Tre emergenze per un’estate: Ambiente, Lavoro, Corruzione (di L. D’Arpino)

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In un'estate, tre emergenze per la provincia di Frosinone. Non bastava l'Ambiente al collasso. E nemmeno il lavoro che non c'è. Ora anche l'emergenza corruzione

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per IL MESSAGGERO

Finora in Ciociaria si parlava solo di emergenza ambientale e di emergenza lavoro, ora la cronaca di quest’ultima settimana impone di aggiungere anche l’emergenza corruzione, che sembra inglobarle entrambe.

La raffica di arresti e le bufere nei comuni di Piedimonte, Sgurgola e Cervaro hanno fatto emergere uno spaccato preoccupante che coinvolge imprenditori, politici e funzionari. Eppure non una parola è stata finora spesa su queste vicende dai responsabili locali dei partiti e delle associazioni datoriali.

Il denominatore comune è la gestione pilotata degli appalti pubblici in cambio di posti di lavoro. «Ti assumo, o ti prometto un posto di lavoro, e tu voti chi dico io», la frase ricorrente pronunciata dagli amministratori della cosa pubblica (sindaci, assessori e consiglieri). E sempre le assunzioni vengono usate come esca dagli imprenditori. Non sono mancate poi le richieste di favori di ogni tipo, a seconda del livello del personaggio da cui arrivava la richiesta: dalla pretesa di farsi pagare il pranzo per festeggiare il proprio pensionamento a semplici scope di vimini, fino all’intestazione di una Apecross.

Se i Partiti non commentano, lo fanno senza peli sulla lingua i responsabili delle forze dell’ordine che hanno fatto le indagini e hanno eseguito gli arresti. Ecco, ad esempio, cosa ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Fabio Cagnazzo parlando del caso Piedimonte: «La vicenda giudiziaria in esame, oltre gli aspetti penali, fornisce uno spaccato sociale in cui è sempre più ricorrente, attorno alla vicende politiche – amministrative, la mal consuetudine di ottenere ad ogni costo la leadership per amministrare la comunità, anche con condotte illecite».

In che modo? «Facendo leva, specie nelle zone del paese con alto tasso di disoccupazione, sul miraggio dell’assunzione a fronte della svendita della libertà di voto».

Sul fronte ambientale, inoltre, a due settimane dall’incendio della Mecoris di Frosinone la gente ancora non sa se i terreni sono stati contaminati da vari inquinanti. Il Comune ha affidato il monitoraggio di varie zone della città a un esperto ambientale dell’università e i risultati dovrebbero arrivare a giorni. Intanto continuano ad accendersi fuochi, in alcuni casi fortemente sospetti, in zone ad alta criticità ambientale come Nocione a Cassino.

Infine anche quest’estate continueranno ad arrivare i rifiuti che Roma non riesce mai a smaltire. La Ciociaria è passata, quindi, da due a tre emergenze e il Calvario continua.

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