Top e Flop, i protagonisti di venerdì 2 giugno 2023

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 1 giugno 2023

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 1 giugno 2023.

TOP

ALESSANDRO GIORGETTI

Alessandro Giorgetti (Foto Mistrulli © Imagoeconomica)

Quella che è arrivata addosso all’Emilia-Romagna non è stata solo un’ecatombe di dolore assoluto, di morte e di sfascio. È stata ed è anche una cambiale enorme per una delle zone dell’Italia dove il turismo ha raggiunto lo stato dell’arte. In Romagna, in particolare, va rimarcata una cosa: che la terra più martoriata in assoluto dalla catastrofe di maggio è anche la terra dove l’industria del turismo ha raggiunto la sua migliore espressione.

Il turismo romagnolo infatti è pop, di banda larga e alla portata di tutti. Perciò è il turismo maggioritario in un Paese dove spesso visitare una città d’arte e starci equivale a prendersi sul groppne legnate tali da farti odiare San Marco con tutti i cavalli. Serviva un input dunque, per quella terra dilaniata e l’input, con giugno che è arrivato e l’estate che affila i denti di sole, lo ha dato Alessandro Giorgetti.

Lui è il presidente di Federalberghi Emilia Romagna e nessuno oggi tiene il polso della situazione meglio. Ha detto: “Le strutture alberghiere sulla costa romagnola sono tutte regolarmente aperte, e non da oggi ma da giorni. Abbiamo avuto solo un paio di strutture con i garage sott’acqua ma è stato tutto risolto. Questo perché la costa non è andata sott’acqua come purtroppo altre zone della Regione”.

E quindi, secondo quello che sembra un invito e che di fatto lo è, Giorgetti ha ribadito: “La situazione qui è in totale sicurezza ma nonostante questo le disdette nelle prenotazioni nei giorni scorsi ci sono state, un po’ perché inizialmente molti non avevano chiaro la posizione dei luoghi colpiti dall’alluvione, un po’ perché le immagini erano forti”.

Poi la chiosa camomilla: “E quindi vogliamo rassicurare tutti: siamo aperti e le spiagge sono tutte ok“. Poteva mancare lo spottone mistico? No, e ci sta di un bene pazzesco perché dice cose vere: “E comunque noi romagnoli non siamo preoccupati, siamo abituati a rimboccarci le maniche“. E ad accogliere chi foraggia l’economia.

Da ombrello ad ombrellone.

LUCIA PALONE

Lucia Palone

Come se fosse normale, come se fosse consueto. In un mondo sempre più anestetizzato ed apatico, nel quale tutto ciò che avviene sembra la proiezione di un film, al punto che non si comprende più quale sia il confine tra la realtà e la finzione. Invece ci sono cose che non sono normali, non sono inserite nel registro delle consuetudini: ma rompono gli schemi, scuotono le persone, le invitano a pensare. Ed avvengono sotto il nostro naso. Nell’indifferenza generale. Come l’iniziativa messa a terra da Lucia Palone.

Chi è Lucia Palone? Ha la delega alla Pubblica Istruzione ed alle Politiche Giovanili nel Comune di Piglio. Il primo giugno ha compiuto trent’anni, quasi tutti caratterizzati da un grande impegno politico. È lei l’artefice della Giornata della Legalità che si è celebrata nel suo paese.

Di mafia e di criminalità si parla ormai solo quando il cancro delle cosche e delle ‘ndrine ha aggredito in maniera evidente i punti vitali del sistema democratico. Come se il tumore si dovesse affrontare solo quando è diventato evidente e la prevenzione fosse una perdita di tempo. Invece la provincia di Frosinone con il suo sistema economico ha un altissimo livello di permeabilità agli interessi delle mafie. Basterebbe guardare le interdittive antimafia che ora abbiamo smesso di fare. Fino a qualche tempo fa colpivano. Con precisione chirurgica. Sulla linea di galleggiamento delle imprese che cominciavano ad avere troppe interessenze con soggetti non proprio specchiati.

Ma qui l’importante è che tutto si faccia in silenzio, senza disturbare: estorsioni, infiltrazioni, permeazioni… purché non ci si ammazzi, non si spari per strada, non si veda e non si faccia rumore.

Lucia Palone ha messo tutti di fronte a questa evidenza. Ed ha invitato a Piglio a parlarne Pietro Grasso, ex Procuratore Nazionale Antimafia ed ex presidente del Senato della Repubblica. Che ha presentato agli studenti il suo ultimo libro dal titolo “Paolo Borsellino parla ai ragazzi“, con l’introduzione di Pif.

Parlare ai giovani con il loro linguaggio. Il segreto è forse questo, se è vero come è vero che alla manifestazione centinaia di ragazzi hanno portato il loro contributo con grande entusiasmo. La mafia si batte rompendo il silenzio. E Lucia Palone lo ha capito.

Assessore antimafia.

