Top e Flop, i protagonisti di venerdì 27 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 27 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 27 ottobre 2023.

TOP

SALVATORE PALLADINO

Quando è morto Pino Daniele non è morto solo un gigante della musica internazionale, ma un totem della cultura italiana. Di un certo modo di intendere le nostre splendide regionalità che punta a dimostrare come ve ne siano state alcune capacità di diventare universali. Non serve citare tutti i Grandi della Napoletanità, sarebbe lungo e inutile perché lo hanno capito tutti a cosa alludiamo.

A quello spirito immenso per cui Napoli ed un certo modo di trasmetterla sono Patrimonio Immateriale dell’Umanità, o dovrebbero esserlo. Ecco perché Salvatore Palladino si è spostato cento leghe più avanti di tutti nel fare quello che ha fatto. Cosa ha fatto il presidente dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento?

Grazie a lui Pino Daniele è entrato nelle scuole superiori di Benevento e provincia. Lo ha fatto “con un progetto artistico formativo e un concorso di notevole valenza didattico-educativa”. E c’è un nome che dà lustro all’iniziativa: “Pino Daniele – Tra note, emozioni e passioni”. Palladino ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici del territorio. C’erano cose da spiegare e lui lo ha fatto.

Lo scopo è “creare attraverso l’Arte (musica e teatro) momenti di approfondimento con esperti sulla produzione artistica e il mondo di Pino Daniele”. Come? “Prendendo spunto dalle canzoni del cantautore napoletano” per far sì che gli studenti arrivino a “sviluppare conoscenze e competenze in diversi campi del sapere, motivando gli allievi e le allieve a diventare veri protagonisti della propria crescita culturale.

Pino non era solo un grande artista ma un uomo attento alle sofferenze di quella terra da cui la sua arte ha mosso i primi passi, e didatticamente si tratta di una combo micidiale, di un’occasione irripetibile. I giovani potranno “affrontare una serie di problematiche sociali di grande attualità attraverso la musica e i testi, analizzabili da vari aspetti e utilizzando i linguaggi delle diverse discipline”.

Ed “estrapolandone tematiche su cui dibattere ed esprimersi, manifestando le proprie competenze, creatività e capacità di gestire situazioni nuove”. Perciò Allerìa

Pal(l)adino di Cultura vera.

MAURIZIO STIRPE

Maurizio Stirpe

Contano i fatti. Ed i risultati. Che in questo caso coincidono. E si sostanziano in un numero: 69. Sono i ragazzi che a vent’anni hanno già un lavoro qualificato e ben retribuito, ottenuto facendo una cosa normale: studiare. Studiare cosa? Sta tutti qui il risultato dei fatti.

L’ITS Meccatronico è una scuola voluta e finanziata dagli industriali della provincia di Frosinone. Che stanchi di non riuscire a trovare il personale di cui avevano bisogno hanno smesso di chiedere alle scuole di formarglielo. E si sono messi sù da soli una scuola. L’Its appunto. Il risultato non è solo quei 69 ragazzi formati ed assunti appena usciti dalle aule e non sono gli altri che hanno deciso di proseguire andando all’università. Il risultato è che se le cose vengono fatte bene e funzionano attirano anche altri per partecipare: l’Its è nato grazie a 9 soci fondatori, oggi sono saliti a 70 e tra loro ci sono 47 aziende.

Nelle ore scorse è stato inaugurato il nuovo anno accademico, il quinto. Contiene enormi novità. La prima: la sede delle lezioni si sposta nel polo didattico di Frosinone dell’Università di Cassino dove un tempo c’era il tribunale. C’è un nuovo corso, messo sù perché le aziende hanno detto di avere bisogno di specialisti per la transizione digitale dell’industria chimico-farmaceutica. E l’Its adesso li creerà. così come ha creato finora tutti o quasi i meccatronici di ultima generazione in servizio nelle fabbriche del territorio.

Il problema è che questo territorio fatica a guardare il futuro e segue quello che si è sempre fatto. Ne è consapevole Maurizio Stirpe che nell’esprimere la sua soddisfazione per i risultati ha auspicato che “per il futuro i giovani possano sempre più guardare all’Its come un importante punto di collegamento tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Il fatto che tutti i nostri ragazzi in questi anni abbiano trovato un’occupazione già al momento del diploma, è una importante testimonianza”.

Visioni non convenzionali per risultati fuori dal comune.

FLOP

ADOLFO URSO

Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica

Ci mancava solo la stantia vicenda sulle licenze taxi a Roma per rimettere Adolfo Urso in asse con un polemismo più da supporter che da ministro. Il titolare del Made in Italy è intervenuto sul tema con argomentazioni benaltriste che hanno tutto il peso greve delle tesi vacue. E non solo tali, ma anche inesatte. Tanto inesatte che contro la manovra economica pare che scenderanno in piazza anche i tassisti, il prossimo 11 novembre.

Ha detto Urso: “Il Comune di Roma, 17 anni fa, con il sindaco Veltroni fece un concorso. E Veltroni diede mille licenze gratuitamente”. Poi il tentativo di fare un paragone tutto interno alla formazione politica antagonista: “Oggi Gualtieri mi dice che non può applicare la legge perché deve rinunciare al 20% delle licenze”.

“Ma come? Veltroni lo fece, e oggi con un’emergenza come quella a Roma si pretende di fare cassa su quella emergenza. Impari da Veltroni! Non dico da uno dei nostri, ma da uno di loro”. Il guaio è che Urso non ha messo il calendario sul tavolo prima di sciorinare tesi ardite. E si vede lontano un miglio.

Esattamente quello che ha sostenuto l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè. “Nel caso di Roma non tiri in ballo le licenze rilasciate dall’Amministrazione di Veltroni, perché quei bandi erano del 2004, molto prima della Legge Bersani che introduceva le licenze onerose con il 20% riservato ai comuni”. Ecco, può bastare, diremmo. Perché non c’è niente di peggio che cazziare il passato per giustificare il presente.

Le parole che (non) ti ho detto.

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