Tra forcaioli e garantisti, le elezioni approdano in Consiglio

L'opposizione di Cassino si divide. In 5 chiedono un Consiglio per parlare delle indagini sulla lista elettorale del Pd e le promesse di lavoro in cambio di voti. In 4 non vogliono confondere Giustizia e politica

Alberto Simone

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Forcaioli e garantisti, le minoranze del Comune di Cassino si dividono sulla strategia da adottare di fronte alle due indagini concluse dalla Procura. Quelle che hanno sollevato serie perplessità sulle scorse elezioni comunali: un Consigliere del Pd è sospettato di avere promesso posti di lavoro in cambio dei voti; nella lista del suo Partito ci sarebbero 47 firme false tra quelle apposte per la presentazione delle candidature. (Leggi qui Voto di scambio e liste irregolari: le elezioni nel mirino).

I Consiglieri di opposizione si sono riuniti. Ed oggi hanno annunciato la richiesta di un Consiglio Comunale nel quale chiedere spiegazioni al sindaco Enzo Salera.

I dati politici sono due. Il primo Ad oggi non c’è stata alcuna richiesta della Procura della Repubblica di aprire alcun processo sui due episodi; accadrà con ogni probabilità e nel giro di poche settimane. Ma una parte dell’opposizione considera come già accertati quei fatti. Il secondo: anche su questo tema non c’è unità di vedute tra le diverse minoranze.

La richiesta di Consiglio

Le due indagini sul voto del 2019 mettono in discussione la vittoria del sindaco Enzo Salera? I consiglieri di minoranza chiedono una verifica (in termine tecnico si chiama ‘prova di resistenza’). Il numero di firme a sostegno delle candidature deve essere compreso tra un minimo ed un massimo, proprio per evitare rischi di decadenza dell’Assise in casi come questo. A Cassino, tolte le almeno 47 firme disconosciute tutto resta in piedi? In pratica: quelle firme erano necessarie o erano un in più?

Lunedì intanto verrà protocollata la richiesta di Consiglio Comunale. La firmano 5 dei 9 consiglieri d’opposizione: Giuseppe Golini Petrarcone e Salvatore Fontana (Italia Viva), Massimiliano Mignanelli e Benedetto Leone (civici) e Renato De Sanctis (No Acea) che per la prima volta sigla un atto insieme al resto dell’opposizione. Mancano le firme degli altri 4: Franco Evangelista (ex Lega), Michelina Bevilacqua (FdI), Francesca Calvani (Forza Italia) e Luca Fardelli (Civico).

Da decifrare la posizione di Fratelli d’Italia: il Consigliere Bevilacqua non firma, il vice presidente provinciale del Partito Gabriele Picano non è alla conferenza stampa ma c’è la portavoce cittadina Angela Abbatecola.

Prefetti e ministri

Mignanelli, Petrarcone, De Sanctis, Leone

Benedetto Leone ha annunciato che chiederà di portare la questione al Ministro dell’Interno ed al Prefetto. Mentre Massimiliano Mignanelli ha chiesto ai vertici provinciali del PD di intervenire pubblicamente in merito alle due vicende. Cosa c’entrano? “Visto e considerato che i vertici della federazione si sono spesi in campagna elettorale per Salera ed entrambe le vicende giudiziarie chiamano in causa il Partito”. Salvatore Fontana è intervenuto telefonicamente: ha qualche linea di febbre.

Tra gli assenti c’è prudenza. Legata anche ad un altra indagine su presunti brogli elettorali. È quella che coinvolse l’ex assessore alla Sicurezza Igor Fonte: per tre anni è stato sospettato di avere indotto a falsificare il voto a suo favore; al termine degli accertamenti è emerso che lui aveva chiesto proprio nulla. (Leggi qui Brogli elettorali? Fonte non c’entra: assoluzione piena).

Anche per questo il Consigliere Francesca Calvani dice “Noi non dobbiamo fare i giudici, la magistratura farà il proprio corso”. L’ex capogruppo del Carroccio Franco Evangelista licenzia la questione con una battuta: “La conferenza del Centrodestra per parlare dei guai giudiziari del Centrosinistra? Io, francamente, sono meravigliato della loro meraviglia. Per decenza sarebbe meglio stare zitti”.

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