Top & Flop * Mercoledì 24 luglio 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

FRANCESCO DE ANGELIS

L’assemblea dei soci del Consorzio Asi ha detto sì all’unanimità alla variante per il cambio di destinazione d’uso del sito dell’ex Permaflex. (leggi qui Rivoluzione Permaflex: una cittadella del commercio e 4 rotatorie sulla Monti Lepini).

Francesco De Angelis Foto: (c) Imagoeconomica Giacomo Quilici

Da produttivo ad area a servizi. Non era scontato e ancora meno lo era all’unanimità. Per decenni mai nessuno ci era riuscito e a Frosinone la prima giunta Marzi ad un certo punto dovette fare marcia indietro. Un lavoro lungo un anno da parte del presidente Francesco De Angelis, abilissimo anche a preparare l’assemblea dei soci. E va ricordato che la Regione Lazio ha ritenuto che la proposta non era neppure assoggettabile a Vas. Fra l’altro De Angelis ha sottolineato un elemento sfuggito ai più: il cambio d’uso, da industriale a servizi, ha effetti positivi pure  sul versante dell’inquinamento ambientale. Poi ci sono le opere compensative, con ben quattro rotatorie e un parcheggio a servizio.

Insomma, De Angelis ha dimostrato quali sono le potenzialità del futuro presidente del Consorzio industriale unico del Lazio. Sentenza. Come Cristiano Ronaldo.

CEDRONE & FAGIOLO

In ogni caso va preso atto del coraggio. Perché a Frosinone e dintorni nessuno osa sfidare l’ira funesta del sindaco Nicola Ottaviani. Oggi Enrico Cedrone si è dimesso da consigliere comunale per favorire l’ingresso al suo posto proprio di Mimmo Fagiolo. (leggi qui Spallata leghista a Ottaviani: Cedrone si dimette, entra Fagiolo)

Il sindaco Nicola Ottaviani ed il coordinatore della Lega Mimmo Fagiolo

Il motivo è evidente: dare uno “schiaffo” a Nicola Ottaviani, che voleva evitare di ritrovarsi Fagiolo come consigliere. Anche se bisognerebbe capire cosa è cambiato tra i due, visto che Fagiolo ha partecipato alle primarie fortemente volute proprio da Ottaviani. A questo punto la Lega dovrà decidere con chi stare. Se con il sindaco o con il coordinatore cittadino. Anche nel gruppo dovranno essere definite delle scelte. Ottaviani non cederà su niente ed è difficile credere che la Lega possa mollare un proprio sindaco.

Proprio per questo la mossa di Enrico Cedrone e Mimmo Fagiolo rappresenta un atto di coraggio politico. Comunque vada a finire. Spregiudicati.

FLOP

MATTEO SALVINI

Il leader della Lega è finito sotto attacco. Oggi al Senato il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha detto nella sua informativa sulla vicenda dell’inchiesta della Procura di Milano sui presunti fondi russi alla Lega: «Il signor Savoini non riveste e non ha rivestito incarichi formali per componenti di questo governo anche se risulta presente ad una missione ufficiale a Mosca».

Foto: © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Si tratta della riunione del 16 luglio 2018, a cui lo stesso Salvini prese parte. Una serie di incontri istituzionali. Scrive il Corriere della Sera: “I nominativi dei componenti della delegazione al seguito di Salvini furono comunicati alle autorità russe direttamente dal ministero dell’Interno. Di quella delegazione, oltre che Savoini, faceva parte anche Claudio D’Amico, consulente del Viminale dal 7 settembre 2018. Proprio D’Amico aveva sollecitato l’invito di Savoini al Forum delle società civili svoltosi in altra data a Roma, alla Farnesina, in quanto presidente dell’associazione Lombardia-Russia”.

Una rasoiata quella di Conte, peraltro nel giorno in cui il Movimento Cinque Stelle ha disertato i lavori dell’aula e il Pd ha ribadito la necessità di una mozione di sfiducia al ministro dell’interno. Una mozione di sfiducia sulla quale si potrebbe contare una possibile nuova maggioranza, quella tra Pd e Cinque Stelle. Nonostante le smentite.

Matteo Salvini non è riuscito a capitalizzare politicamente la vittoria alle europee del 26 maggio e adesso rischia che i Cinque Stelle lo mettano all’angolo. Mentre Giuseppe Conte si è vendicato della riunione con le parti sociali al Viminale. Assediato.

MASSIMO RUSPANDINI

Il senatore e leader provinciale di Fratelli d’Italia continua ad attaccare Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Non sui giornali, ma su altri mezzi di comunicazione. Forse teme che alla fine, attraverso l’operazione di Giovanni Toti, possa ritrovarseli nello stesso Partito? Perché a quel punto la concorrenza aumenterebbe.

Massimo Ruspandini Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Intanto però Alessandro Foglietta ha fatto presente a Fabio Rampelli che in Ciociaria c’è la necessità di riequilibrare la situazione. Va bene che la maggioranza è quella di Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani, va bene che il referente nazionale è Francesco Lollobrigida, ma pure la minoranza interna deve avere i suoi spazi. Foglietta pensa anche alla posizione di Antonello Iannarilli, accolto con tutti gli onori da Giorgia Meloni e poi marginalizzato.

C’è poi la dimensione di “lotta e di governo”. Un fedelissimo di Ruspandini, Daniele Maura, è presidente del consiglio provinciale (su delega affidata dal presidente Antonio Pompeo, del Pd). Ma succede pure che il Comune di Ceccano, guidato dal sindaco Roberto Caligiore (altro fedelissimo di Ruspandini) tenga alta la bandiera dell’opposizione votando no sia al bilancio della Saf che a quello della Provincia.

Politica dei due forni.

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