Tris di sindaci per la Lega: entra pure Moscone. Paga Forza Italia

Il sindaco di Casalvieri aderisce alla Lega. Nei giorni scorsi lo aveva preceduto il suo collega di Settefrati. Entrambi militavano in Forza Italia. La campagna di adesioni lanciata dal coordinatore Zicchieri per radicare il Partito. Il rischio di emorraggia per le file di Berlusconi

L’ordine di Matteo Salvini era stato chiaro: la Lega doveva iniziare a radicarsi anche in provincia di Frosinone. Per raccogliere quelle preferenze e quel consenso che fino ad oggi sono stati stimolati in maniera essenziale dal Capitano. Non abbastanza dagli attivisti locali. Nulla di strano: la Lega non aveva avuto una struttura stabile in Ciociaria fino all’estate del 2017. Si spiega così il dato che registra zero sindaci eletti: non ne aveva da candidare. (leggi qui Salvini: “Via alla campagna per Roma”. Ma l’obiettivo è FdI).

La campagna di reclutamento lanciata dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri ora sta cambiando l’assetto. La settimana scorsa ha aderito Riccardo Frattaroli, sindaco di Settefrati al terzo mandato. Ora è il turno di Francesco Moscone, sindaco di Casalvieri.

Il vertice della Lega a Frosinone

Sindaco e coordinatore regionale sono incontrati in mattinata a Roma. Hanno avuto un breve colloquio: al termine del quale Moscone ha ufficializzato la sua adesione alla Lega.

Paga Forza Italia: entrambi i sindaci saliti in questi giorni sul Carroccio provengono dalle file di Berlusconi. Si aggiungono al sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che per primo aveva aderito: anche lui lasciando Forza Italia.

È un doppio segnale d’allarme. Ci sono quattro fattori concomitanti che rischiano ora di far franare in poco tempo l’impalcatura di Forza Italia. C’è stata

1) la partenza del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli (per anni coordinatore provinciale azzurro),

2) l’addio di Mario Abbruzzese (passato con Giovanni Toti a Cambiamo),

3) il sostanziale ritiro di Antonio Tajani dal territorio su

4) l’assetto imposto da Claudio Fazzone che ha voluto tre vice coordinatori ma tutti sono impegnati per buona parte della giornata in attività di lavoro o amministrativa e quindi con poco tempo per fare attivismo; sostanzialmente congelata la struttura provinciale che aveva varato Gianluca Quadrini, proprio per motivare più persone possibile.

La partenza di Frattaroli prima e Moscone ora rischiano di essere l’inizio di un’emorragia se Forza Italia non farà qualcosa di concreto per fermarla.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright