Top & Flop * Venerdì 9 agosto 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

Più che un Top & Flop stasera una sorta di “borsino” delle candidature alle Politiche, nel caso davvero si andasse ad elezioni anticipate. Sul piano nazionale il pallino è nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Lega ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del premier Giuseppe Conte. Se approvata, quest’ultimo salirà al Colle per rassegnare le dimissioni. Da quel momento in poi spazio alle consultazioni del Capo dello Stato e poi tutto il resto. La sensazione è che i tempi non saranno esattamente brevissimi.

In provincia di Frosinone vediamo quale potrebbe essere la situazione al momento.

TOP

DURIGON – ZICCHIERI

Claudio Durigon Francesco Zicchieri Foto: © Imagoecoinomica RAFFAELE VERDERESE

Il 4 marzo 2018 i due deputati della Lega furono eletti al proporzionale (Durigon) e al maggioritario (Zicchieri: Camera Nord – Frosinone). Adesso sono più blindati che mai. Il primo, sottosegretario al ministero del Lavoro, ha firmato “Quota 100”. Per lui 100% di possibilità di essere capolista nel collegio proporzionale della Camera o del Senato. Francesco Zicchieri è anche coordinatore regionale del Carroccio.

Pure lui sarà nel proporzionale. Prima scelta a Durigon: Palazzo Madama o Montecitorio. Seconda a Zicchieri. Gemelli del gol.

GERARDI – RUFA

Il fatto che il Capitano Salvini voglia andare per conto proprio li favorisce in ogni caso nel “puzzle” delle candidature blindate. Francesca Gerardi si è mossa benissimo all’interno del Partito. E con i sondaggi che girano potrebbe farcela in ogni caso: numero due (dietro Durigon) al proporzionale o candidata nel maggioritario nel collegio Camera Sud – Cassino. Lì dove Mario Abbruzzese si fece bruciare dalla candidata del M5S.

Gianfranco Rufa la volta scorsa fu eletto nel collegio di Viterbo. Anche lui però nei corridoi di Palazzo Madama si è mosso alla perfezione nel Carroccio. Vale il discorso della Gerardi, anche se nel proporzionale sarebbe comunque al terzo posto, considerando blindato il primo (Durigon e Zicchieri a Senato e Camera) e in quota rosa il secondo.

Nati con la camicia.

NICOLA OTTAVIANI

Ora o mai più. Il sindaco di Frosinone ha a portata di mano l’elezione alla Camera oppure al Senato. Ma dovrà candidarsi nel maggioritario. E’ però l’unico sindaco della Lega sul territorio, le vele del Carroccio sono gonfiate dal vento favorevole dei sondaggi e come primo cittadino del capoluogo ha fatto benissimo. Inoltre, la sua elezione al Parlamento libererebbe la “casella” di sindaco di Frosinone, dando prospettive a diversi esponenti del centrodestra locale. “Obbligati a sostenerlo”.

Nic mano fredda.

FRANCESCO DE ANGELIS

Il 4 marzo 2018 la beffa per il crollo del Pd di Matteo Renzi ma anche per la terza posizione nel proporzionale della Camera, quando, su ordine di Matteo Orfini, fu costretto a cedere il passo a Claudio Mancini, che in provincia di Frosinone poi non ha più messo piede. Stavolta è diverso. Francesco De Angelis è passato con Nicola Zingaretti in tempi non sospetti, rafforzando il segretario nazionale e presidente della Regione sul territorio. E’ stato nominato commissario del Consorzio industriale unico del Lazio, incarico di grande delicatezza e responsabilità.

Tocca a lui. Sarà capolista nel proporzionale della Camera o del Senato. E’ già a Montecitorio. Rambo 2, la vendetta.

FLOP

LUCA FRUSONE

La sua è la posizione più debole sul versante degli uscenti. Intanto perché è al secondo mandato, anche se in buona compagnia.

Foto © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Nelle sue stesse condizioni sono Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna e tanti altri big. Ergo i Cinque Stelle quella norma del limite dei due mandati potrebbero cambiarla. Poi le percentuali dei Cinque Stelle nei sondaggi sono esattamente la metà rispetto al risultato di un anno e mezzo fa. Quindi significa che nel maggioritario per i pentastellati sarà complicatissimo, mentre nel proporzionale si sgomiterà per i seggi blindati.

In affanno.

MASSIMO RUSPANDINI

Foto: © Giornalisti Indipendenti

Per il senatore di Fratelli d’Italia la strada è obbligata: capolista nel proporzionale, al Senato o alla Camera. Obiettivo ampiamente alla sua portata, ma comunque secondario rispetto alla conferma nel collegio maggioritario per Palazzo Madama. Il fatto è che Matteo Salvini vorrebbe andare avanti da solo, anche se con Giorgia Meloni arriverebbe ad una percentuale superiore al 40% comodamente. Avendo una maggioranza superblindata in entrambi i rami del Parlamento.

C’è tempo per capire come andranno le cose, ma intanto Ruspandini dovrà attrezzarsi e avere un paracadute. Bisognerà combattere nella trincea del proporzionale. Maledetta Lega.

FONTANA – SEGNERI

Nel 2018 l’onda lunga grillina sospinse entrambe. La prima fece un autentico exploit nel collegio della Camera sud, battendo Mario Abbruzzese, sostenuto dall’intero centrodestra. La seconda venne eletta nel proporzionale. Adesso però per i Cinque Stelle il periodo della curva verso l’alto è finito da un pezzo. Anche loro dovranno puntare sul proporzionale, ma non sarà semplice. Si profila una sorta di “derby”. Amiche nemiche.

FAZZONE – ABBRUZZESE

Travolti da un insolito destino in un azzurro mare di agosto. I due si sono sempre detestati sul piano politico. Adesso avranno difficoltà non semplici ad ottenere una candidatura eleggibile alla Camera o al Senato. Claudio Fazzone, parlamentare di lungo corso e coordinatore regionale di Forza Italia, dovrà fare i conti proprio con quel che resta degli “azzurri”. Sia per le percentuali che per le alleanze. Il secondo seguirà Giovanni Toti, scomunicato da Berlusconi. Il che vuol dire che il Governatore della Liguria potrà garantire pochi seggi blindati nel caso di un accordo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non ci saranno posti per tutti.

Spiazzati.