A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano (di A. Porcu)

La Certosa di Trisulti sarà la sede della scuola di formazione con cui forgiare i nuovi politici di un movimento populista. Con l'obiettivo di orientare in maniera tradizionalista le prossime elezioni europee. E assediare il Vaticano. Per portare una corrente Populista nel Sacro Collegio e condizionare le politiche della Chiesa

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il quartier generale della prossima offensiva contro la Chiesa cattolica sarà la Certosa di Trisulti.

Lì si terranno i corsi con i quali forgiare la nuova generazione di politici populisti, strutturare in maniera solida la loro ideologia. Fa parte di un progetto transnazionale che prende le mosse dagli Usa: i nuovi personaggi dovranno essere pronti per le prossime elezioni europee. Perché l’obiettivo è quello di dare una sterzata alle politiche del continente: in senso più tradizionalista. Assediando anche il Vaticano: il papato di Francesco finora l’ha mantenuto saldamente estraneo alle spinte populiste.

 

Per comprendere la storia che si svilupperà dalla Certosa di Trisulti nei prossimi mesi bisogna prima conoscere i due protagonisti. Ed un episodio chiave.

 

L’episodio chiave

È quello che si è svolto il 29 settembre 2004. Quel giorno il leader politico italiano Rocco Buttiglione viene ascoltato dalla Commissione del Parlamento Europeo chiamata a valutare la sua designazione a Commissario Ue alla Giustizia e Vice Presidente. È stato il premier italiano Silvio Berlusconi ad indicarlo e – come da prassi – la Commissione lo sottopone ad un colloquio con cui verificare che sia una persona adatta a ricoprire quel ruolo.

Rocco Buttiglione nel 2004 è un professore prestato alla politica, dialoga con papa Giovanni Paolo II e rappresenta l’ala più ‘ortodossa’ del cattolicesimo democratico.

Quel giorno di fine settembre accade che per la prima volta nella storia dell’Unione Europea un candidato commissario venga bocciato dalla Commissione: non viene ritenuto idoneo a ricoprire il ruolo di ministro dell’Ue.

Conoscendo le sue posizioni ‘ortodosse’, gli vengono poste alcune domande precise. Alle quali Rocco Buttiglione risponde descrivendo l’omosessualità «come un peccato, ma non un crimine»; afferma che il ruolo principale delle donne era quello di avere figli. (leggi qui L’audizione che costò a Buttiglione il posto di commissario europeo …)

Posizioni inaccettabili in un’Europa della quale fanno parte Paesi con una visione della società all’opposto di come la interpreta Buttiglione. La reazione è talmente indignata da indurre il ministro italiano a ritirare la candidatura per la Commissione.

 

Il primo uomo: Benjamin

Un episodio che viene raccontato nel corso della trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso la scorsa primavera da Benjamin Harnwell. È il primo personaggio da conoscere per comprendere questa storia.

È il direttore dell’Istituto Dignitatis Humanae. Si tratta dell’associazione che si è aggiudicata il bando del  28 ottobre del 2016 con cui il Ministero dei Beni Culturali cercava enti per l’affidamento di 13 beni immobili del demanio culturale dello Stato. Nell’elenco c’è la millenaria certosa. Che viene affidata all’Istituto Dignitatis Humanae per un canone annuo di 100mila euro più tutta la manutenzione e valorizzazione.

Il Dignitatis Humanae è un think-tank nato nel 2008 per “promuovere la dignità umana sulla base della verità antropologica che l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio. Il nostro obiettivo primario è promuovere questa visione dell’autentica dignità umana, supportando il cristianesimo nella vita pubblica“.

In maniera più diretta, nella stessa puntata della trasmissione A Porte Aperte Benjamin Harnwell spiega che se ci fosse stato un forte movimento di opinione in Europa a sostegno delle opinioni rappresentate da Rocco Buttiglione, avrebbe controbilanciato quelle dei Commissari che ne impedirono l’elezione.

Serviva, insomma, una realtà con cui “difendere la tradizione giudaico-cristiana” e promuovere “la dignità umana basata sull’immagine di Dio”. Perché “Se non hai una solida cultura dei principi religiosi, non hai più una base credibile per la vita”.

 

Steve Bannon, il secondo uomo

Da qui nasce l’Istituto Dignitatis Humanae. E qui entra in scena il secondo protagonista. È Steve Bannon. Ex consigliere di Donald Trump alla Casa Bianca, suo stratega della comunicazione fino al 2017. Una settimana fa è stato in Italia per incontrare Matteo Salvini e lanciare il suo movimento The Movement.

Una visita che rientra in un’agenda precisa: quella con cui preparare la campagna elettorale per le Europee ai Partiti sovranisti. Per fare in modo che a Bruxelles e Strasburgo ci sia quella mentalità che è mancata quando Rocco Buttiglione ha avuto la possibilità di diventare Ministro.

 

Il Vaticano nel mirino

Steve Bannon, sta ora contribuendo alla definizione del ‘Piano degli Studi’ per il corso di formazione con cui forgiare i nuovi leader. Sono i corsi di matrice cattolico conservatrice che si terranno a Trisulti.

