Troppo ozono, a rischio il nostro legname

A rischio la produzione di legname a causa dell'inquinamento da ozono. Il Lazio è la quarta regione in Italia per perdita economica

Il Lazio è la quarta regione italiana per perdite economiche nel settore della produzione di legname a causa dell’inquinamento da ozono. La più danneggiata in assoluto è stata la Liguria che ha perso 1.229 euro per ettaro, segue la Campania (628 euro), poi c’è la Calabria (568 euro). Il Lazio è appena sotto il podio con una perdita di 527 euro per ettaro.

Quasi 3 miliardi di danni

Nel complesso, in Italia il valore economico delle foreste è calato del 10% a causa dell’inquinamento da ozono. Ha determinato, di pari passo, una riduzione di oltre l’1% della superficie forestale destinata alla produzione di legname. Il danno potenziale che potrebbe arrivare fino a 2,85 miliardi di euro (circa 870 euro per ettaro). A calcolarlo è uno studio pubblicato su ‘Nature Scientific Reports‘ condotto da un team di dieci ricercatori provenienti da Enea, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Università di Firenze, in collaborazione con l’azienda francese di servizi satellitari Argans.

La ricerca evidenzia come una perdita di redditività economica possa portare, nel lungo periodo, anche a un progressivo abbandono delle aree forestali più esposte.
L’ozono troposferico (O3) è un inquinante gassoso che ha effetti negativi sulla fotosintesi. Di conseguenza, ha effetti sulla capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte della vegetazione. A livello globale questo potrebbe determinare un aumento dei costi di riduzione dei gas serra fino a 4,5 trilioni di dollari al 2100“, spiega Alessandra De Marco del Dipartimento ENEA Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali.

Le nostre sono più esposte

Il bosco sulla collina de “La foresta”, appena fuori Rieti (Foto: Alessandro Blasi)

Nella pubblicazione sono state prese in esame le foreste italiane perché più esposte ai gravi rischi da Ozono rispetto a quelle dell’Europa del Nord. Questo è dovuto al fatto che il clima più caldo stimola la formazione di questo gas.

Per la prima volta è stata fatta un’analisi economica che ha preso in considerazione la quantità di Ozono assorbita dalle piante, durante la stagione di crescita. Inoltre, abbiamo calcolato le perdite di biomassa“, spiega Alessandro Anav del Laboratorio ENEA Modellistica climatica e impatti.

L’Italia è un hotspot per l’inquinamento da ozono, causato da elevate temperatura dell’aria e radiazione solare. I risultati sono stati significativamente differenti nelle diverse Regioni italiane: la Sardegna è risultata la regione con la maggiore riduzione dell’area forestale redditizia, con una perdita di oltre 10mila ettari (-6,2%). Segue la Calabria (-5.811 ettari, -2,5%), poi la Sicilia (-3.362 ettari, -3,1%), quindi la Toscana (-2.432 ettari, -0,4%) ed il Trentino-Alto Adige (-2.319 ettari, -1,4%).

Ma se si guarda la questione dal punto di vista economico, abbiamo visto che la graduatoria è del tutto diversa ed il Lazio è al quarto posto.

Legna da ardere e pallet

Foto: Cleyder Duque / Pexels

In Italia la maggior parte della produzione di legname è rappresentata da legna da ardere con una produzione annua pari a circa 5,5 milioni di metri cubi. A seguire è la paleria cioè il legname da usare come sostegno, ad esempio i pallets (0,8 milioni). E poi tondame per segherie e cartiere (0,9 milioni).

A essere maggiormente colpite dall’inquinamento da ozono sono state soprattutto le produzioni di legna da ardere e paleria che hanno subito, in media, una perdita del 7,5% e del 7,4%. Invece il tondame ha registrato un calo inferiore intorno al 5%.

In Europa il settore del legname impiega 4,5 milioni di persone (dati 2018). In Italia risultano attivi oltre 400mila addetti in circa 87mila aziende, con un fatturato totale di circa 35 miliardi di dollari. A loro si aggiungono altri 21 miliardi circa relativi al settore dei mobili.

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