Tremate, Antonello è pronto a tornare dentro Forza Italia

In una nota l'annuncio dell'ex deputato ed ex presidente della Provincia: Antonello Iannarilli pronto a scendere dall'Aventino. E tornare in Forza Italia. La frecciata ad Abbruzzese dopo il Ko alla Camera. Il messaggio a Piacentini.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Tremate, Antonello Iannarilli è pronto a rientrare in Forza Italia.

È disposto ad attraversare la strada ora che è stato esautorato dall’alto il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli (sostituito in una notte dal coordinatore regionale Claudio Fazzone che al suo posto ha nominato Adriano Piacentini). Soprattutto ora che è decaduto da ogni incarico l’odiato Mario Abbruzzese.

Iannarilli si era ritirato sul suo personale Aventino dopo avere perso cinque anni fa la sfida diretta contro Abbruzzese: entrambi candidati in Regione, l’ex presidente del Consiglio Regionale lo aveva preceduto per numero di preferenze. Un affronto che non poteva essere digerito dall’ex coordinatore provinciale, ex consigliere regionale, ex assessore regionale nel governo Storace, due volte ex deputato, ultimo presidente della Provincia eletto dai cittadini.

Così aveva attraversato la strada: si era stabilito sul lato sinistro di via Aldo Moro, piano terra, lì dove aveva tenuto sempre le sue riunioni di Coordinamento. Mentre Mario Abbruzzese fissava la nuova sede del Coordinamento Provinciale sul lato destro di quella stessa strada.

‘A morte ‘o ssaje ched’e”…. e una livella” recitava Totò.

Ora che la livella delle elezioni ha reso Antonello Iannarilli e Mario Abbruzzese entrambi due ex, entrambi senza nulla da governare oltre che i loro ricordi, l’ex con più medagliette al petto si prepara al rientro.

Lo fa alla sua maniera. Con un intervento a gamba tesa, dritto sul femore dell’avversario e disinteressandosi del pallone.

I risultati dell’ultima competizione elettorale devono indurre tutti noi ad una seria riflessione, specie riguardo le conseguenze che ha comportato una gestione privata del Partito.

 

Nell’ultima tornata Antonello Iannarilli era candidato alle Regionali. Non ha preso una messe di voti. Sono solo un vago ricordo le 15mila preferenze prese ai tempi dell’Assessorato. Questa volta solo poca roba, argent de poche.

Ma l’ex ex ex ex e due volte ex non la pensa così. «Per quanto mi riguarda – spiega – sono riuscito a mantenere alti i consensi di Forza Italia indipendentemente da quelli personali ottenuti, e per me questo è già un gran risultato».

Vabbè ma era proprio poca roba. «Certo, ho pagato il fatto di non ricoprire più, ormai da diverso tempo, ruoli di carattere istituzionale e soprattutto politici, dal momento che non ho condiviso la linea seguita dalla dirigenza del Partito. Ho fatto campagna elettorale per pochissimo tempo (in genere mi muovevo con largo anticipo) e sono sceso in campo per spirito di Partito; sono comunque soddisfatto del risultato ottenuto e ringrazio tutti coloro che mi hanno liberamente votato».

 

La vera notizia però è un’altra. È alla fine della nota affidata alla stampa:

Intendo tornare a lavorare quanto prima, proprio perché non resto a guardare mentre Forza Italia va allo sbando. Voglio anzi contribuire alla sua “rinascita” a livello provinciale.

 

Antonello Iannarilli analizza la situazione, punta il dito contro gli errori fatti nella composizione delle liste di Camera e Senato, contro le scelte fatte a vantaggio non soltanto di Partiti alleati ma anche di altri territori. Contro il ritardo nella scelta del candidato alla Presidenza della Regione Lazio.

Come se in tutto questo non avessero chiare responsabilità i suoi punti di riferimento politici: dal coordinatore regionale Claudio Fazzone al capo corrente Antonio Tajani fino a Silvio Berlusconi.

Ora – conclude Iannarilli – dobbiamo tornare a lavorare per il Partito. Sono pronto a collaborare con il commissario Adriano Piacentini nell’esclusivo interesse di Forza Italia. Dobbiamo ripartire dal contatto con i cittadini, dall’apertura di sedi sul territorio, da una dialettica interna rispettosa delle minoranze, cosa che finora non è avvenuta, con i risultati che abbiamo visto.

 

E se qualcuno, arrivato alla fine della nota, dovesse tirare un sospiro di sollievo per essere rimasto con entrambi i femori interi, c’è ancora l’ultimo colpo proibito.

Certo, se non dovessero esserci cambiamenti nella gestione, dopo aver ascoltato gli amici, potrei anche trovare percorsi diversi…

Perché adesso mi sento libero di farlo. Spero però che non sia necessario.

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