Il trasloco che fece arrabbiare Francesco fino a litigare con Luca

Andavano a colazione insieme: da Tucci nella parte alta di Frosinone tutte le mattine. Se saltavano un cappuccino e cornetto per via degli impegni d’uno di loro, recuperavano all’ora di pranzo con un lungo aperitivo. Qualche volta si vedevano pure a cena. E tutte le volte ne rendevano partecipe il mondo del web, scattando selfie e postandoli. Ci tenevano a far sapere che stavano insieme ed erano felici, Luca Sellari di Forza Italia e Francesco De Angelis del Partito Democratico. Titolare di un gruppo in consiglio comunale a Frosinone il primo, grande manovratore per le elezioni municipali il secondo. Consigliere d’amministrazione al Consorzio Asi, Luca. Presidente dello stesso ente di sviluppo industriale, Francesco.

«Amicizie pericolose», avvertivano gli amici. Dell’uno e dell’altro. A Sellari dicevano: «Attento Luca, a De Angelis serve il tuo appoggio per fare eleggere Mauro Vicano a sindaco di Frosinone». A De Angelis invece dicevano: «Stai attento Francè, tu ti fidi troppo, lì ci scappa qualche operazione immobiliare. Vedrai».

Gli affari insieme li stavano facendo. Affari leciti, s’intende. Nel nome del territorio, unendo le rispettive competenze. Quelle tecniche di Luca, quelle politiche di Francesco. Nasce così il progetto di prendere in mano Asi il maxi immobile ex Videocon per poi fare un’operazione immobiliare. L’iniziativa viene annunciata su tutti i giornali, tappa dopo tappa. Dall’idea alla presentazione del progetto; dai piani di promozione a Milano e Roma, all’assetto dei locali ristrutturati. Fino alla definitiva acquisizione. Ogni tappa un Comunicato Stampa.

E poi… Poi Luca e Francesco hanno litigato. Per l’immobile Vdc? Non si sa. Di quello ormai non si parla più. Come non si parla più di colazioni o di aperitivi. I selfie appartengono al passato.

Una gola profonda assicura che abbiano avuto un acceso scambio di opinioni. Un’intuizione immobiliare di Luca alla quale Francesco avrebbe detto no. La proposta che Sellari riteneva vantaggiosa per il Consorzio era il trasferimento degli uffici dalla attuale sede nel grattacielo Edera. Gli aveva trovato una collocazione altrettanto prestigiosa, meno centrale, ma più funzionale e meno assillata dal traffico. Costosa si ma non più di tanto.

Come mai allora si è arrivati alla lite? Pare che Francesco abbia rinfacciato a Luca d’avere un secondo fine. Un interesse personale. Sostengono gli abbia contestato che dietro all’operazione c’era in realtà un sincero amico d’una delle sue iniziative imprenditoriali. Nulla di illegale. Niente di disdicevole. Ma Francesco ha un altro concetto dell’amicizia. Per lui, se proponi di trasferire l’Asi, non deve esserci nessun legame tra te e il proprietario dei locali. Altrimenti si diventa sospettabili agli occhi dell’elettore.

E’ per questo – dicono – che i due adesso non si fanno più i selfie assieme.

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