Troppo caos nel Pd, il Congresso rischia di nuovo

Il Congresso del Pd di Gaeta rischia di tornare in discussione. Il Segretario Provinciale Sarubbo cerca una mediazione. Intanto la Lega bussa da Mitrano: converge e schiererà due nomi in lista

Sarebbe piaciuto a Luigi Pirandello. Diviso in tre anime, quante sono le candidature a sindaco che sostiene al momento, il Partito Democratico di Gaeta litiga anche sul luogo dove celebrare domenica prossima il proprio congresso cittadino.

Era stata scelta la location del Caffè Cavour in pieno centro: la stessa dove era stato deciso di celebrare il Congresso poi rinviato il 5 febbraio scorso. (Leggi qui Caffé amaro al Pd, niente congresso: se la vedrà Sarubbo).

La conferma del Cavour andava bene alla Segretaria uscente Nunzia Madonna: la sua componente, vicina alla presidente del Consiglio comunale Pina Rosato, è risultata prima nel tesseramento on line. A rompere le uova nel paniere ci ha pensato Emiliano Sciniscariello, consigliere d’opposizione di “Una nuova stagione” ed autore del progetto che ha candidato a sindaco la professoressa di Lettere Sabina Mitrano. Che proprio per questo è interessata, ora più che mai, a fregiarsi del simbolo del Pd.

Scinicariello ha prenotato per domenica 13 marzo il complesso del Villa Irlanda, ai confini con il comune di Formia.

Questione di posto

Foto: Luigi Mistrulli © Imagoeconomica

L’iniziativa del consigliere Scinicariello ha irritato non poco la Segretaria Dem uscente Nunzia Madonna. Che avverte: “Se sarà decisa questa scelta logistica noi potremmo non esserci”. Chiaro l’orientamento dell’attuale maggioranza del Pd di disertare il Congresso, il cui esito invece sarà determinante per il ruolo che il Pd svolgerà nelle imminenti elezioni di Gaeta. Da quando è nato, il Partito Democratico si è sempre presentato alle urne Comunali diviso in più liste civiche.

Ma perché la scelta del Caffè Cavour? E perché quella del Villa Irlanda? La prima location è più centrale e – per la Segreteria uscente – agevolerebbe la partecipazione al voto. Raggiungere il più decentrato Villa Irlanda è comodo per alcuni e molto scomodo per altri. La partecipazione è un elemento decisivo: per eleggere il nuovo Segretario si deve superare il quorum del 50% degli iscritti.

Scinicariello ha investito del problema la Commissione Elettorale provinciale guidata dal capogruppo Pd al comune di Minturno e prossimo vice segretario provinciale Matteo Marcaccio

Il Congresso rischia di saltare

Omar Sarubbo

Il problema è solo organizzativo? Neanche per idea. Almeno stando alle dichiarazioni del Segretario provinciale Pd Omar Sarubbo. È impegnato a definire gli organismi esecutivi dopo la sua recente elezione al termine del Congresso provinciale. Il neo segretario ha confermato di “dover anticipare la venuta a Gaeta perché in questa situazione il Congresso non può essere celebrato”.

Manca l’ufficialità ma il congresso del Pd subirà un altro rinvio. Questa volta di una sola settimana, slitterebbe al 20 marzo. Sarubbo vuole incontrare i tre candidati alla Segreteria. Sono Daniele D’Arienzo in rappresentanza della componente Rosato, gli avvocati Gianluca Conte e Giovanni Di Bernardo, rispettivamente per conto la componente che vuole come sindaco Sabina Mitrano e la componente che invece punta sull’ex sindaco Pds Silvio D’Amante.

Il segretario provinciale del Pd ha voluto centellinare le sue dichiarazioni “perché non voglio litigare subito con gli amici di Gaeta che hanno bisogno di garanzie e di rassicurazioni. Il ruolo della Federazione provinciale di Latina è – ha detto testualmente Sarubbo – quello di tenere insieme  il Partito anche nelle situazioni di maggiore conflittualità. Non le voglio sottovalutare e tantomeno ignorare. Ma il ruolo di questo nuovo corso è di esserci con il nostro simbolo alle prossime elezioni amministrative nei comuni superiori ai 15mila abitanti”.

