Top & Flop * Mercoledì 17 luglio 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

TOMMASO MIELE

Il magistrato aquinate, gioviale ma inflessibile, rigoroso ma garantista, è stato nominato presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Lazio. Avrà competenza sui casi di ‘danno erariale’ in tutte le amministrazioni e gli enti pubblici della regione. Compresi i ministeri.

Tommaso Miele, Foto: © Imagoeconomica, Alessandro Meoli

Il suo nome si aggiunge a quelli dei top manager e delle persone in posizione chiave nel Paese, provenienti dal territorio della provincia di Frosinone. Come il Direttore Generale di Bankitalia Fabio Panetta, figlio di Paolino, già sindaco di Pescosolido e magistrato in quiescenza della Corte dei Conti.

il manager di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti di Fiuggi che ieri ha compiuto un passo fondamentale per il salvataggio di Alitalia. O il capo di gabinetto del ministero delle Infrastrutture Gino Scaccia. O ancora il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe che è nella rosa dei possibili successori di Boccia qualora l’associazione volesse dare un segnale di distanza da questo Governo.

Per Miele è solo una tappa, assicurano molti dei suoi colleghi. Che già lo vedono proiettato verso traguardi più prestigiosi. Intanto lo aspettano i processi di Mafia Capitale e Casapound, tanto per cominciare. Toga in carriera.

GIUSEPPE CONTE

Una mossa politica che ha ricordato quelle di Giulio Andreotti o Bettino Craxi: abbracciare l’alleato per affondarlo. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che riferirà in Senato sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Lo farà il prossimo 24 luglio.

Sul caso sta indagando la procura di Milano. Conte ha dato la sua disponibilità a riferire sulla vicenda per un’ora, tra le 16.30 e le 17.30. Le opposizioni hanno ringraziato il presidente del Consiglio per la disponibilità. Ma è evidente che in questo modo Giuseppe Conte (con il sostegno dei Cinque Stelle) metterà ancora più in evidenza il solco che lo separa ormai dalla Lega. E Matteo Salvini ha spiegato che non intende aprire la crisi di governo perché teme che l’obiettivo dei Cinque Stelle possa essere quello di arrivare ad un governo con il Partito Democratico.

Ipotesi per niente assurda considerando come si stanno mettendo le cose. Il premier ha voluto lanciare un messaggio forte a Salvini dopo la riunione con le parti sociali che quest’ultimo aveva organizzato al Viminale. Cattivone a Cinque Stelle.

ALESSIO D’AMATO

L’assessore regionale del Lazio alla sanità non perde un colpo. Nel primo pomeriggio ha annunciato che “sono state inviate al consiglio regionale per il previsto parere della competente Commissione consiliare, che dovrà essere reso nei tempi previsti dal regolamento, le proposte di decreto dei cinque Direttori generali”.

ALESSIO D’AMATO

Le conferme riguardano la Asl Roma 4 con la proposta del dg, Giuseppe Quintavalle e l’Ares 118 con l’indicazione della dottoressa Maria Paola Corradi. Le new entry arriveranno all’Azienda Ospedaliera San Giovanni, per la quale è stato indicato Massimo Annicchiarico  e per quella Universitaria Sant’Andrea, con Adriano Marcolongo. Alla Asl di Frosinone c’è Stefano Lorusso. La sanità è il settore più importante nelle dinamiche delle Regioni.

Alessio D’Amato è quello che più di altri sta sostanzialmente dicendo a Zingaretti: “Puoi fare il segretario del Pd h24”.

Affidabile e silenzioso.

FLOP

ANTONIO TAJANI

Gianluca Quadrini, sempre più scatenato nel ruolo di vicecoordinatore regionale di Forza Italia, oggi si è fatto fotografare con il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, uno degli esponenti più importanti del Partito sul territorio. Danilo Magliocchetti, capogruppo di FI al Comune di Frosinone, annuncerà nelle prossime ore il sostegno all’iniziativa di Giovanni Toti, già appoggiata da Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli e Tommaso Ciccone.

In tutto questo quadro il grande assente è proprio lui, Antonio Tajani. Forza Italia continua a scendere paurosamente nei sondaggi e basta dare un’occhiata anche in Ciociaria per capire che presto ci sarà lo strappo di Toti. Con il quale ci sono anche pezzi da novanta regionali come Adriano Palozzi e Antonello Aurigemma. Mentre Claudio Fazzone (con il quale è schierato Gianluca Quadrini) sta organizzando le sue truppe, motivandole in ogni modo. Cosa che avrebbe dovuto fare Antonio Tajani.

In pochi mesi sono andati via, dal Partito o dalla sua area, tutti: Antonello Iannarilli, Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli, Nicola Ottaviani, Adriano Piacentini, Danilo Magliocchetti.

Da Tajani neppure un sussulto. Affondato.

KRISTALIA RACHELE PAPAEVANGELIU

È destinata a perdere il seggio al Senato, appena conquistato dopo l’elezione ad europarlamentare Cinzia Bonfrisco. L’esponente ciociara della Lega è stata particolarmente sfortunata e fra l’altro la sua situazione va letta in un contesto politico complicato per il Governo e per la maggioranza.

La giunta delle elezioni e delle immunità di Palazzo Madama ha infatti proposto l’annullamento dell’elezione del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, proclamato eletto in Calabria alle politiche del marzo 2018. Quel seggio, secondo la giunta presieduta da Maurizio Gasparri, deve essere assegnato alla senatrice calabrese di Forza Italia Fulvia Caligiuri, che nell’aprile del 2018 aveva presentato ricorso. Però Salvini, che è stato eletto anche in altre 4 regioni, manterrà comunque il seggio come senatore nel Lazio prendendo il posto proprio della senatrice Kristalia Rachele Papaevangeliu. Sulla proposta della giunta delle elezioni dovrà esprimersi il Senato.

Scrive il quotidiano La Repubblica. “Ma la maggioranza a Palazzo Madama, che oggi può contare su soli 3 voti compresi quelli dei senatori a vita, dopo le espulsioni e le fuoriuscite di esponenti del M5S, presto potrebbe perdere un altro seggio”. Perché nel Lazio un leghista subentra ad una leghista. Mentre in Calabria guadagna un seggio Forza Italia, che è all’opposizione. Quindi maggioranza sul filo del rasoio a Palazzo Madama: 2 voti appena.

Kristalia Papaevangeliu è finita in un meccanismo politico non ipotizzabile neppure dai maestri della fantapolitica. Iellata.
 

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