Troppi assenti in Consiglio: segnali in codice per Pompeo

Sono le assenze tra le fila delle maggioranza a mandare un segnale al sindaco uscente Antonio Pompeo. Un modo per dire che quei voti non sono scontati: né per le Provinciali né per le Regionali. In ballo c'è la candidatura del successore

Troppi assenti: tanti malati e molti impegnati al lavoro. Se sia un pizzino per il sindaco Antonio Pompeo o una insolita coincidenza lo diranno le prossime ore. Ma quei banchi vuoti durante la seduta di queste ore del Consiglio comunale di Ferentino hanno tutto l’aspetto di un messaggio tra le righe. Un modo per dire “Non ci contare, non dare per scontati i nostri voti alle Provinciali, non contarci alle Regionali”.

Mancavano pezzi fondamentali della maggioranza di Antonio Pompeo. Tutti ufficialmente giustificati, come si conviene in diplomazia. Troppi però per essere una coincidenza.

Chi non c’era

Giuseppe Virgili

Mancava, ad esempio, l’intero gruppo di maggioranza Uniti Per Ferentino. In pratica: l’assessore Giuseppe Virgili ed i consiglieri Nicola Dell’Olio e Paola Fiorini. Ufficialmente Dell’Olio ha una tracheite mentre Virgili e Fiorini avevano impegni lavorativi. Il sospetto che possano essere solo scuse è legato alla riunione tenuta il mese scorso in Provincia: quando Virgili ed il suo gruppo hanno di fatto sbarrato la strada alla candidatura a sindaco per il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone Vincenzo Galassi. Mettendosi così di traverso al percorso tracciato da Antonio Pompeo per la sua successione.

Uniti per Ferentino ha chiesto chiarezza. Ed un progetto di successione che prenda forma in modo condiviso ed alla luce del sole. Ma finora non ha avuto riscontri. Ora i banchi vuoti in Consiglio.

Ma non sono state le uniche assenze. Mancava anche il consigliere Comunale e Provinciale di Ferentino nel Cuore Alessandro Rea, anche lui di area progressista come il sindaco, anche lui fuori sintonia. Ed anche lui assente giustificato.

Se sia davvero una serie di sfortunate coincidenze si saprà nelle prossime ore. Basterà vedere se parteciperanno alla riunione sul Pnrr convocata da Antonio Pompeo, di fatto un’altra tappa del suo percorso verso le elezioni Regionali dove sarà candidato.

Consiglio soft

Claudio Pizzotti

Per il resto, la seduta di Consiglio è stata sulla falsariga di quelli degli ultimi 5 anni. Con quasi tutti i punti all’Ordine del Giorno votati all’unanimità, ha fatto eccezione solo quello relativo al Bilancio consolidato 2021. I consiglieri di opposizione Luca Zaccari, Maurizio Berretta e Franco Collalti si sono dichiarati contrari. Il motivo sta nel parere contrario dei revisori dei conti malgrado quello positivo del responsabile finanziario dell’ente. Il parere negativo è dovuto al fatto che è stata inserita anche la tematica risolta delle farmacie comunali; per i revisori non doveva starci.

Quella delle ore scorse non è stata l’ultima seduta della sindacatura Pompeo. È prevista un’altra riunione di Consiglio entro la metà di dicembre: il presidente d’Aula Claudio Pizzotti la convocherà per avviare una ricognizione sulle partecipate.

Poi il sindaco Antonio Pompeo si dimetterà dalla carica per candidarsi alle elezioni regionali. Con certezza non lo farà prima del 18 dicembre: quel giorno si tengono le elezioni Provinciali ed il suo voto, come quello del consiglio comunale di Ferentino, sono strategici. Le dimissioni prima di quella data comporterebbero la decadenza di tutti i Consiglieri e l’impossibilità di votare per piazza Gramsci.

L’incerta successione

Vincenzo Galassi

Di fatto a sei mesi dalle elezioni non si conoscono ancora i nomi dei candidati alla successione di Antonio Pompeo. Il nome dell’avvocato Vincenzo Galassi non è stato ancora ufficializzato dal gruppo del sindaco uscente.

Il gruppo Ferentino nel Cuore dell’ex vicesindaco Luigi Vittori valuta se riproporre il già sindaco Piergianni Fiorletta oppure partecipare ad un altro progetto: per saperlo attende di conoscere prima il nome che proporrà l’amministrazione.

Nessun segnale nemmeno dalle file del centrodestra: dopo la cena di qualche settimana fa non ci sono stati altri incontri. Era stato deciso di attendere perché le fibrillazioni nella maggioranza lasciavano intravedere la possibilità di una spaccatura. E quindi di un’aggregazione più ampia di quella politica. Ma da allora, più nulla.

Le assenza in Aula potrebbero essere un segnale.

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