Il segnale di rottura

Pina Rosato

È già questo un primo segnale di rottura. Perché negli ultimi dieci anni il sindaco Cosimino Mitrano (Forza Italia) ha governato una coalizione della quale fa parte la lista civica costituita dalla componente Dem di Pina Rosato. Il progetto per il dopo Mitrano prevede di proseguire sulla linea delle liste civiche e non punta sui simboli di Partito.

La linea di Enrico Letta è di schierare il Partito. Sarubbo sottolinea “Ci siamo riusciti ad ottobre a Latina, Cisterna, Formia e Minturno, non vedo perché non potremmo farlo ora anche a Gaeta. Sono ottimista perché con il buon senso ed la responsabilità dei nostri quadri dirigenti anche le situazioni apparentemente più complicate possono culminare in un accordo al momento irraggiungibile”.

L’ottimismo di Sarubbo deve fare però i conti con un’altra realtà gaetana. Non c’è alcun accordo tra i tre aspiranti Segretario. Quindi: nessuna possibilità di una semplificazione del quadro né di una sintesi. E la conferma è arrivata da un incontro a cui hanno partecipato gli avvocati Conte e Di Bernardo. Nessuno dei due ha accettato di voler fare alcun dietrofront. Saranno dunque della partita congressuale con la componente politica vicina all’ex sindaco D’Amante che sa di essere l’ago della bilancia per la scelta della nuova guida. 

Elezione e poi lo sfascio?

Cristian Leccese

Il rischio di fondo che Sarubbo vuole evitare è ben altro. Se nessuno è disposto a fare un passo indietro, se nessuno è disposto a rinunciare nemmeno al sindaco che ha già deciso di candidare, il Congresso rischia di essere solo una conta con cui legittimare uno dei tre aspiranti sindaco dopo avere preso il controllo del Pd.

Ed un minuto dopo avere perso il Congresso cosa farebbero le altre due componenti? La componente Rosato ha già annunciato l’appoggio a Cristian Leccese, l’erede designato dall’amministrazione Mitrano; lo farà attraverso la civica “Gaeta Democratica”.

Allo stesso modo non intendono fare passi indietro nemmeno i fronti che puntano sull’elezione di Sabina Mitrano e Silvio D’Amante. La proposta avanzata dal capogruppo di Demos Franco De Angelis di svolgere le Primarie di coalizione ha perso terreno col passare dei giorni. Sarubbo dice: “Non mettiamo limiti alla provvidenza”. Anche perché se si accetta di partecipare ad un Congresso si accetta anche lo Statuto di quel Partito: e lo Statuto Pd è chiaro in materia di Primarie.

La Lega si slega

Nel centrodestra tutto definito o quasi. La Lega era arrivata ad un pericoloso stallo, culminato con l’autosospensione dei dirigenti. Protestavano contro la decisione del commissario provinciale Gianfranco Rufa di virare a 180° gradi: rinunciare a presentare un proprio candidato sindaco per convergere “senza simbolo” nella coalizione di LecceseMitrano. (Leggi qui Il regolamento di conti tra le due anime della Lega).

A quasi due settimane dal vivace annuncio di sospensione fatto al Bar Platani, tre dei suoi partecipanti – il coordinatore Vittorio Ciaramaglia, l’ex candidato a sindaco Italo Taglialatela  ed il dirigente Tommaso Di Nitto – sono stati intercettati mentre entravano in un orario impossibile dal comune di Gaeta. Ad attenderli c’era il sindaco Cosimino Mitrano, si è visto recapitare una richiesta che attendeva da settimane: “È rimasto qualche posto libero nella coalizione di Leccese?

In pratica hanno verificato la possibilità di schierare due candidati leghisti all’interno di una delle civiche nella coalizione Leccese. I nomi dei candidati al consiglio sono quelli di Italo Taglialatela e della vice coordinatrice Miriam Zottola

Sono solo chiacchere. Abbiamo chiuso con Nettuno e Poseidone. Credo che ce ne andremo in spiaggia e al mare” ha replicato Vittorio Ciaramaglia evocando le indicazioni di Bettino Craxi al referendum elettorale del 1993. A Gaeta invece per essere candidato devi chiederlo solo a lui, a Cosimo Mitrano. 

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