Turriziani: «Questo è il momento di tornare ad investire» (di C.Trento)

«Unindustria ha una dimensione regionale da anni: è per questo che per noi la questione della Camera di Commercio unica del Basso Lazio tra Frosinone e Latina è un argomento normale. Crediamo nel sistema delle imprese del Lazio meridionale, che è un sistema vincente. Sul candidato alla presidenza è ancora presto. Faremo però delle scelte comuni».

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Quarantadue anni, presidente di Unindustria Frosinone dal 20 settembre 2016, procuratore generale della Turriziani Petroli, Giovanni Turriziani affronta tutti i temi dell’attualità economica locale. Dando pure un’indicazione molto semplice ma chiara con riferimento alle prossime elezioni politiche e regionali: Unindustria guarderà solo alle competenze e al merito dei candidati. Senza altre considerazioni.

Lo abbiamo intervistato.

Allora presidente, c’è o no questa ripresina della quale si parla?
«Anche nella nostra provincia c’è un momento molto favorevole per gli investimenti e questo va sottolineato: le opportunità dell’area di crisi complessa e il progetto Industria 4.0, fortemente voluto da Confindustria, rappresentano due capisaldi. Ma pure sul piano nazionale, sempre su sollecitazione di Confindustria, alcune novità importanti vanno citate. A cominciare dalla misura “Beni strumentali”, la cosiddetta “Nuova Sabatini, che è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e per accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese».

Soffermiamoci sulle opportunità che ci sono sul territorio.
«Beh, l’area di crisi complessa dà diverse prospettive. Non mi riferisco soltanto alla proroga della mobilità in deroga per i disoccupati di lungo corso, ma anche e soprattutto alla possibilità di favorire il reinserimento di questi lavoratori nelle aziende che insistono in questa area. Ma più in generale è chiaro che in questo particolare momento vanno riattivati alcuni progetti, proprio considerando che possono esserci sgravi per chi assume e, soprattutto, agevolazioni e contributi per chi investe. Insomma, finora la ripresa è stata legata al settore automotive, adesso c’è la possibilità di ampliare la gamma. È il momento di reinvestire, di reindustrializzare, di rendere più attrattivo il ter ritorio. Il tessuto industriale della provincia di Frosinone ha retto, è ancora operativo, vanta numeri importanti. Non si può sempre gettare il bambino con l’acqua sporca».

Forse però occorrerebbe un’azione sinergica anche con i Consorzi industriali e con i Comuni.
«In parte già c’è, dobbiamo aumentarla, tenendo presente che l’industria moderna è cambiata: ora guarda all’ecosostenibilità e all’ambiente».

Qualche segnale c’è?
«Il fatto che qualche stabilimento si stia riattivando nell’area nord della provincia è significativo. Intanto si inverte il trend e 30 o 60 posti di lavoro sono un segnale fondamentale. Insomma, l’industria non arretra e anzi dà lavoro. Per quanto riguarda i Consorzi e i Comuni, vanno “spinti” (e noi lo stiamo facendo) ad investire e intervenire sulla viabilità. Anche se deve essere chiara una cosa: perfino se dovessero esserci buche come crateri, noi non ce ne andremmo. Gireremmo intorno e andremmo avanti. Poi c’è un’altra cosa».

Cioè?
«Attraverso quelli che potremmo definire dei “libri bianchi” abbiamo portato all’attenzione regionale i problemi dell’area industriale di Frosinone: strade, sistemi fognari, necessità di più fibra».

Il peso del fisco e la burocrazia, però, non aiutano ad investire.
«Defiscalizzare è un imperativo categorico, ma si tratta di un tema nazionale. Chi vuole più tasse? Per quanto riguarda la semplificazione (tema che investe pure le autorizzazioni ambientali), la risposta è una sola: “autocertificazione”».

Resta il macigno della disoccupazione, soprattutto giovanile.
«Per questo è importante riattivare alcuni progetti in questo momento dove si colgono dei segnali di ripresa. Aggiungo che come Unindustria abbiamo un ottimo rapporto sul territorio con le quattro maggiori sigle sindacali. L’accordo sulla mobilità in deroga è stato un risultato significativo. Dico di più: con gli attuali strumenti l’incontro tra industriali e rappresentanti dei lavoratori è semplice. Dai sindacati abbiamo riscontrato un atteggiamento positivo: capiscono le nostre ragioni e noi comprendiamo le loro. Lo ripeto: la situazione va spinta a livello locale. Lo dico in maniera chiara: Unindustria metterà in campo tutti gli strumenti possibili per far ripartire sia le assunzioni che i reimpieghi. È questa l’occasione da non perdere».

L’Italia si appresta ad affrontare un momento politico fondamentale, con le elezioni politiche ma pure con le regionali del Lazio. Unindustria cosa si aspetta, anche a livello di candidature locali?
«Considerando l’importanza delle elezioni, Unindustria si aspetta una sola cosa: che vengano messe in campo le persone migliori, quelle più capaci e competenti. Le nostre valutazioni verranno fatte soltanto su tali parametri. Un po’ come gli altri settori si aspettano che nei ruoli di direttore generale vengano scelti sempre i migliori».