ore scorse a Tivoli c’è stato l’arresto di un insegnante accusato di pedofilia. Nella diocesi di Latina non molto tempo fa c’è stato il caso del professore di Religione del liceo Majorana indagato per avere inviato foto hard ai propri alunni. Nessuno spazio per gli indugi: il vescovo ha diramato una circolare con cui annuncia che cambia la procedura per diventare insegnante di religione cattolica in tutte le scuole presenti nella diocesi.

Da ora non basterà avere studiato ma occorrerà anche affrontare una visita psico attitudinale. In pratica, dopo avere dimostrato la propria preparazione e devozione, si passa a fare una chiacchieratina con una commissione di psicologi. Da ripetere per un totale di tre volte. Con spese a carico del candidato.

Infine c’è il test più complesso: il colloquio personale del candidato con il vescovo. Che non vuole più problemi per bambini e bambine, né imbarazzi per la diocesi. Se lo copiassero anche da altre parti, il rischio di problemi si ridurrebbe. E se lo facessero anche in altre professioni, ci sarebbero meno esaltati in giro.

La via della normalità.

ANTONIO DE POLI

Antonio De Poli

Il progetto per il Centro studi per il Patrimonio culturale immateriale è una faccenda che piace soprattutto perché riconosce all’Italia il possesso etico ed in pectore di cose che anche gli altri Paesi hanno, ma in misura talmente minore da creare una vera voragine. Quello del nostro Paese è un tesoro nascosto e serviva qualcuno che azzardasse il gesto concreto di sollevare il coperchio della cassa.

E che lo facesse pur sapendo benissimo che in Italia, specie in questa Italia terragna e tetragona, parlare di “immateriale” equivale a scoperchiare più un vaso di Pandora che uno scrigno di gioie. Il senatore Udc Antonio De Poli però ci ha creduto a quel progetto ed ha presentato il Centro studi per il Patrimonio culturale immateriale. Lo ha fatto perché “l’Italia è il Paese dei 1000 tesori nascosti“.

Poi il senatore ha motivato: “Serve un Piano nazionale per la salvaguardia di questo immenso patrimonio, per valorizzare e promuovere le tradizioni e le identità dei nostri territori, censirli e portarli a conoscenza sia a livello nazionale che internazionale”. E qui il discorso di De Poli si è fatto interessante, perché se è vero che di immaterialità si parla, è verissimo che l’Italia ha una rete assolutamente tridimensionale da riscoprire. E quella è visibile. Visibile e da troppo tempo trascurata. Quale? Quella delle Pro Loco. Esse “sono radicate nei territori con più di 6000 associazioni e milioni di volontari: chi meglio di loro può censire questo grande patrimonio?”.

De Poli non se l’è lasciata scappare l’occasione, ed ha strizzato l’occhio anche a Daniela Santanchè: “In una fase di rilancio del turismo italiano, i volontari delle pro loco e le pro loco stesse svolgono un ruolo fondamentale nei territori e possono aiutarci a farci scoprire le meraviglie dell’Italia e dei nostri borghi“.

La strada pare quella giusta, adesso bisogna trovare qualcuno che a De Poli gliela faccia percorrere senza pregiudizi. Perché da noi il vero patrimonio nascosto sono proprio loro, le Pro Loco.

Pro Italia.

CLAUDIO GUERRIERO

Claudio Guerriero

Dicono che nei secondi precedenti la fine si veda tutta la propria vita scorrere come in un film: se poi alla fine della proiezione non passa la maschera ad indicarti l’uscita significa che non era quella la tua ora. E che farai in tempo ad aggiungere qualche altro fotogramma a quella personale rassegna. Resta il problema di come ringraziare quel quel tempo in più. Un problema con il quale si è dovuto confrontare Claudio Guerriero, sindaco di Vico nel Lazio.

Per lui era finita: un anno fa, film o non film. Cadde mentre stava compiendo un sopralluogo presso la cascata di Capo Rio, nel territorio di Vico; lì doveva svilupparsi un progetto finanziato dalla Regione ed il sindaco voleva essere certo delle cose scritte sulla documentazione. Ma all’improvviso è caduto nel vuoto compiendo un volo di 15 metri finendo alla base della cascata. Ha riportato lesioni gravi: fratture, emorragie interne, è stato ricoverato in ospedale a Roma 3 mesi; ancora zoppica e non ha ripreso a pieno la forma fisica. Ma nessuno è passato ad indicargli la via per l’aldilà.

Per lui, il periodo del ricovero deve essere stato una Via Crucis. Perché con i tagli alla pubblica amministrazione, Guerriero si era trovato senza dipendenti, nell’impossibilità di sostituire il personale in pensione: al mattino apriva gli uffici, metteva in moto lo scuolabus e mentre si scaldava il motore scaricava la posta certificata, andava a portare a scuola i bambini, poi si metteva sulla Panda del Comune ed andava a controllare che le strade sui monti fossero percorribili, poi si chiudeva in ufficio e sbrigava le incombenze. Tornare in municipio è stata la cura più efficace, la candidatura alle Regionali è stata balsamica.

Ora ha deciso di rendere pubblica l’ultima parte del personalissimo film della sua esistenza. Lo farà con un piccolo bassorilievo in marmo bianco che ritrae il volto della Madonna: lo ha fatto scolpire ‘per grazia ricevuta’. La stele verrà messa alla base della cascata di Capo Rio dopo la benedizione di don Luigi Battisti parroco di Vico nel Lazio. Ora il sindaco intende “presentare un progetto per rendere la cascata di Capo Rio un monumento naturale nazionale“: se ci aggiunge che è un posto dove accadono miracoli ha già vinto.

Indistruttibile.