FLOP

LUCIO MARZIALE

Lucio Marziale (Foto © Lorenzo Mascolo)

Mettersi contro corrente è spesso un’esigenza. Riassunta in maniera mirabile da Nanni Moretti con la sua celebre battuta inserita nel copione di Ecce Bombo, pellicola cult degli anni Settanta. Dove il protagonista, al telefono con l’amica che lo invitava ad una festa, diceva “Non vengo. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…“.

Approccio ormai pienamente assimilato da Lucio Marziale, storico esponente del primo movimento Radicale in Ciociaria e più volte assessore di Isola del Liri. Come avvocato non si discute. Anche per questo non si capisce perché da tempo abbia scelto di mettere in secondo piano una professione che gli riesce bene, per abbracciarne con più passione un’altra: quella del polemista. Che il più delle volte lo fa apparire come un bastian contrario. Cioè uno che assume una posizione contraria a quella del mainstream solo per ottenere il risultato di Ecce Bombo: essere notato di più.

Gli va riconosciuto che l’attività del polemista e del provocatore, anche per merito della consuetudine, ora gli riesce discretamente. Proprio per questo è inaccettabile che proprio adesso decida di cambiare per passare alla Meteorologia: scienza meritoria che venne resa celebre dall’insuperato colonnello Edmondo Bernacca.

L’ultimo post si Lucio Marziale su Facebook non lascia spazio al dubbio: “L’Italia è da sempre il Paese più piovoso in Europa. Purtroppo nel mondo è invalsa l’antiscienza denominata “global warming” e invece di contrastare l’eccesso di pioggia -con le conseguenti inondazioni e frane- si perde tempo appresso a inesistenti siccità“.

Proprio lui. Che mentre tutti insultavano Greta era tra i più fermi difensori del neo ambientalismo. E proprio oggi, che Luca Ricolfi scrive sulla prima pagine del MessaggeroLo riassumo brutalmente. Il riscaldamento globale, ammesso che sia imputabile prevalentemente alle emissioni di anidride carbonica, avremmo avuto qualche chance di contenerlo se avessimo cominciato ad agire con determinazione 30-40 anni fa. Ora non più. Ora è tardi, ora contenere il surriscaldamento anche solo di qualche decimo di grado ha costi enormi, che la maggior parte dei Paesi inquinatori non ha la minima intenzione di sostenere”. E ci invita a finanziare il modo per contenere le conseguenze: incendi ed alluvioni. Perché il Global Warming è un’evidenza. E la tropicalizzazione delle nostre piogge è una conseguenza. Da non negare. Ma, come avverte Ricolfi, iniziare a gestire.

Nessuno tocchi Bernacca: altrimenti ti si vede peggio.

NETFLIX

Marc Randolph, first Ceo Netrflix (Foto: Marco Cremonesi © Imagoeconomica)

La faccenda era nell’aria da tempo e alla fine è arrivata a “quaglia”, come diceva il compianto presidente della Sezione Penale del Tribunale di Cassino Biagio Magliocca. Ed è una faccenda che rimanda ormai ad un mood talmente strambo che neanche ci siamo accorti di quanto venga applicato anche a livello governativo.

In Italia e nel mondo non esistono misure settate sulla persona ma sulla famiglia. Un esempio? Prendere Reddito di Cittadinanza, Bonus vari ed aiuti assortiti dello Stato. Cosa fa fede prima di tutto per averli? Ecco, sì, lo Stato di Famiglia. Cioè, se sei povero in canna, non lavori e per non stare sotto i ponti sei costretto a vivere in una casa dove ci sono i tuoi che puta caso sono pensionati, allora fai massa critica ed amorfa con un algido Isee. Non sei più povero e non ti tocca nulla.

Poco cale se te in tasca hai le ragnatele: lo Stato vede come sta messa la famiglia di cui fari parte all’Anagrafe del Comune e non ti dà uno sgheo. Da Renzi a Conte da questa regola nessuno ha derogato, perché quindi avrebbe dovuto farlo Netflix? Ecco perché non stupisce ma un po’ immagonisce la decisione che era nell’aria: quella cioè dello stop all’abbonamento Netflix condiviso al di fuori della famiglia. Che significa? Semplicemente che l’account condiviso con amici, conoscenti o lontani parenti sarà presto un ricordo anche da noi.

Da tempo sono in arrivo agli abbonati le mail per spiegare che l’account potrà essere condiviso “solo tra persone che vivono insieme e fanno parte dello stesso nucleo domestico”. Ora pensate a due compagni che non hanno regolarizzato la loro posizione con una coabitazione in punto di norma. Che fanno? Se ne fanno uno per ciascuno? Ma poco da fare: le persone che non fanno parte dello stesso nucleo domestico dovranno registrare un proprio account.

Cosa definisce il ‘nucleo domestico‘? E’ l’accesso alla stessa connessione internet di base, quella a cui è connessa la tv dove verrà impostato il nucleo familiare. “Tutti gli altri dispositivi che utilizzano l’account Netflix sulla stessa connessione Internet di questa tv apparterranno automaticamente allo stesso nucleo domestico Netflix”.

E vedere come il progresso ed il profitto si allontanino sempre più dalla civiltà un po’ male lo fa.

Nettamente Netflix.

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