Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 8 settembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 8 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 8 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

FRANCESCO DE ANGELIS

Francesco De Angelis (Foto: Giornalisti Indipendenti / Ciociaria Oggi)

Ha deciso di prendere in mano lui la situazione su Frosinone. Parlando della necessità che la coalizione celebri le primarie per la scelta del candidato sindaco e cominciando ad impostare un ragionamento a tutto campo per cercare di mettere in campo una coalizione di centrosinistra che abbia  un’anima civica e un cervello politico.

Il leader di Pensare Democratico è stato l’artefice dei successi nel capoluogo ai tempi di Domenico Marzi (due volte) e di Michele Marini e ora vuole ricominciare a vincere. Sa che è fondamentale per gli equilibri di tutto il territorio, ma sa pure che il Pd ha bisogno di un’inversione di tendenza vera nel panorama provinciale. E nessuno scenario più di quello del capoluogo è importante e significativo.

Le primarie servono per coinvolgere la base e tenere dentro tutta la coalizione. Si tratta dello strumento più importante. E Francesco De Angelis si è posto come garante.

Capo.

LUCIANO FONTANA

Luciano Fontana (Foto: Canio Romaniello / Imagoeconomica)

Rassicurante, autorevole, lucido: il direttore del Corriere della Sera è stato il protagonista assoluto dell’incontro di Fiuggi, organizzato da ConfimpreseItalia e Comune di Fiuggi.

Fontana è di Frosinone, dove è nato e cresciuto, dove è andato a scuola, dove torna sistematicamente. Ha compiuto i primi passi all’Ansa, poi la svolta all’Unità. Al Corriere della Sera è arrivato presto ed è direttore da anni.

A Fiuggi ha svolto un’analisi a trecentosessanta gradi sull’attuale situazione politica, incentrando il ragionamento sulla necessità di un Governo guidato da Mario Draghi, autentico fuoriclasse della politica internazionale. Lo ha fatto con il suo stile compassato ma determinato. Per far capire alla platea che il Governo Draghi, peraltro voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è una soluzione nata dal fallimento della politica. Perché è questo che si tende a dimenticare.

Basta ricordare come (non) procedevano le vaccinazioni prima dell’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi. O che tipo di documento c’era per provare ad accedere ai fondi del Recovery Plan. Un giornalista racconta e dà chiavi di lettura. Il direttore del Corriere della Sera è tra i più bravi a farlo.

Autorevole

FLOP

ENRICO MICHETTI

Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica

Ancora una volta è andato via da un incontro politico con gli altri candidati a sindaco perché non era stato tra i primi ad intervenire. Si trattava di un convegno organizzato dalla Cisl.

Enrico Michetti, candidato del centrodestra, è stato voluto fortemente da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Era favoritissimo ed è comunque primo nei sondaggi. Ma nel centrodestra comincia ad esserci il dubbio che alla fine il vantaggio possa sfumare. Qui non si discute più sulle ragioni o sui torti di determinate situazioni.

Si discute sul fatto che Enrico Michetti è candidato sindaco di Roma e necessariamente deve illustrare i propri programmi, anche in contraddittorio con gli avversari politici. Ieri si è alzato ed è andato via dicendo che aveva un altro impegno. La sensazione che voglia sottrarsi al dibattito è forte.

Troppo impulsivo.

LUCA ZAIA

Luca Zaia

Nella Lega c’è grande fibrillazione per i sondaggi che stanno circolando relativamente alle comunali. E lo stesso Matteo Salvini non nasconde la preoccupazione. In questo contesto c’è poi la “contraddizione” di far parte della maggioranza che sostiene Mario Draghi e votare con i Fratelli d’Italia, che invece sono all’opposizione.

Nel Carroccio il nervosismo è palpabile e autorevoli organi di informazione, come l’Huffington Post, riferiscono di malumori dei ceti produttivi del Nord Est, zoccolo duro della Lega. I quali guarderebbero a Luca Zaia. Il punto è proprio questo.

Il presidente della Regione Veneto viene spesso invocato come possibile anti Salvini. Ma poi non succede nulla. Allora tanto varrebbe, in una situazione complicata come quella attuale, dire che Matteo Salvini non è in discussione come segretario. In modo convinto magari. Tanto per conte e… rese dei conti c’è sempre tempo.

Indeciso a tutto.