Troppo… forte: il Frosinone ribalta anche la storia della Serie B

La formazione giallazzurra in controtendenza con un campionato in genere equilibrato e tirato. Negli ultimi 10 tornei solo il Benevento ha avuto un vantaggio maggiore sul secondo e terzo posto dopo 16 turni. Dopo l’impresa di Reggio Calabria, i ciociari hanno lanciato un’opa sulla promozione in Serie A. Squadra senza limiti, ora assalto al titolo d’inverno

Alessandro Salines

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Più forte della storia di un campionato famoso per il suo equilibrio ed una classifica cortissima punto a punto. Lo straordinario cammino del Frosinone è certificato da un dato emblematico: nelle ultime 10 stagioni solo il Benevento nel 2019-2020 ha avuto un vantaggio maggiore sul secondo e terzo posto dopo 16 turni. Insomma la squadra di Fabio Grosso ha stravolto il copione di un torneo che ha abituato a repentini cambi al vertice e distanze molto più serrate.

Dopo il colpaccio a Reggio Calabria in casa della vicecapolista, i giallazzurri hanno lanciato una vera e propria opa sulla promozione diretta. Una fuga vera, autentica. E’ lapalissiano dire che il Frosinone ad oggi sia la favorita numero uno alla conquista della Serie A. Il resto è noia anche se ovviamente Grosso frena: “La corsa è lunga anche se abbiamo creato tanto entusiasmo in questi mesi. Noi non guardiamo lontano e il nostro obiettivo è fare una bella gara contro il Pisa”.

Sulla scia del Benevento

Fabio Grosso

Negli ultimi 10 campionati solo la squadra campana ha avuto un margine superiore sulle inseguitrici (+9 sul Pordenone e +11 sullo stesso Frosinone guidato da Nesta) dopo 16 giornate. La formazione ciociara con 6 e 9 lunghezze di vantaggio sulla seconda (Reggina) e terze (Genoa e Bari) è sulla scia dei giallorossi. L’anno scorso ad esempio il Pisa aveva +1 sul Lecce e +3 sul Brescia. Mentre nel 2020-21 Salernitana e Empoli avevano un margine di 1 e 2 lunghezze sul Cittadella ed il Monza.

E se andiamo alle stagioni delle promozioni in Serie A del Frosinone, le distanze dopo 16 turni erano lo stesso minime. Nel 2017-2018 il Palermo, in vetta a quota 28, era +1 sul Bari e a +2 su Frosinone e Parma; nel 2014-2015 il Carpi aveva 1 punto di margine sul Frosinone e 3 sul Bologna. I giallazzurri dunque in controtendenza hanno allungato la classifica ed ora le rivali dovranno moltiplicare le forze per provare a riprenderli.

Punteggio (quasi) da record

Daniel Boloca, pilastro del centrocampo canarino

E se restiamo nel campo dei numeri c’è un’altra statistica che dà la giusta dimensione del grande campionato disputato finora dal Frosinone. Nelle ultime 10 stagioni di Serie B solo 2 squadre hanno conquistato almeno 35 punti nelle prime 16 gare: appunto il Frosinone (35) ed il Benevento nel 2019-2020 (37).

E se si vuole trovare una formazione che ha superato quota 35 bisogna andare a ritroso fino al 2012-2013 con il Sassuolo che dopo 16 giornate aveva conquistato 38 punti. Grosso alla sedicesima ha 9 punti in più di Longo e 6 di Stellone i quali alla fine hanno condotto il Frosinone in Serie A. Non sono semplici e freddi numeri ma regalano ulteriore fiducia e consapevolezza di un percorso a dir poco eccezionale.

Una squadra senza limiti

Il difensore Szyminski non sta facedo rimpiangere Lucioni

Se dopo i pareggi con Cagliari e Sudtirol qualcuno ha pensato ad un Frosinone in frenata si è sbagliato di grosso. La formazione giallazzurra infatti ha ripreso subito a correre e macinare gioco. E’ ripartita alla grande nella partita più difficile ed importante degli ultimi tempi. Una vittoria netta, meritata come hanno riconosciuto gli avversari. Al “Granillo” contro la vicecapolista Reggina i canarini hanno dimostrato di non avere limiti. La forza del Frosinone infatti è il collettivo. Un esempio? Quando capitan Lucioni si è infortunato c’era tanta preoccupazione per un eventuale contraccolpo psicologico e tecnico. Ed invece dentro Szyminski (domenica anche a segno) ed il Frosinone ha continuato a volare.

Ma era successo anche con altri elementi. Prendete il caso di Insigne: partito in sordina con tanta panchina, sembrava destinato ad un campionato da comprimario ma poi è scoccata la scintilla ed ora è diventato letale (3 reti in 4 gare). Una squadra che sa cambiare pelle ed interpreti ma con lo stesso spirito e la medesima filosofia. Grosso vuole attaccare sempre e comunque, non specula sul risultato ed ha dato al Frosinone un’ottima organizzazione difensiva (è la retroguardia meno perforata con 10 gol al passivo). Tanto da non concedere neppure in tiro in porta alla Reggina, miglior attacco della Serie B, e di aver collezionato il nono clean sheet.  

Assalto al titolo d’inverno

Luca D’Angelo, tecnico del Pisa prossima avversaria del Frosinone (Foto: Fabio Fagiolini)

Il Frosinone ora dovrà provare a chiudere in testa il girone d’andata. Il titolo d’inverno ha un valore platonico ma spesso e volentieri ha dato la spinta decisiva per la volata finale. E poi girare la boa davanti a tutti è sempre importante. Le premesse ci sono tutte a partire dai punti di vantaggio. Prima della sosta i ragazzi di Grosso giocheranno 2 partite in casa ed 1 in trasferta. Un trittico difficile, ma è pur vero che il Frosinone ha dimostrato di saper superare qualsiasi ostacolo.

Domenica sera si comincerà allo “Stirpe”: arriverà il Pisa del D’Angelo-bis in serie utile da 11 turni (5 vittorie e 6 turni) e tornato in zona playoff. Poi il 18 trasferta a Marassi per sfidare il Genoa in ripresa e terzo in classifica. Ed infine il 26 dicembre impegno interno contro una Ternana che ha ritrovato il successo dopo l’avvento in panchina di Aurelio Andreazzoli. Basterebbero 4 punti per andare in vacanza da capolista. Ma il Frosinone di Grosso non fa mai calcoli. E sarà così anche stavolta.  

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