Troppi assenti, il sindaco non ha la maggioranza

Salta il Consiglio comunale di Anagni: manca buona parte della maggioranza. E l'opposizione non fa da stampella. Per il sindaco è solo un caso. Ma una serie di elementi politici fanno scattare l'allarme. Tutti gli scenari

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Dicono che il più imbarazzato di tutti fosse il presidente del Consiglio comunale Davide Salvati, durante la conferenza dei capigruppo che si è tenuta nella sala consiliare attigua alla Sala della Ragione. Imbarazzato nel dover ammettere che mancavano alcuni consiglieri di maggioranza, e che dunque sarebbe stato difficile garantire la regolarità della seduta. Un’affermazione alla quale ha replicato con un sorriso ironico, sempre secondo le indiscrezioni, il consigliere comunale di CasaPound Valeriano Tasca.

Il tutto è avvenuto prima di arrivare ad uno scioglimento della seduta prevista per oggi che apre scenari inquietanti su quello che potrebbe essere il futuro del consiglio comunale ad Anagni.

Incidente di percorso o infortunio grave?

Daniele Natalia

Se lo si legge con gli occhi del sindaco Daniele Natalia, lo scioglimento per mancanza di numero legale della seduta del consiglio comunale verificatosi poche ore fa ad Anagni è un semplice incidente di percorso, legato all’assenza di alcuni consiglieri comunali. Alcuni erano impegnati per lavoro o, in un caso, per problemi di salute.

Tutto risolvibile dunque nel corso della prossima seduta, fissata in seconda convocazione per domani pomeriggio alle 15.

Se lo si legge con gli occhi della politica, e si mettono in fila un po’ di cose invece, il problema diventa molto più consistente.

Con gli occhi della politica

Serenella Poggi e Pierino Naretti (Foto: Ettore Cesaritti)

Questi i fatti: oggi pomeriggio viene convocato il Consiglio comunale ad Anagni per l’approvazione, tra le altre cose, del bilancio consolidato. Già prima del consiglio alcuni rumors interni fanno presente che potrebbero esserci “sorprese”.

E le sorprese ci sono quando, poco dopo le 15.20, dopo aver atteso inutilmente per più di un quarto d’ora, nella maggioranza ci sono dei vuoti consistenti. Nomi pesanti: Danilo Tuffi, Magno D’Angeli e Pierino Naretti, oltre che Vincenzo Proietti ed Antonio Necci. Per gli ultimi due si può, in effetti parlare di assenze giustificate (lavoro per Necci, un problema di salute per Proietti). Ma per i primi tre senz’altro no.

Tuffi e D’Angeli hanno il dente avvelenato da quando sono stati messi da parte, con la revoca delle deleghe, nel nel corso dell’ultima crisi che ha portato alla defenestrazione dalla giunta di Floriana Retarvi e di Serenella Poggi. (Leggi qui: Il sindaco Natalia ‘defioritizza’ la sua amministrazione). Naretti, anche lui revocato, è ormai da tempo un corpo estraneo. (Leggi qui: Assenze tattiche e nomi che scombinano il campo).

Niente stampelle

Sandra Tagliaboschi

La maggioranza, a questo punto, potrebbe garantire il numero legale soltanto con la permanenza dei consiglieri di opposizione. Che invece, con Sandra Tagliaboschi, proprio all’inizio del lavori leggono un documento in cui fanno presente la situazione, ricordando l’attività di governo deve essere garantita dalla maggioranza. Di qui la decisione di abbandonare i lavori.

Salvati è costretto a sciogliere la seduta alle 15:36, rimandando il tutto a domani. Quando, almeno per quanto riguarda il numero legale, problemi non dovrebbero esserci: in seconda convocazione infatti saranno soltanto 7 i consiglieri che dovranno essere necessariamente presenti per garantire il numero legale.

E infatti è proprio questo che il sindaco ha detto, parlando di un incidente dovuto ad alcune assenze giustificate. Il problema però, come detto, è quello che c’è dietro queste assenze.

Già dopo la revoca delle deleghe Tuffi e D’Angeli erano apparsi critici nei confronti della propria coalizione di governo. Per dire, nell’ultima assemblea pubblica per protestare contro le vicende del muro della scuola di Finocchieto, tra i genitori arrabbiati contro la maggioranza c’era anche il consigliere Danilo Tuffi. (Leggi qui: Ed i Consiglieri protestano contro la ‘loro’ maggioranza). Magno D’Angeli aveva apertamente litigato con il sindaco, proponendo provocatoriamente come assessore al bilancio Sante De Angelis. (Leggi qui: La mossa di D’Angeli per stanare il sindaco).

Di fragile costituzione

Giuseppe De Luca, possibile candidato di Fiorito

A questo punto, la maggioranza, anche con la del tutto plausibile approvazione del bilancio consolidato programmata per domani pomeriggio, resta comunque numericamente fragile, legata di volta in volta alle oscillazioni del singolo consigliere.

Una situazione che potrebbe essere pesante per il sindaco Natalia costretto a galleggiare fino alle prossime elezioni comunali. Nelle quali, tra l’altro, quasi sicuramente ci sarà per lui la grana di uno schieramento di centro-destra alternativo, con la presenza, in primis o per interposta persona, dell’ex sindaco Franco Fiorito.

Tanto che in molti in città in queste ore starebbero accarezzando l’ipotesi di convincere il sindaco alle dimissioni, per poter affrontare una campagna elettorale tutta d’anticipo e d’attacco. Giocando sull’ancora scarsa organizzazione delle varie coalizioni rivali, a partire appunto dal centrodestra alternativo di Fiorito, per passare ad un centro-sinistra ancora privo di una identità precisa, per terminare con la coalizione LiberAnagni che, tra l’altro verrà presentata proprio tra pochi giorni.

Dall’altra parte invece, la minoranza sembra puntare sulla strategia del logoramento. Un po’ per ampliare le difficoltà del sindaco, un po’ perché, in caso di scioglimento anticipato del consiglio per alcuni esponenti di peso dello stesso, come Alessandro Cardinali, sarebbe preclusa la presenza nel consiglio provinciale.

Un equilibrio complicato. Che minaccia di tenere in stallo un’intera città.