Benjamin Harnwell ha ammesso all’agenzia di stampa mondiale Reuters che Bannon ha contribuito a costruire l’istituto che ora ha sede nella Certosa, per circa metà dei suoi otto anni di vita.

Cosa c’entra il Vaticano? Cosa porta a pensare che ci sia l’intenzione di alimentare il pensiero conservatore nella chiesa?

Qui entra in scena un terzo personaggio. È Raymond Leo Burke, cardinale del titolo di Sant’Agata dei Goti, ex arcivescovo di St. Louis elevato alla porpora da Benedetto XVI, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta. Viene ritenuto uno degli esponenti più conservatori e tradizionalisti del Sacro Collegio e della Chiesa in generale.

È in aperta critica su alcune posizioni di Papa Francesco. Ha guidato la fazione conservatrice che accusa il Pontefice di avere generato confusione tra i fedeli con le sue dichiarazioni in materia di accoglienza verso gli omosessuali ed i divorziati, oppure quando ha detto che la Chiesa non deve essere ossessionata dalla “guerra culturale su problemi come l’aborto”.

Leo Burke è il presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto Dignitatis Humanae.

 

L’assedio

Scorrendo le corrispondenze della Reuter si legge che il cardinale Burke conferma il ruolo di primo piano avuto da Bannon. Sua Eminenza dice di voler iniziare al più presto a  lavorare con Benjamin Harnwell e Steve Bannonper promuovere una serie di progetti che dovrebbero dare un contributo decisivo alla difesa di quella che si chiamava la cristianità“.

L’analisi politica fatta da Reuters lascia pochi margini di dubbio.

Bannon’s increased engagement with the Institute demonstrates how his involvement in Europe extends beyond electoral politics to an effort to build a populist faction inside the Catholic Church.

La traduzione è:

Il crescente impegno di Bannon con l’Istituto dimostra come il suo coinvolgimento in Europa si estenda oltre la politica elettorale fino allo sforzo di costruire una fazione populista all’interno della Chiesa cattolica.

 

Obiettivo Bruxelles via Trisulti

Nel corso della sua visita a Matteo Salvini, Steve Bannon ha detto che si concentrerà sui suoi obiettivi europei subito dopo dopo le elezioni del Congresso Usa (si terranno il 6 novembre). Ha annunciato che spenderà quasi tutto il suo tempo in Europa per costruire il suo “The Movement” populista con sede a Bruxelles.

La scuola di formazione ideologica sarà a Trisulti. Bannon ha visitato la Certosa e contattato l’Istituto Dignitatis Humanae. Ha fornito la sua consulenza per aiutare a definire il Piano degli Studi del corso di formazione per attivisti e leader politici cattolici conservatori.

Non saranno corsi per ottenere un pezzo di carta per arredare una parete. L’istituto ha stabilito “standard accademici molto alti“, ha garantito Harnwell.

Tra lui e Bannon c’è un obiettivo che coincide: la nascita di un movimento populista in tutta Europa destinato a sostenere i Partiti di estrema destra nelle elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno.

 

Populisti in Vaticano

Ma c’è anche un altro obiettivo coincidente. Favorire la nascita di una corrente di pensiero populista e nazionalista all’interno della Chiesa di Roma, capace di influenzare le politiche della Santa Sede. Esercitando il proprio peso quando arriverà il momento di eleggere il prossimo Papa.

I corsi che Benjamin Harnwell sta sviluppando a Trisulti sono due.

Il primo è il corso di leadership che Bannon sta aiutando a progettare. Harnwell lo descrive come “accademia per l’Occidente giudeo-cristiano“.

Il secondo corso è intitolato Cardinal Martino Academy, prende il nome dall’ex nunzio alle Nazioni Unite: questo secondo percorso di studi promuoverà gli insegnamenti sociali cattolici pro-vita.

Questo secondo corso è destinato a forgiare la mentalità della nuova ala sovranista nella Chiesa. In linea con il pensiero del cardinale Burke:  fermamente contrario ad ogni tipo di concessione su temi come le unioni gay, l’aborto, l’eutanasia,. È convinto sostenitore della tesi opposta a quella sostenuta invece dal vescovo di Frosinone Ambrogio Spreafico, che nella conferenza dei vescovi italiani è il presidente della Commissione per il Dialogo. Per Burke la religione islamica è una minaccia per la società occidentale.

Posizioni ritenute troppo ortodosse da Papa Francesco al punto da rimuovere Burke dalla guida del supremo tribunale Vaticano per promuoverlo a patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta, da cui poi è stato sospeso.

Anche in Vaticano, come in Ue: come accadde a Buttiglione.

 

Benjamin Harnwell calcola che a Trisulti l’Istituto prevede di presentare i suoi primi corsi l’anno prossimo. E che il monastero sia abbastanza grande da ospitare dai 250 ai 300 studenti alla volta.

 

 

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