Tra Sardellitti e Palladino uno non la racconta giusta

Il consigliere comunale nega la versione fornita ieri dal segretario del circolo Pd di Frosinone. Il caso del Consiglio comunale al quale Sardellitti e Venturi hanno partecipato nonostante il niet del Partito finisce al centro di una telefonata tra i big. La necessità di far ripartire al più presto il dibattito per eleggere Fantini a Segretario Provinciale

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

«Ormai Andrea Palladino, per difendere l’indifendibile, arriva alle invenzioni: a me sarebbe stato detto di votare la delibera del Brunelleschi ed uscire dall’aula? Mai successo! Ne sono testimoni i componenti del Direttivo. Se solo fosse stato vero, il giorno dopo il Consiglio comunale mi avrebbero fucilato. Io ormai non ho più parole». La tastiera è quella di Alessandra Sardellitti, consigliere comunale e provinciale di Frosinone del Pd, finita nell’occhio del ciclone insieme al suo collega Norberto Venturi. Entrambi hanno partecipato al Consiglio Comunale della scorsa settimana nonostante fosse stato deciso il contrario. (leggi qui “Nessun agguato a Pompeo. Ma il Partito non è una bocciofila”).

Alessandra Sardellitti

Qualcuno non la racconta giusta tra lei ed il segretario del circolo cittadino Andrea Palladino. Lui ritiene che ad Alessandra Sardellitti fosse stata prospettata una soluzione precisa: entrare in Aula solo per votare la delibera con cui viene finanziato il lavoro di recupero e adeguamento strutturale dell’Istituto Brunelleschi di Frosinone. Un gesto con cui mandare un segnale di rispetto ed attenzione al presidente Dem della Provincia Antonio Pompeo: quella pratica è stata messa a punto proprio da Pompeo e Sardellitti, entrambi di Base Riformista mentre la maggioranza si riconosce nelle posizioni di Pensare Democratico. Invece lei e Venturi hanno partecipato all’intero consiglio, votando anche le pratiche del centrodestra e dimenticando di difendere le posizioni del centrosinistra. (Leggi qui Resa dei conti nel Pd: “Hanno votato le delibere di Ottaviani. Non è opposizione”).

Il chiarimento tra i big

Il caso è stato affrontato con una telefonata dai due dominus politici: Antonio Pompeo (Base Riformista) e Francesco De Angelis (Pensare Democratico). Nessuno di loro vuole che si inneschi un incendio capace di finire fuori controllo: non ora che il Partito è in una fase di transizione decisiva, non ora che il Circolo sta lavorando per arrivare ad un candidatura a sindaco che sia di sintesi e cioè capace di aggregare tutte le sensibilità dalla sinistra al centro, per riportare Frosinone nell’orbita del centrosinistra.

Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo

Antonio Pompeo ha ribadito la necessità di un maggiore coinvolgimento: ritiene che la sua componente venga trattata spesso come la sorella minore. I numeri diranno anche questo ma la dialettica interna del Pd non è mai stata quantistica, bensì è basata sulla capacità di ascolto e coinvolgimento di ogni sensibilità. Cosa che, per Pompeo, non sta avvenendo. Dal Circolo, per contro, rimproverano proprio ai due consiglieri di avere una scarsa partecipazione, sia ai lavori interni che a quelli della Commissioni. Al punto che dell’esistenza della pratica Brunelleschi si sarebbe saputo molto tardi.

Il congresso incagliato

Il caso Frosinone rimette al centro la necessità di completare in fretta il congresso provinciale. Il dibattito preparatorio ha già individuato come candidato unitario alla Segreteria Luca Fantini, segretario regionale dei Giovani Democratici. La pandemia di coronavirus ha bloccato la successiva fase di definizione dei dettagli e di votazione: una procedura che coinvolge tutti i circoli, facendoli partecipare alla discussione, individuando i delegati e poi procedendo la voto provinciale.

Lica Fantini

La pandemia può bloccare il dibattito ma non la democrazia interna. L’uscente Domenico Alfieri evita di intervenire nella consapevolezza che sia compito del suo successore disegnare gli assetti e gli equilibri secondo la sua nuova visione politica. Allo stesso tempo, Luca Fantini non interviene in virtù del rispetto sacrale che ha per lo Statuto e le norme di democrazia interne: fino a quando non sarà ufficialmente Segretario non muoverà foglia e non farà dichiarazioni.

La telefonata tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo potrebbe riaprire la strada. Il casus Frosinone potrebbe essere il pretesto per procedere al primo congresso ‘virtuale‘ nella storia dei Dem in provincia di Frosinone.