Tra video e manifesti si accende lo scontro elettorale

Dalla guerra dei video alla battaglia per i manifesti. Strappati. Entra nel vivo l'ultima fase della campagna elettorale. Come cinque anni fa: dai manifesti strappati si finì ai Pronto Soccorso. Per farsi medicare

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Ma quei manifesti Tuffi ( o chi per lui) li ha strappati oppure no? La domanda rischia di essere il tormentone di questa fase finale della campagna elettorale. Che ad Anagni, a dieci giorni dalle urne, comincia finalmente a scoppiettare dopo un lungo periodo di noia.

Con uno scontro sempre più al vetriolo tra il sindaco uscente Daniele Natalia ed il candidato messo in campo dall’area dell’ex sindaco Fiorito, Danilo Tuffi.

Il doppio cambio di passo

Daniele Natalia

L’ultimo episodio risale ad alcune ore fa. Protagonista il sindaco Natalia che, evidentemente, da qualche giorno ha cambiato strategia per quanto riguarda l’uso dei social. Probabilmente messo in allarme dal cambio di strategia del candidato di Anagni Futura Danilo Tuffi. Che, dopo un inizio timido e piuttosto impacciato, ha cambiato atteggiamento sia negli incontri pubblici che sui social.

L’ex consigliere della maggioranza di Natalia sta infatti proponendosi con una serie di video molto aggressivi su questioni come il biodigestore e la frana della Calzatora. Una strategia pensata per galvanizzare i suoi, che ha però provocato la reazione di Natalia.  

Il sindaco ha deciso di non rimanere con le mani in mano e di passare anche lui all’attacco. Utilizzando, la stessa strategia, quella dei video in prima persona; meno aggressivi però, e più irridenti nei confronti dell’avversario. Era già successo due giorni fa, con un video in cui Tuffi faceva riferimento appunto alle lentezze nei lavori per la frana. Natalia aveva replicato con un video in cui si annunciava la ormai prossima riapertura della zona franata. Un annuncio, aveva detto il sindaco, rivolto soprattutto a chi “urla e fa sensazionalismo”. Difficile non pensare a Tuffi.

A colpi di video

Danilo Tuffi con la sua squadra

Un dubbio sparito del tutto l’altra sera, quando il sindaco, nella cornice notturna di San Giorgetto, ha prodotto un altro video; lui con tutta la squadra di Forza Italia, di fronte ad un pannello elettorale in cui i suoi manifesti sono stati strappati e gettati a terra per fare spazio (ovviamente) a quelli di Tuffi.  Morale classica, quella del sindaco: il mio avversario comportandosi in questo modo contraddice le sue attestazioni di onestà.  E poiché, all’epoca della sua presenza in giunta era proprio Tuffi ad avere la delega alla spazzatura, si capisce perché, dice il sindaco, la città fosse così sporca. Non mancano, da parte del sindaco, riferimenti neanche troppo velati alla mancanza di autonomia dell’avversario, accusato di prendere ordini dall’alto.

Tuffi però poche ore dopo smentisce tutto; “non sono stato io”. E sulla gestione dei rifiuti ricorda al sindaco “la delega sul servizio era la tua”. Alcuni esponenti della coalizione di Tuffi l’hanno poi messa giù ancora più dura: il sindaco o chi per lui potrebbe avere inscenato tutta la vicenda per pure ragioni di propaganda elettorale. Insomma, questi manifesti chi li ha strappati?

Manifesti strappati, pugni e voti

La memoria di chi è anziano torna a quello che era accaduto qualche anno fa quando, nel corso di una precedente campagna elettorale, una vicenda analoga di manifesti appesi e strappati nelle ultime ore della campagna aveva provocato uno scambio acceso tra esponenti di due coalizioni opposte. Una discussione finita a pugni in faccia, corse al pronto soccorso e scambi di denunce.

Pugni a parte, qui è finita allo stesso modo. E meno male che stavano assieme. Vedi che succede a far parte (una volta almeno) della stessa maggioranza.